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"Piano europeo anti-evasione, sì da 10 Paesi", di Stefania Tamburello

«L’evasione fiscale? Tolleranza zero. È un crimine inaccettabile soprattutto nei periodi difficili di crisi economica». Il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli sintetizza così la posizione espressa e condivisa dai ministri finanziari dei 5 maggiori Paesi — Germania, Francia, Italia, Spagna e Regno Unito — che a Dublino, dove si sono svolte le riunioni dell’Eurogruppo e dell’Ecofin, hanno chiesto l’adesione degli altri partner sul loro piano di intervento per rendere effettivo lo scambio automatico delle informazioni sui conti bancari e per allargarne il raggio d’azione. «Si tratta di passare dalle parole ai fatti», ha aggiunto Grilli spiegando che occorre costruire «le infrastrutture tecniche» per rendere possibile il potenziamento delle regole già previste dall’Europa. L’adesione è arrivata da altri 5 Paesi: Belgio, Olanda, Polonia, Romania e Repubblica Ceca ed altri ancora si uniranno. Significativo il passo fatto da Lussemburgo che ha annunciato l’avvio del percorso per rinunciare nel 2015 al segreto bancario mentre l’Austria resiste a non volerlo abbandonare, come ha ripetuto a Dublino il suo ministro Maria Fekter. «È una questione di mesi» per rendere operativo il nuovo sistema, ha detto ancora Grilli, aggiungendo che la proposta europea verrà portata al tavolo del G20 che si riunirà la prossima settimana a Washington. Si tratta in pratica, come hanno spiegato gli stessi ministri, di una piattaforma multilaterale di scambio di informazioni sul tipo del Facta (Foreign Account Tax Compliance) Usa che entrerà in funzione all’inizio del 2014 e consentirà allo Stato federale di avere informazioni sui conti dei cittadini Usa all’estero. Il prossimo passo, ha spiegato il commissario Ue alla fiscalità, Algirdas Semeta, dovrebbe essere la revisione della direttiva sulla tassazione del risparmio, ferma dal 2008, e il mandato a negoziare lo scambio di informazioni con la Svizzera, come hanno fatto gli Usa, e altri paradisi fiscali. Per rivedere la direttiva occorre però il consenso di tutti i Paesi. «Questa non è solo una battaglia nazionale, una battaglia europea, ma una battaglia a livello globale», ha detto il ministro delle Finanze francese, Pierre Moscovici.
Insomma l’Europa, che dedicherà ai temi fiscali il vertice dei capi di Stato e di governo del prossimo 22 maggio, ha deciso di concentrarsi sulla lotta all’evasione — che raggiunge nella Ue i 1.000 miliardi di euro — anche per recuperare risorse in un momento in cui tutti i Paesi soffrono per la recessione o per la bassa crescita.
L’Italia è su questo in prima fila, ha ripetuto ancora Grilli il quale ha confermato che i suoi colleghi europei condividono l’auspicio, espresso venerdì dal presidente dell’Eurogruppo, che il Paese trovi al più presto una soluzione di governo. «Hanno chiesto informazioni, tutti auspicano che ci sia quanto prima una soluzione. Ho trovato interesse e interrogativi ma non preoccupazione. Penso comunque che in un momento così difficile è importante avere una guida che sia chiara, avere una strategia di azione» ha affermato il ministro.

Il Corriere della Sera 14.04.13