Giorno: 2 Settembre 2010

Mentre la Gelmini fa propaganda, dai territori arrivano i problemi

“I precari da stamani in presidio permanente”, di Gabriele Orsini PISA. Da questa mattina i precari della scuola sono in presidio permanente di fronte al Provveditorato per protestare contro i tagli al sistema scolastico. “Scuola pubblica bene comune”, questo lo slogan inequivocabile scelto dagli insegnanti e dal personale tecnico-amministrativo. La decisione per questa nuova mobilitazione, emersa nel corso dell’ultima assemblea della Rete dei precari, arriva dopo il blitz in occasione delle nomine per ribadire l’opposizione alla riforma Gelmini e la necessità di difendere il diritto al lavoro. Dopo la grande visibilità che lo sciopero della fame del professor Rocco Altieri ha restituito alla mobilitazione, il presidio si pone l’obiettivo di proseguire in questa direzione. Sarà una giornata animata quella di oggi in via Pascoli, dove ha sede l’ufficio provinciale scolastico. Per festeggiare il successo della protesta dell’insegnante del Matteotti, stamattina un gruppo di studenti del corso serale “salvato” in extremis ha organizzato una performance teatrale a tema. Ma al di là della visibilità, il presidio permanente servirà a coinvolgere la cittadinanza e ad amalgamare intorno …

"Ballaman, il leghista recordman dell'auto blu", di Gian Antonio Stella

C’era da andare a prendere i parenti della moglie all’aeroporto? «Autista: la macchina!». Voleva vedere la partita di calcio Padania-Tibet? «Autista: la macchina!». Era invitato a pranzo dei suoceri? «Autista: la macchina!». Finché tutti questi viaggi poco istituzionali sono finiti in un dossier. Sul quale c’è un’inchiesta della Corte dei conti. Protagonista: il presidente del consiglio regionale del Friuli, Edouard Ballaman. Della Lega Nord. Il partito che era nato tuonando contro le auto blu. La dettagliatissima ricostruzione dell’uso disinvolto dell’auto di servizio da parte dell’alto esponente del Carroccio, già deputato per tre legislature e questore della Camera, è stata pubblicata dal Messaggero Veneto. Dove Anna Buttazzoni ha rivelato un elenco sconcertante di una settantina di «missioni» dure da spacciare come dovute a obblighi d’ufficio. Frequenti trasferte a Campongara (Venezia) a casa dei genitori della fidanzata e poi moglie Chiara Feltrin. Una puntata a Jesolo «da un notaio per rogito appartamento al mare». Una serata con la fidanzata al ristorante «Da Giggetto» a Miane. Un viaggio all’aeroporto di Venezia «con fidanzata per accogliere nonna e zio …

"Lo show di Gheddafi e le domande da fare", di Nadia Urbinati

Caro direttore, c’è qualcosa di sano, di straordinariamente sano nelle risposte delle hostess proletarie che hanno recitato la parte del pubblico nello show di Gheddafi nella Roma berlusconiana: la paga giornaliera è una cosa seria, le stupidaggini dei politici clown sono un pretesto. Sfogliando il Libro verde della rivoluzione libica ricevuto insieme al Corano come gadget della parata, una ragazza (che doveva premunirsi di restare anonima per non perdere il salario) ha cosí commentato, secondo le parole riportate dal giornalista di Repubblica: «Siamo qui per soldi, per noi è solo un lavoro». È un lavoro fare platea, anche perchè se non fosse per il compenso alle spettatrici, il nuovo profeta islamico non avrebbe avuto pubblico. Il pubblico lo si deve in qualche modo risarcire, e se non è la rappresentanzione che vale da risarcimento allora occorre pagare. A preoccuparsi debbono essere i cittadini italiani, dobbiamo essere noi: poichè la politica nel nostro paese ha generato nuove professioni, agenzie che fanno affari con lo spettacolo politico e i suoi attori. Questo è grave, e le ragazze …

Scuola: Ghizzoni (PD) "conferenza stampa Gelmini: 40 minuti di propaganda"

