Giorno: 7 Marzo 2013

Le donne sono il motore del cambiamento

Con il 38% alla Camera e il 42% al Senato il PD porta in Parlamento il più nutrito gruppo di donne in Parlamento. “Le donne – ha detto il segretario del Pd Pier Luigi Bersani all’incontro di presentazione di tutte le nuove elette – sono il motore del cambiamento, un cambiamento che è responsabilità, principio da cui non si prescinde”, e che rappresentano il punto di partenza per “rispondere alla profondità del sommovimento delle democrazie europee, che vanno gestite senza il deperimento della democrazia rappresentativa e l’avvitamento alle ricette di austerità”. “Abbiamo creato dei meccanismi irreversibili di rappresentanza che non saranno più eludibili -ha aggiunto Bersani – e abbiamo fatto girare la ruota in Parlamento, abbiamo più new entries e più donne di Grillo”. Ascoltare la domanda di cambiamento, la disperazione, le proteste – “che pure portano segnali di dinamismo e non solo negatività” – attraverso le capacità e le competenze delle donne, “da sempre più capaci nel capire quali siano i possibili punti di incontro per il necessario avanzamento di sistema che il Paese …

Minacce Kyenge e Chouaki, parlamentari Pd “Atto gravissimo”

Nota comune di sostegno e solidarietà di tutti i neo-parlamentari modenesi del Pd. I neo-eletti del Pd modenese esprimono piena vicinanza personale e politica a Cécile Kyenge e Khalid Chaouki che, secondo quanto riportato dal blogger de L’Espresso Daniele Sensi, sono stati oggetto di insulti e minacce di tono xenofobo proferiti su Internet. “Accoglienza, solidarietà, integrazione – scrivono Baruffi, Galli, Ghizzoni, Guerra, Patriarca, Pini, Richetti e Vaccari – saranno le direttrici portanti per mettere il paese al riparo dal fallimento culturale e politico che ci ha lasciato in eredità la destra”. A quanto riportato dal blogger dell’Espresso Daniele Sensi, insulti e minacce sarebbero stati proferiti nei confronti della neo-eletta parlamentare modenese del Pd Cécile Kashetu Kyenge. Si tratterebbe di frasi di natura xenofoba e di minacce esplicite indirizzate non solo a Cécile Kyenge, ma anche all’altro parlamentare del Pd che si occupa di integrazione e nuova cittadinanza Khalid Chaouki. “Un atto gravissimo, se confermato” commentano, indignati, i neo-eletti senatori e deputati del Pd modenese che con Cécile Kyenge entreranno in Parlamento il prossimo 15 marzo. …

8 marzo, le parlamentari Pd “Rendere l’Italia un Paese per donne”

Nota delle neoelette Manuela Ghizzoni, Maria Cecilia Guerra, Cécile Kyenge e Giuditta Pini. Il nuovo Parlamento è quello con il più alto numero di elette, senatrici e deputate entrate nella massima istituzione democratica che possono, e devono, tentare di rendere l’Italia un Paese davvero per donne. I temi sono tanti: dal lavoro con il suo carico di diseguaglianze alle carenze del sistema del welfare, dalla mancanza di un vero diritto di cittadinanza per tutti fino alla drammatica emergenza della violenza sulle donne. Occorre un deciso cambio di rotta, ma il cambiamento deve essere prima di tutto di tipo culturale. “Ratifichiamo la Convenzione di Istanbul” dicono le nuove parlamentari modenesi del Pd. Ecco la nota congiunta di Manuela Ghizzoni, Maria Cecilia Guerra, Cécile Kyenge e Giuditta Pini: Il cammino per rendere l’Italia un Paese per donne è ancora lungo. Le riforme da affrontare per consegnare agli italiani una democrazia compiuta, che rappresenti donne e uomini, devono partire dal lavoro e dalle carenze del welfare, passando per un diritto di cittadinanza per tutti, per arrivare fino alla …

