Giorno: 22 Febbraio 2013

Ghizzoni “Alemanno si rilegga i dati ufficiali sul sisma in Abruzzo”

“Non si fa campagna elettorale sulle sfortune degli altri, ma non si può ignorare la realtà”. Il sindaco di Roma Gianni Alemanno viene nell’Emilia terremotata e, come altri esponenti locali del Pdl, prova a cavalcare le preoccupazioni di chi vive e lavora nell’area del cratere, sostenendo quanto più efficiente sia stato il Governo Berlusconi a L’Aquila. Ma i dati ufficiali, forniti dal ministro Barca, a distanza di tre anni da quel sisma, testimoniano che le cose non stanno affatto così. Il commento di Manuela Ghizzoni, presidente della Commissione Cultura e Istruzione della Camera e candidata Pd alle politiche di domenica e lunedì prossimi. Nell’aprile dell’anno scorso, a tre anni dal terremoto de L’Aquila, il ministro Barca, nel corso di una conferenza stampa, rendeva noto ufficialmente lo stato della ricostruzione in Abruzzo: solo il 25% delle macerie rimovibili era stato effettivamente rimosso, solo 1500 istanze sulle 7.500 relative ad edifici privati gravemente danneggiati (quelli classificati in classe E) erano state ammesse all’accesso dei contributi, in particolare a L’Aquila città solo il 29% delle domande presentate aveva …

"Il paese e l'incubo del cavaliere", di Franco Cordero

Siccome mancano poche ore al voto, parliamo del revenant. Gli avvenimenti sollevano quesiti allarmanti. Diciannove anni fa godeva i favori della novità qualificandosi uomo d’impresa, moderno, liberale d’istinto, franco liberista, senza contare i buoni sentimenti, famiglia, patria, religione, contro i plumbei «comunisti». Qualcosa trapelava: l’irrimediabile volgarità, istrionismi, loquela d’un bugiardo cronico, senonché la politica italiana ha standard accoglienti; disponendo d’una macchina monstre d’ipnosi pubblicitaria, inanella tre vittorie elettorali su avversari dalle idee confuse e litigiose. Quante risorse d’imbonitore abbia, consta dalla rimonta 2006, dopo cinque anni d’impudente governo a suo profitto. Ormai è partita a carte scoperte: la platea sa chi sia, incallito nella frode, falsario, corruttore, megalomane, negromante del plagio televisivo, statista da cabaret con effetti postribolari; nell’ultimo esperimento elettorale i milanesi gli voltano la schiena. Persino il Corriere della Sera usa parole dure. Costretto a dimettersi, lascia l’Italia in bolletta. Tre mesi fa lo davano buonanima, anche a corte: quando s’è ricandidato, il commento era: «Torna la mummia»; ma appena chiama, scattano riflessi mercenari. Lo spirituale Angelino Alfano, designato erede (per gioco), aveva …