“Disagi per tutti e nulla sui precari. 40 minuti di propaganda per magnificare la ‘riforma epocale’ e per sottrarre alle responsabilità la sua parte politica che ha governato per 8 anni nell’ultimo decennio. Il ministro Gelmini ha negato le difficoltà oggettive dovute, alla drastica riduzione delle risorse finanziarie e umane che accompagneranno il prossimo anno scolastico a causa delle sue scelte. Evidentemente fuori da Palazzo Chigi docenti, precari, dirigenti, studenti e famiglie sono tutti in preda ad allucinazioni collettive circa il sovraffollamento delle classi, la riduzione degli insegnamenti e delle attività di laboratorio nelle scuole superiori, il tempo peinoe il tempo prolungato non concessi sebbene richieste dalle famiglie, precari che saranno estromessi dall’insegnamento a differenza degli anni passati. Questa e la realtà che il ministro cocciutamente non vuole vedere e neppure ascoltare visto il rifiuto di incontrare i precari che da giorni sono in sciopero della fame. Non si tratta di agitatori politici come vuol far credere il ministro ma di persone che difendono il loro lavoro. “ Lo ha dichiarato Manuela Ghizzoni, capogruppo Pd …

"Il fastidio del Colle per i flop di Silvio", di Marcella Ciarnelli

Lo sconforto davanti allo scontro in atto nella maggioranza che ha riflessi sull’intera situazione politica. La preoccupazione per il futuro del Paese ancora alle prese con le difficoltà di una crisi che rischia di travolgere innanzitutto i giovani e il Mezzogiorno, gli anelli deboli della catena. Il fastidio per questo sentirsi continuamente tirare in ballo, da ultimo nell’elaborazione della legge sul “processo breve”, per cercare, da parte di chi lo fa, di sventarne il fallimento già all’orizzonte. Tant’è che i soloni giudiziari del premier stanno già ipotizzando norme sul divieto di acquisizione delle sentenze definitive e la negazione al magistrato di pronunciarsi sul numero di testimoni ammessi ai procedimenti. Espedienti che rivelano, per il solo fatto che vengono studiati, una sensazione di sconfitta prima ancora di ingaggiare la battaglia. C’è tutto questo dietro le parole dette dal presidente Napolitano, a Venezia in visita privata, che non ha voluto rinunciare a segnalare il profondo disagio di chi ogni giorno legge, lui per primo, tutto e il contrario di tutto. Che assiste ad accese discussioni su leggi …

Inno di Mameli a scuola, no della Lega "Siamo italiani, ma non ci sentiamo tali"

La vicenda a Ponteranica, il comune che cambiò nome alla biblioteca intitolata a Impastato Un consigliere del Pdl aveva chiesto l’affissione del testo di “Fratelli d’Italia” negli istituti del paese. Il Pdl vuole l’inno di Mameli a scuola, ma i leghisti lo bocciano perché “non si sentono italiani”. Succede a Ponteranica, il comune alla porte di Bergamo che lo scorso anno fu già al centro di una dura polemica per la decisione di cambiare nome alla biblioteca che era intitolata a Peppino Impastato. Stavolta c’è di mezzo l’inno nazionale. Il consigliere comunale della minoranza pdl Luca Oriani aveva presentato una mozione (seguendo l’invito della segreteria nazionale del partito) per chiedere l’affissione del testo di Mameli negli istituti scolastici primari e secondari di primo grado, con lo scopo di “promuovere tra gli studenti la conoscenza del loro inno nazionale, con la speranza di poter consolidare il sentimento di coesione e appartenenza ad una stessa Patria che dovrebbe accumunare tutti i cittadini”. La proposta è stata bocciata dal vicesindaco Giuseppe Minetti, che sostituiva il sindaco assente e …

"Non stiamo convincendo", di Pierluigi Castagnetti

Il problema del Pd, anzi dell’Italia, è la letargia morale che affligge la società italiana. Quando il corpo sociale dorme non vede, non sente, non reagisce. Fortunatamente la patologia di cui parliamo non è di natura organica. È stata infatti indotta da dosi fortissime di anestetici politico–mediatici ed è, dunque, reversibile. allora urgente darsi una strategia per risvegliare il corpaccione che sta dormendo. «La gente non si indigna più», mi diceva un amico insegnante, pensando al dramma che sta vivendo la scuola italiana. Sì, è vero, però chiediamoci se noi stiamo facendo il possibile per reiniettare gli antidoti efficaci, se, insomma, per caso anche noi, sia pure involontariamente, non favoriamo questo sonno. Sappiamo infatti che l’indignazione è una reazione morale, che nasce quando esplode il conflitto fra ciò che è esterno e ciò che è interno alla persona. Il problema allora è quello di aiutare i cittadini a liberarsi dal materiale tossico assorbito in questi anni («il Berlusconi che è in me» come diceva Gaber), e sostituirlo con sostanze pregiate sotto il profilo etico. Non …