Giorno: 19 Marzo 2013

Non c'è democrazia senza istruzione

Restituire risorse, stabilità, fiducia a Scuola e Università – Riportare gli studenti all’Università: più borse di studio, meno tasse – Contratto unico di ricerca, con standard retributivi certi e diritti assistenziali e previdenziali. No ai dottorati senza borsa – Aumentare gli investimenti pubblici, ripristinare almeno le risorse del Fondo di Finanziamento Ordinario del 2012. – No a finanziamento pubblico alle università telematiche – Piano straordinario di 7,5 miliardi in 3 anni per mettere in sicurezza gli edifici scolastici – Dimezzare l’abbandono scolastico entro il 2020, con formazione ai docenti, nuove tecnologie, scuole aperte tutto il giorno e rilancio dell’istruzione tecnica – Stabilità è sinonimo di qualità. Assegnare ad ogni scuola una dotazione di personale stabile. Collocare il personale nelle graduatorie ad esaurimento al massimo in 5 anni – Piano triennale per aumentare gli asili nido con l’obiettivo di coprire il 33% dei posti e con un Fondo statale di 350 milioni di euro in 3 anni – Autonomia e semplificazione per il governo della scuola DATI NEGATIVI – Negli ultimi 20 anni spesa per istruzione …

"La crisi chiude anche le imprese sane", di Fabio Pavesi

Non bastava il record dei fallimenti o il balzo strepitoso delle procedure concorsuali che stanno fiaccando il sistema delle imprese italiane. Un nuovo fenomeno, per certi aspetti più allarmante, sta emergendo con evidenza. È il numero in costante crescita delle aziende che scelgono la via della liquidazione volontaria. Un fenomeno entrato con prepotenza dall’autunno scorso nei radar del Cerved, il leader nel settore business information, che ha rilevato come nel 2012 le chiusure di aziende con i conti in ordine siano state 45mila con un incremento del 16% sul 2011. Quel che allarma è la progressione costante degli imprenditori che di fatto rinunciano, gettano la spugna. Un fenomeno che non è altro che la cartina di tornasole della grave crisi del Paese che affronta la sua seconda e grave recessione dal crac di Lehman in poi. Ma in questo caso non si tratta di una resa a fronte del precipitare della situazione finanziaria dell’azienda; o al tentativo di rifugiarsi tra le braccia delle procedure concorsuali per bloccare le richieste dei creditori. Se chiudono le aziende …

"La sinistra e la lezione di Francesco", di Alfredo Reichlin

Sono giornate difficili ma importanti, destinate a contare molto nel futuro. L’avvento di un Papa straniero col nome di Francesco, il «poverello di Assisi» è stato sorprendente ma io credo che l’entusiasmo con cui è stato accolto è il segno che qualcosa sta cambiando nella vicenda del mondo. La necessità di un grande cambiamento era già nell’animo della gente. Una svolta nel senso della giustizia era attesa. Dunque decisioni nuove e straordinarie devono essere prese. Ma il dramma dell’Italia sta proprio in ciò: il suo sistema politico non sembra in grado di prenderle. Io parto sempre dal Paese. E continuo a pensare che la nostra amata Italia così com’è non regge alle sfide dei nuovi tempi. La crisi economica è giunta ormai al rischio di una necrosi del tessuto produttivo (stanno chiudendo troppe imprese) di un impoverimento per grandi masse e anche di rotture serie della compagine nazionali: i ricchi e i poveri, il legame tra le generazioni, il rapporto non solo economico ma di solidarietà e di cittadinanza tra l’Italia padana e il Mezzogiorno. …

Un’altra follia europea che minaccia tutti i risparmiatori", di Ronny Mazzocchi

La vicenda che sta coinvolgendo Cipro e che ha gettato nel panico le Borse di tutto il continente è solamente l’ennesimo tassello di una gestione della crisi da parte delle istituzioni europee che sarebbe riduttivo definire disastrosa. Dopo Grecia, Portogallo e Irlanda, è la piccola isola del Mediterraneo la nuova stazione di questa Via Crucis europea che appare senza fine. La crisi cipriota presenta molte analogie con quelle già viste a Madrid e Dublino: un indebitamento pubblico ben al di sotto della media europea (il 48,6% nel 2008), ma un settore bancario ipertrofico che – attirando capitali dall’estero grazie all’applicazione di tassazioni di favore – era arrivato a valere oltre cinque volte il Pil nazionale. Trovare un impiego produttivo per una mole così spropositata di denaro era diventata una missione praticamente impossibile, e gli istituti di credito ciprioti avevano quindi dirottato larga parte di questa ricchezza verso l’acquisti di titoli e obbligazioni di paesi esteri – in particolare verso la Grecia – rimanendo però pesantemente invischiati nel tracollo di Atene. Da lì è incominciato il …

"Alle medie test d’ingresso per meritarsi il liceo", di Corrado Zunino

I test d’ingresso, che in alcuni casi preludono a un vero e proprio numero chiuso, entrano nelle scuole medie. Alcuni licei, linguistici, istituti tecnici, convitti hanno fissato diverse prove tra gennaio e febbraio (scorsi). Sono scritti di matematica e italiano, inglese e tedesco, di logica e di musica destinati a chi sta frequentando la terza media e con largo anticipo ha già scelto la scuola dove approdare. I RISULTATI di questi test serviranno a presidi e rettori delle superiori per fare selezione basandosi sui meriti, le conoscenze e le attitudini. Il test “in età dell’obbligo” è un inedito pericoloso per la scuola pubblica italiana. L’ultimo annuncio è arrivato dall’Istituto tecnico (e liceo delle scienze applicate) Fermi di Mantova. La preside Cristina Bonaglia, verificata la forte crescita delle iscrizioni on line, ha annunciato: «Siamo oltre i trenta alunni per ognuna delle nostre sei prime, troppi. Faremo come all’università: prova d’ammissione e numero chiuso. Useremo il criterio della meritocrazia, come ha già deciso il consiglio d’istituto. Invito i genitori a non allarmarsi». Con una circolare, la dirigente …

"La cittadina e la strega", di Massimo Gramellini

Gentile cittadina Gessica Rostellato, ho letto su Facebook il racconto in prima persona del suo atto di eroismo. Era una notte buia e tempestosa, e lei stava lasciando l’antro di Montecitorio in compagnia di alcuni valorosi concittadini a Cinquestelle, quand’ecco profilarsi sull’uscio un’ombra terrificante: Rosy Bindi. La fattucchiera democratica, che a causa di un incantesimo del mago Porcellum è condannata a non staccarsi mai dalla sua poltrona. La strega Casta ha sorriso, falsamente benevola: «Ma presentiamoci, così cominciamo a conoscerci!». Poi vi ha teso una mano, mentre con l’altra armeggiava nella borsa per estrarne il fluido che vi avrebbe trasformato in seguaci di Mastella. Qualche ingenuo concittadino ha ricambiato il saluto: di lui si sono perse le tracce. Pare lo abbiano visto in una stalla del Pd inneggiare alla santità di D’Alema e al raddoppio del numero dei parlamentari. Ma lei, Gessica, no. Lei ha tirato dritto e se n’è andata, perché – lo ha scritto orgogliosamente – «ti pare che io ti do la mano e ti dico pure piacere? No, guarda, forse non …