Giorno: 23 Febbraio 2013

"Italia in recessione, debito al 128% ma per ora niente manovra correttiva", di Elena Polidori

Alla vigilia del voto la Ue certifica quello che tutti sanno e temono: la recessione continua e la disoccupazione galoppa. L’Istat annuncia un crollo delle vendite al dettaglio del 2,2%, come non accadeva dal 1995: vuol dire che le famiglie, schiacciate dalla crisi, tirano la cinghia. In compenso però l’Italia è riuscita a mettere in sicurezza i conti, tanto da scongiurare per adesso il ricorso ad una manovra correttiva. La recessione, ovviamente, è anche europea: il Pil di Eurolandia scenderà quest’anno dello 0,3%, per rimbalzare l’anno dopo. La Francia è al palo, con il deficit in corsa. I conti spagnoli sono in rosso profondo. Non è escluso che Bruxelles conceda ai paesi più tempo per rimettere il bilancio in sicurezza: si parla già, appunto, di Francia e Spagna. La Germania invece resta ancorata alla sua crescita, pur se modesta, dello 0,5%. E dunque: quest’anno il Pil nazionale scenderà di un altro 1%, più di quello che Bruxelles pensava in un primo momento, ma in linea con le previsioni della Banca d’Italia e del Fmi. Una …

"Alimenti e nutrizione, salviamo l'ente di ricerca", di Walter Tocci

Il Governo mette a rischio l’ente di ricerca per gli alimenti e la nutrizione. L’Inran è stato sciolto con la rozza spending review a luglio dell’anno scorso, e collocato presso l’ente di ricerca per l’agricoltura (Cra), ma la norma era scritta male e si dovuto modificarla con la successiva legge di stabilità, rinviando l’attuazione ad un decreto ministeriale che ancora non è stato emanato. Da circa 8 mesi, quindi, l’attività di ricerca è paralizzata, oltre 200 ricercatori non possono lavorare, da marzo rischiano di non ricevere Io stipendio e anche di perdere importanti progetti europei. L’Istituto si occupa di ricerche di grande interesse sociale: 1) l’influenza delle tecniche di coltivazione, di conservazione e trasformazione sulla qualità nutrizionale degli alimenti; 2) gli effetti sulla salute per la prevenzione delle malattie, anche a livello del genoma, con studi di frontiera a livello internazionale; 3) l’analisi dei consumi e l’educazione alimentare; quest’ultima competenza è stata appositamente ignorata dalla Gelmini che ha affidato alle industrie del settore, in evidente conflitto di interesse, la consulenza nelle scuole pubbliche. In tutti …

"La dignità di una nazione", di Michele Prospero

Il ricco comico che riempie le piazze intimando ai politici di arrendersi è un ambiguo fenomeno che svela l’intensità della crisi. Leopardi scriveva che gli italiani ridono di tutto. Anche la tragedia più grave diventa per loro un motivo di beffarda ilarità. In nessun altro Paese, dinanzi a una crisi così allarmante come quella in corso, irrompono sulla scena due comici (quali Grillo e Berlusconi) a contendersi con colpi di teatro i favori del popolo. Se metà del corpo elettorale è catturata dai motti di spirito e dalle trovate propagandistiche dei due commedianti, è evidente che sono saltate le grandi reti di connessione culturale proprie di una moderna società civile. Fasce consistenti di popolo agiscono nella sfera pubblica in preda a fughe fantastiche, come se ogni rischio involutivo potesse essere esorcizzato con il fallace rimedio della risata. Al cospetto del pericolo mortale di una deflagrazione della stessa cornice statuale, una fetta ampia di società crede di sopravvivere chiudendo gli occhi dinanzi agli scenari da incubo che si aprono con il ritorno della destra al potere …

Renzi: "E tu hai chiamato gli indecisi?", di Laura Montanari

«Il Pd dovrà governare l’Italia nei prossimi cinque armi e lo farà se in queste ore riusciremo a recuperare il voto degli indecisi». Matteo Renzi è nel suo studio al primo piano, tra gli affreschi di Palazzo Vecchio a Firenze. Qui risponde alle domande di Repubblica Tv. Sul tavolo, una pila di giornali, accanto l’iPad, dietro una fotografia di Nelson Mandela e una del presidente Napolitano. Lei ha girato molto l’Italia in questi mesi, prima per le primarie poi per le elezioni: sé dovesse inviare su Instagram l’immagine simbolo di questo Paese che va al voto, cosa sceglierebbe? «Una foto che non c’è ancora, quella di un bambino nato il 24 febbraio. Chi va al voto deve chiedersi: che paese consegneremo a questo bambino fra vent’anni? Questa campagna elettorale è stata troppo schiacciata sul contingente, è emblematica la questione tasse e dell’Imu. Cos’è l’Italia se non un paese produttore di bellezza? Il neonato di quella foto è forse ciò che è mancato in questa campagna per il voto, ma che io spero diventi il punto …

"Le scuole migliori? Quelle multietniche", di Alessia Camplone

La scuola migliore ha tanti colori e tante culture. Sono gli immigrati l’energia vincente delle classi italiane, cenerentole tra i grandi Paesi d’Europa sul piano delle risorse economiche, ma sorprendenti quando sanno valorizzare la ricchezza della presenza multietinica. È quanto sta emergendo dalle ultime analisi che mettono a confronto diversi dati statistici. Come quelli dell’Invalsi, l’Istituto nazionale di valutazione del sistema di istruzione. Una ricerca della fondazione Agnelli già poco più di un anno fa aveva dato la sua sentenza: le scuole migliori d’Italia sono quelle dove maggiori sono le diversità. I ricercatori hanno messo a punto un indicatore che misura il grado di varietà all’interno delle classi divise per provincia, e l’hanno confrontato con i test Invalsi che servono a quantificare il livello di preparazione di tutti gli studenti (italiani e non). Le province con classi più eterogenee in Italia sono Trieste, Mantova e Varese. Più mirato sulla multietnicità è uno studio di Tuttoscuola (96 indicatori utilizzati per l’anno scolastico 2010/2011). Premia Torino come prima tra le grandi città per il livello medio degli …

"Il voto e l'Europa", di Giorgio Ruffolo e Stefano Sylos Labini

Le elezioni politiche di domani e dopodomani sono influenzate dalla recessione in cui si trova l’economia e potrebbero provocare effetti imprevedibili sui futuri rapporti tra l’Italia e l’Europa. Oggi assistiamo ad una situazione paradossale poiché l’euro si sta rivalutando nei confronti del dollaro e dello yen, mentre l’economia continua a ristagnare. Questo fenomeno è la conseguenza delle politiche monetarie nettamente espansive praticate negli Stati Uniti e in Giappone e sta penalizzando i paesi meno competitivi del sud Europa aggravandone le difficoltà. In Italia è la prima volta che circa la metà della popolazione si trova su posizioni antieuropee. Infatti, se diamo per buoni gli ultimi sondaggi, vediamo che le forze che rappresentano posizioni fortemente critiche verso l’Europa a guida tedesca hanno un consenso paragonabile a quello delle forze europeiste costituite dal Pd e dalla Lista Monti. La coalizione di centrodestra, il Movimento a 5 Stelle e Rivoluzione Civile sono aggregazioni incompatibili le quali, però, riscuotono il favore di un gran numero di cittadini contrari ad un’Europa autolesionista, fonte di povertà e disoccupazione. Occorre perciò cambiare …