Giorno: 24 Marzo 2013

Napolitano e Gauck a Stazzema "Qui il mio ultimo atto pubblico", di Massimo Vanni

Per la prima volta insieme dentro la ferita di Sant’Anna di Stazzema. Per la prima volta i presidenti di Italia e Germania, Giorgio Napolitano e Joachim Gauck salgono uno accanto all’altro al Monumento ossario che ricorda i 560 morti della strage, avvenuta il 12 agosto 1944 nel piccolo paese dell’entroterra versiliese. “La conciliazione non può essere oblio” ha detto il presidente tedesco -I crimini compiuti qui non possono essere dimenticati”. E il presidente Napolitano ha aggiunto poco dopo: “Sto per concludere il mio mandato di presidente e questo è probabilmente l’ultimo atto pubblico che compio e sono felice che sia qui”. E poi: “Porterò come memoria preziosa di questo settennnato l’esempio che lei mi dà di nobiltà d’animo e d’amicizia”. E’ un viaggio dentro una delle pagine più buie della storia del Novecento, ma anche un viaggio dentro una nuova pagina dell’Europa e della democrazia. Si abbracciano i due presidenti e quell’abbraccio commuove la gente che assiste sotto la pioggia: ci sono anche i superstiti dell’eccidio e i familiari delle vittime. “Pace e fraternità” sono …

Franceschini: “Nessuna trattativa sul Quirinale, Pier Luigi vada avanti”, di Carlo Bertini

Il deputato del Pd: non siamo disposti a rinunciare alle norme anti-corruzione e al conflitto d’interessi. Franceschini, la prima domanda è scontata: quanto le è pesato sul piano personale non essere eletto presidente della Camera? «Sarebbe ipocrita dire che non fa piacere sentirsi proporre di fare il presidente della Camera, ma mi hanno insegnato da piccolo che la politica viene prima di ogni aspirazione personale. Forse anche per questo sono veramente avvilito nel vedere che ci sono personalità come Grillo e Berlusconi, che vanno avanti a colpi di slogan e rigidità nel momento più difficile della nostra storia repubblicana: crisi economica e sociale grave, perdita di credibilità della classe dirigente, una legge elettorale che se si tornasse alle urne porterebbe allo stesso risultato e un presidente della Repubblica che non può sciogliere le Camere. Se non si usa il senso di responsabilità in uno scenario di questo tipo, mi chiedo quando non sia il momento di farlo». Siete disposti a trattare con Berlusconi sul prossimo inquilino del Colle? «Sul Quirinale non si tratta: si rispettano …

Consiglio mafie, parlamentari Pd “Mantenere alta l’attenzione”

I parlamentari Pd impegnati a Roma non saranno presenti lunedì al Consiglio comunale. Nel pomeriggio di lunedì 25 marzo si terrà a Modena un Consiglio comunale tematico in occasione della Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie a cui parteciperà, tra gli altri, il procuratore Nicola Gratteri. I parlamentari Pd, impegnati a Roma, non potranno essere presenti, ma, colgono l’occasione, per ribadire la necessità di un impegno personale e di tutta la comunità per combattere il radicarsi delle mafie nei nostri territori. Ecco la nota comune dei deputati e senatori modenesi del Pd: «Lunedì saremo a Roma per impegni istituzionali legati al difficile avvio della legislatura: entrambe le Camere sono state convocate per la comunicazione del presidente del Consiglio relativa al vertice europeo. Non potremo, quindi, partecipare, come invece avremmo desiderato, alla seduta straordinaria del Consiglio comunale di Modena dedicata alla lotta alle mafie. Si tratta di un incontro importante, insieme possibilità di approfondimento sulla diffusione del fenomeno e confronto su quanto sta facendo e dovrà fare la comunità modenese per …

"L’occasione del doppio binario", di Michele Prospero

Con l’incarico conferito a Bersani le istituzioni imboccano la strada meno precaria per tentare di rispondere a una crisi di sistema che, dopo il voto, minaccia una lunga paralisi e ingovernabilità. L’assenza di maggioranze certe in un ramo del Parlamento può essere l’occasione per innescare tensioni catastrofiche. La cura della tempesta perfetta scatenata dalle urne potrebbe però anche rivelarsi una crisi di crescita, capace di favorire la maturazione di nuovi equilibri. Gestire la crisi odierna con intelligenza politica significa anzitutto scongiurare le tendenze alla dissoluzione traumatica della legislatura e privilegiare le residuali forze esistenti per avviare un arduo percorso che assicuri la tenuta del quadro politico in una giuntura critica assai allarmante. Consentire il decollo di un governo inedito per la Seconda Repubblica, come quello affidato a Bersani, e che forse solo in aula potrà mostrare la consistenza dei suoi numeri, sarebbe una prova di raggiunta responsabilità istituzionale e di consapevolezza storica da parte dei nuovi attori del sistema politico. Quello che tra le difficoltà sta cercando di costruire Bersani è il solo governo politico …

