Giorno: 14 Settembre 2010

Università, Pd: ultimatum a ricercatori ha sapore di thatcherismo

Ghizzoni: ricercatori meritano rispetto. “Preoccupa la decisione dell’Università di Bologna di sostituire con docenti a contratto i ricercatori che non accetteranno incarichi di insegnamento per protestare contro la soppressione del loro ruolo e l’assenza di una reale prospettiva di futuro contenute nel ddl Gelmini. Dal Senato accademico della più antica università di Europa ci saremmo aspettati maggior rispetto per coloro che contribuiscono quotidianamente a rendere la qualità della ricerca ai livelli internazionali e maggiore attenzione nei confronti per la qualità didattica. E’ una scelta incomprensibile, che ricorda quel thatcherismo che pensavamo ormai archiviato, e che è destinata inevitabilmente ad aumentare la conflittualità e la precarizzazione dei ricercatori”. Così la capogruppo del Pd nella commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni. ****** UNIVERSITA’, MELONI (PD): SITUAZIONE GRAVISSIMA, IL GOVERNO INTERVENGA. DOMANI A BOLOGNA PER INCONTRARE RETTORE E RICERCATORI La decisione di atenei come quello di Bologna e altri, di ovviare al blocco della didattica da parte dei ricercatori rimpiazzandoli con docenti a contratto, è grave e sbagliata. Perché tutta l’università dovrebbe essere al fianco di quanti chiedono …

"Il ministro: precari assunti in 7 anni. Ma i dati non dicono così", di Franco Bastianini

Gli incarichi a tempo indeterminato nei confronti dei 220 mila docenti inclusi nelle graduatorie provinciali ad esaurimento dovrebbero completarsi entro i prossimi sette anni, secondo quanto ha dichiarato recentemente il ministro dell’istruzione Gelmini. Una dichiarazione che fa a pugni con quanto affermato dallo stesso ministro solo una settimana prima: «Nessun governo mai potrà assumere 220 mila precari». I «nuovi» dati del ministro sono stati confutati anche dalla Cisl scuola in un dossier sul precariato sia con riferimento al numero dei docenti inclusi attualmente nelle graduatorie ad esaurimento, 230 mila anziché 220 mila, sia con riferimento ai tempi necessari per il loro riassorbimento mediante appunto i contratti a tempo indeterminato. L’organizzazione ha stimato che un tempo ragionevole dovrebbe essere di 12 anni. ItaliaOggi è andata a esaminare le proiezioni sui pensionamenti, variabile fondamentale per capire i tempi di attesa perché i precari possano entrare. Manca ovviamente un altro dato essenziale: il contingente che si vorrà di anno in anno assumere e soprattutto come lo si vorrà suddividere tra i vari canali di reclutamento, ovvero tra concorso …

"Il freno a mano della nostra economia", di Salvatore Bragantini

Sorda all’interesse generale, la classe dirigente politica e civile assiste al turbine di scandali come alla cronaca di una partita, se però in questa cronaca non leggiamo i nostri mali di fondo, non vincerà nessuno. Il dibattito pubblico, avvelenato fin qui da un duello combattuto coi vecchi arnesi dei Servizi — una costante della storia patria — inquadra alfine la nostra vera sfida: restare fra i grandi in mezzo ai sommovimenti dell’economia globale, salvando le conquiste dello scorso secolo. Fa bene il ministro dell’Economia a delineare un piano per crescere, recuperando la perduta competitività; lo chiede a tutta la Ue il presidente della Commissione Barroso, da ultimo al Parlamento europeo. Ce n’è da fare! Pesiamo, in Europa e nel mondo, molto meno della nostra economia. La vera politica estera italiana, mai passata dal Parlamento, è in mano a un autocrate onirico, che tratta a tu per tu con autocrati veri. Dopo Gheddafi rivedremo i sodali consueti; tutti guardano le scenografie (beduine o neo-sovietiche), ma nessuno sa cosa si dicono. L’Eni segue, o forse precede. I …

Scuola, Pd: Gelmini vuole Bibbia in classe? La porti in Consiglio dei ministri, governo non conosce carità