"Scarsi in matematica? Colpa della volgarità", di Benedetto Vertecchi

L’ultimo bollettino di Caporetto per la scuola italiana è costituito dal rapporto sui livelli di apprendimento nella matematica pubblicato dall’Associazione Iea (International Association for the Evaluation of Educational Achievement). Ancora una volta, la comparazione dei risultati ci vede relegati in una posizione tutt’altro che esaltante. E, ancora una volta, i commenti non sono andati oltre le consuete lamentazioni che, in un modo o nell’altro, tendono a far passare in secondo piano le ragioni degli insuccessi che, una rilevazione dopo l’altra, si continuano ad accumulare. Anche in questo caso, si sono sentiti i soliti richiami alla necessità di migliorare la formazione professionale degli insegnanti e di individuare soluzioni più efficaci per la didattica. Mi sembra di aver sentito affermazioni analoghe già una quarantina d’anni fa, quando incominciavano a diffondersi i dati delle rilevazioni comparative tra i sistemi scolastici. In questi decenni, i risultati italiani hanno continuato a peggiorare, ma i buoni propositi di volta in volta enunciati sono rimasti tali. La formazione professionale degli insegnanti costituisce ancora un nodo irrisolto, così come non ci sono stati …

"Grillismo, l’illusione della democrazia senza più partiti", di Giancarlo Bosetti

Il salto mortale logico sta nella pretesa che “conoscere” significhi di per sé “risolvere” i problemi come se non esistessero più le differenze di opinione.Una formazione nuova, ambiziosa con intenti radicalmente innovativi si è aggiunta a una situazione già molto difficile. Ma non si può fare a meno della rappresentanza. Fino a che punto può spingersi la sfida di Grillo alla democrazia rappresentativa? Il movimento ripudia espressamente la delega, propugna la disintermediazione, vuole aumentare le dosi di quello che i politologi chiamano “direttismo”. Quest’ultimo non è una novità nelle democrazie, ma è stato finora interpretato come un ampio ricorso ai referendum, una strategia applicata sistematicamente in Italia con alterni risultati, ma il “direttismo” del M5S non consiste in questo, bensì nell’uso della Rete per costruire il movimento e il consenso. Ma in che modo si passa dal consenso alla deliberazione e alla legislazione? Se si cerca una risposta nel video animato di Casaleggio, Gaia-The Future of Politics, sull’avvento del governo universale (dopo una sconvolgente guerra mondiale), si scopre che una risposta a questa domanda in …

Bersani incassa il sì del Pd «Non c’è un piano B», di Simone Collini

Incassa il sì all’unanimità dai membri della Direzione Pd (con un’astensione) e poi telefona a Giorgio Napolitano per illustrargli di persona gli otto punti che intende realizzare guidando un «governo di combattimento». Pier Luigi Bersani inizia a realizzare il piano che aveva illustrato all’indomani del risultato elettorale. Il primo passo era un mandato pieno del suo partito per andare a chiedere l’incarico al Quirinale. E questo, anche grazie all’assenza di riferimenti alle urne anticipate e a toni ultimativi, è arrivato puntuale (nonostante delle assenze che si sono fatte notare, come quelle di Matteo Renzi e di Walter Veltroni). Ora la partita entra nel vivo, ma anche Bersani muove il primo passo ribadendo la «fiducia» nell’operato del Capo dello Stato, torna a più riprese anche sull’indisponibilità a qualunque operazione che coinvolga il Pdl. «Non sono praticabili accordi di governo con la destra berlusconiana», sottolinea il leader Pd aprendo i lavori della Direzione: «No a una soluzione al di sotto dell’esigenza di cambiamento che il Paese invoca, e il cambiamento non possiamo cercarlo con chi lo ha …

"Merkel: no alle quote rosa nei consigli delle aziende", di Marco Zatterin

La Germania è pronta a porre un veto all’ingresso della Romania e della Bulgaria nello spazio Schengen, l’area in cui i cittadini dell’Unione (e non solo) possono circolare liberamente. «I nostri cittadini accetteranno l’allargamento solo quando le condizioni fondamentali saranno rispettate», ha tuonato il ministro degli Interni, Hans-Peter Friedrich. Inutile che la Commissione Ue abbia dato il via libera dicendo che coi parametri di accesso Bucarest e Sofia sono in regola. Berlino paventa il diffondersi della corruzione e la migrazione dei Rom. A maggior ragione ora che mancano pochi mesi alla elezioni per il rinnovo del Bundestag. A Bruxelles è sempre più chiaro a molti che l’approssimarsi del voto in Germania sta agitando più del dovuto il processo di integrazione comunitaria. I segnali sono molteplici. Già in dicembre si è assistito all’annacquamento del rafforzamento dell’Unione monetaria, in quel caso la cancelliera Merkel ha tenuto a distanza ogni tentazione di mutualizzazione e lassismo sul fronte del debito. Era il capolinea di tre anni di prediche rigoriste che hanno avuto un evidente effetto nel peggiorare le relazioni …