"Iva, Tares e Irpef: la carica delle tasse", di Antonella Baccaro

Una stangata, tra giugno e luglio, di circa 31,8 miliardi di euro. È quello che potrebbe abbattersi sui contribuenti che pagano le tasse a causa della concomitanza di alcune scadenze fiscali. I sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno calcolato che, nel giro dei due primi mesi estivi, nelle casse dello Stato potrebbero finire 11,6 miliardi di acconto Imu, 14,4 miliardi di saldo Irpef, 4 miliardi di acconto Tares, la nuova tassa rifiuti che si pagherà in sole due rate (anziché quattro o sei) e 1,8 miliardi derivanti dall’aumento dell’Iva di un punto. Lo stesso calcolo, su giugno e luglio prossimi, lo ha fatto la Cgia di Mestre relativamente ai lavoratori autonomi e ai piccoli imprenditori che «saranno costretti ad affrontare un vero e proprio “stress test” fiscale e contributivo. Le scadenze, ricordano gli artigiani veneti, saranno numerosissime e riguarderanno i versamenti Inps, la tassa annuale di iscrizione alla Camera di commercio, il pagamento della prima rata dell’Imu e della Tares, oltre all’autoliquidazione Irpef, che prevede il saldo 2012 e l’acconto 2013. Il tutto peserà sulle …

"Dottor Jekyll e mister Silvio", di Sebastiano Messina

Al ritmo della “tammurriata nera”, e senza neanche bere la pozione magica che trasformava il dottor Jekyll in mister Hyde, ieri pomeriggio il dottor Berlusconi si è nuovamente trasformato in mister Silvio. E al posto dello statista che diplomaticamente dichiarava di non avere proprio nessuna preclusione verso l’incarico a Bersani, e che anzi notava con intento dialogante come “i suoi otto punti siano in gran parte sovrapponibili ai nostri”, dunque non c’era proprio nessun ostacolo a un’alleanza di governo tra il Pdl e il Pd, ieri è apparso sul palco il suo alter ego. Il quale, a differenza del personaggio di Stevenson, somigliava in tutto e per tutto al gentiluomo che il giorno prima teorizzava con parole soffici la necessità di una Grosse Koalition all’italiana, ma ora parlava con un’altra voce (più tonante, più stentorea) e usava un altro vocabolario. Intanto ha subito degradato il premier incaricato nel “signor Bersani”, e non c’era in quell’espressione l’incompresa delicatezza del prete che chiama “signora” sua eccellenza il prefetto, ma l’offesa consapevole del capoufficio che vuole umiliare l’impiegato. …

"Non deragli il treno Italia", di Claudio Sardo

Se qualcuno aveva dubbi residui, la manifestazione del Pdl a piazza del Popolo li ha dissolti. Non c’è alleanza politica possibile tra il Pd e il Pdl e, se si vuol bene all’Italia, non è immaginabile neppure una prosecuzione in altre forme della «strana maggioranza» che ha sostenuto il governo Monti. L’attacco ai magistrati, il disprezzo verso la sinistra, la difesa di se stesso anteposta ad ogni altro interesse delineano un quadro di alternatività radicale, che speriamo almeno le istituzioni siano capaci di contenere. L’apello finale di Berlusconi a unire in un governo le forze «responsabili», oltre ad essere in palese contraddizione con quanto detto e ripetuto nel comizio, suona falso e vano, utile semmai per la campagna elettorale che il Pdl non ha mai chiuso. Sempre ieri i grillini hanno manifestato ai cantieri No Tav della val di Susa, chiedendo il blocco dell’opera e una commissione parlamentare d’inchiesta. Nessuno pensava che il Movimento Cinque stelle, una volta entrato in Parlamento, avrebbe rinunciato alle proprie battaglie. La marcia di ieri, insomma, è nell’ordine delle cose, …