“Il ministro Gelmini cominci con portare la bibbia in consiglio dei ministri visto che molti suoi colleghi non conoscono il significato della parola carità”. Così la capogruppo del Pd nella commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni replica al ministro dell’istruzione, Mariastella Gelmini che, nel giorno in cui Maroni ha detto che è lecito sparare sui clandestini, ha proposto la lettura della Bibbia nelle scuole. “Con la sua lettera sembra che il ministro Gelmini cerchi rifugio nella Bibbia per nascondere il caos valoriale che regna in un governo che giustifica chi spara sui clandestini, che promuove la prostituzione per fare carriera e che pensa che l’uguaglianza davanti alla legge sia da valutarsi caso per caso”. ****** l’On Ghizzoni risponde alle dichiarazioni di Gelmini da Corriere online «Leggiamo la Bibbia nelle scuole» La Gelmini: «E’ un’iniziativa a cui sono favorevole come ministro, come credente e come cittadina» Una proposta che farà discutere. «La lettura della Bibbia nelle scuole è un’iniziativa a cui sono favorevole come ministro, come credente e come cittadina italiana». Lo scrive il ministro dell’Istruzione …

Il mercato di riparazione

Escono i finiani dalla maggioranza, entra un manipolo di impavidi legati al segretario del Pri, Nucara. È completata la campagna acquisti per un governo fallimentare. Chi saranno i nuovi Ibrahimovic e Robinho? È arrivata la carica dei 20. Se una volta erano 101, oggi ne bastano solo un quinto per sorreggere Silvio Berlusconi da possibili cadute della maggioranza. La fuoriuscita di Fini e dei suoi alleati è stata arginata con un abile mercato acquisti di riparazione. Parallelamente agli affari nel mondo del calcio, il buon Silvio si assicurava i vari Ibrahimovic e Robinho anche in Parlamento per poter finalmente affermare: i numeri ci sono si va avanti! Un gruppo di responsabilità nazionale, così è stato definito il manipolo di impavidi portatori di ossigeno dal loro portavoce, il segretario del Pri, Francesco Nucara. Sui i nomi c’è ancora un riserbo di facciata, ma sembra chiaro che siano le stesse persone che fino ad oggi, dal Gruppo Misto in Parlamento, hanno votato, tranne poche eccezioni, sempre a favore del governo. “Berlusconi non mi ha offerto nulla. Sono …

Parte da Bologna la mobilitazione dei Democratici

Al via la campagna del Pd in difesa della scuola pubblica. Esponenti del Partito davanti alle mille scuole della regione per incontrare genitori, alunni, e insegnanti. Una grande mobilitazione in difesa della scuola pubblica per «destare l’attenzione ma anche la rabbia dei genitori che dovranno interrogarsi sul perché i loro figli, ad esempio, non avranno un posto alla materna: la responsabilità è del Governo e noi dobbiamo ribadire che quello non è il nostro modello». Queste le parole del segretario del Pd Raffaele Donini nel presentare l’iniziativa «La scuola che vorrei»: una protesta nazionale fatta di incontri, dibattiti e volantinaggio che parte dall’Emilia-Romagna oggi, primo giorno di scuola, e proseguirà fino ai primi di ottobre. Donini oggi sarà alle scuole De Amicis, quelle dove il segretario ha preso l’impegno con le famiglie affinché venisse risolto il problema delle siringhe lasciate dai tossicodipendenti. «È un’offensiva democratica – spiega Donini – che vuol far crescere la consapevolezza diffusa che la scuola, non si può più sacrificare». Obiettivo del Pd è quello di raggiungere mille scuole, riferisce la …

"Quei rapporti malsani fra politica e istituzioni", di Stefano Rodotà

Cogliamo quasi ogni giorno i frutti avvelenati di una ormai troppo lunga stagione di rapporti malsani tra politica e istituzioni. È una storia che non può essere identificata solo con il tempo del berlusconismo, e che ha molti attori. Picconatori, cultori delle spallate referendarie, riformatori inconsapevoli degli effetti “di sistema” delle loro iniziative, idolatri di un bipolarismo contemplato senza tener conto della crescente personalizzazione della politica e del ruolo determinante giocato dal sistema dell´informazione… È una storia destinata ad accompagnarci ancora se si continuerà a parlare molto di riforme istituzionali da fare e si rifletterà poco sugli effetti di quelle fatte. E l´accelerarsi della crisi rende più urgente la riflessione su questi problemi, che sarà più libera se si scioglierà il nodo della riforma elettorale. Qualche sprazzo di consapevolezza si è appena manifestato, tra mille prudenze e imputando ogni male alla “porcata” elettorale, ma cominciando comunque a registrare l´impossibilità di continuare a vivere nell´attuale forma del bipolarismo aggressivo. Se non è l´ammissione di un fallimento, è qualcosa che gli assomiglia molto. E tuttavia si tratta …