Giorno: 28 Marzo 2013

"Gustavo Zagrebelsky, la democrazia alla prova del grillismo", di Cesare Martinetti

Le guerre nel mondo, i conflitti senza soluzioni, la finanza senza regole, le disuguaglianze che crescono, tra Paese e Paese, tra cittadini e cittadini. «Pare che tutto ci stia sfuggendo di mano – dice Gustavo Zagrebelsky -, sembra che non ci sia più nessuno in grado di formulare un’idea che abbraccia e sia riconoscibile da tutti». La terza edizione di Biennale Democrazia cade in un momento drammatico per l’Italia. Sarà l’occasione per riflettere sulle norme di base della nostra società. Ne parliamo con il presidente emerito della Corte Costituzionale, inventore (con Pietro Marcenaro) e anima della Biennale. Professor Zagrebelsky, la parola democrazia associata a quella di utopia, di questi tempi, sembra avere un connotato ironico: la democrazia non è più una prospettiva reale? «L’idea di fondo di Biennale è pensare all’avvenire in modo da ristrutturare una prospettiva comune. Questo deve fare la cultura politica. La parola utopia c’entra perché significa la proiezione in un futuro di aspirazioni e tentativi di trovare soluzioni alla difficoltà del presente». Ma l’utopia realizzabile è ancora un’utopia? «Ci sono utopie …

"Le consultazioni in stile reality-show", di Filippo Ceccarelli

Scenario: un tavolo, due microfoni, un mezzo quadro scuro sullo sfondo, un candeliere dorato, o forse è un orologio. Seduti di profilo, si vedono da una parte Bersani e uno spicchio di Letta, dall´altra Crimi e una porzione di Lombardi. Dietro la seconda coppia ci sono quattro sedie occupate da altrettanti parlamentari cinquestelle. Addossati alle pareti s´intravedono le capoccette dei due portavoce, così in fondo da apparire irriconoscibili. La telecamera è fissa. La trasparenza è relativa. La pretesa democrazia in streaming è alla sua prima prova, ma già appare un po´ straniante e parecchio artificiosa, collocandosi fra il talk e il reality, ma pur sempre ambientata in una sala di Montecitorio. Bersani apre l´incontro con formule di cortesia e premette che l´inedita e particolare esposizione a cui esso è sottoposto non altererà certo il suo dire, e intanto si dondola. Riepiloga i passaggi della crisi, arriva al suo incarico e quando menziona Napolitano, i due suoi interlocutori fanno sì-sì con la testa. Lei prende appunti; Letta si frega le mani con fervore lievemente cardinalizio; uno …

"La gerontocrazia delle banche", di Tito Boeri

Se non fosse per il Principato di Monaco dove la speranza di vita alla nascita è di quasi 90 anni, gli italiani sarebbero i cittadini più longevi d´Europa. Se non fosse per Roversi Monaco, chiamato a “soli” 74 anni dal Consiglio di Gestione di Banca Intesa a presiedere la controllata Banca Imi, i vertici della più grande banca italiana sarebbero appannaggio esclusivo di ottuagenari, da un quarto di secolo in quelle posizioni. Anche l´ex interminabile rettore dell´ateneo bolognese, comunque, aderisce, al patto per garantirsi poltrone a vita: arriverà a questa nuova carica direttamente dalla Presidenza di fondazione Carisbo, a sua volta azionista di Banca Intesa. Nello stesso giro di nomine incrociate tra banche e fondazioni, Gianguido Sacchi Morsiani è stato chiamato alla guida della Cassa di Risparmio di Bologna, carica che aveva già occupato per 24 anni, dal 1980 al 2004. Ha due anni in meno di chi lo ha nominato: Giovanni Bazoli, da 27 anni alla guida di ciò che oggi è Banca Intesa San Paolo, pronto ad essere riconfermato a 81 anni come …