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"25 aprile, una piazza per unire il Paese", di Andrea Liparoto

Il Paese vive in uno stato di abbandono sociale senza precedenti e l’interesse individuale, l'”attesismo”, le divisioni, sono le uniche, incredibili risposte. Non è più possibile esitare. È l’ora di una piazza nazionale, infinita, responsabile, una piazza delle radici, autentiche: una piazza della Costituzione.
Una piazza della memoria, di donne e uomini che ricordano o gli è stato raccontato dai protagonisti che cosa è stato il Paese senza la Costituzione, senza la libertà. Un Paese intollerabile.
Una piazza per chi non sa, è distratto, appartato, perché «tanto non cambia niente». Una piazza per unire.
Una piazza di vene partigiane. Senza fronzoli, di voci come mani sulla coscienza e sul cuore. «Guai a far naufragare la Resistenza nelle parole encomiastiche. Ritrovo con commozione i compagni persi nelle boscaglie, nei greti dei fiumi… Se potessero parlare direbbero: non vogliamo essere celebrati, ma amati», scrive il comandante Nello Quartieri, 91 anni (dal libro «Io sono l’ultimo» pubblicato da Einaudi)
Una piazza che se non ci stiamo tutti, riscendiamo domani. Che non c’è giorno di troppo per liberarsi. Una piazza come il bacio di un’idea. Che torna forte e ambiziosa.
Come tremare, al solo immaginarla.
Una piazza che entra nelle case e si siede a tavola: devo raccontarvi una storia. Una piazza…pulita. Una piazza che… oggi siamo più belli. Che… domani o antifascismo o non cantatecele col cambiamento. Che…
non c’è più tempo da perdere
Una piazza affinché… Arrigo Boldrini «Bulow», Piero Calamandrei, i sette fratelli Cervi, Laura Polizzi «Mirca», Teresa Mattei, non smettano di battere nel cuore del futuro. Che Rodolfo Graziani, e i criminali come lui, non possono vivere due volte. Una piazza illuminata a giorno di ragazze e ragazzi che a non ascoltarli si muore prima. Una piazza per il dopo. Per tornare a camminare insieme, a riconoscerci uguali nei diritti e nei doveri. L’unica Patria possibile è questo popolo, questa coscienza. La Patria del 25 aprile, di quella straordinaria primavera di unità e entusiasmo collettivo. Di semi di democrazia. Appuntamento qui. E poi non perdiamoci, più.

Responsabile comunicazione dell’Anpi

L’Unità 25.04.13