Giorno: 26 Settembre 2010

Marcegaglia: «Nuove regole sui contratti. Subito un'agenda per le riforme, la pazienza sta finendo»

GENOVA. Occupazione e competitività. Questi i temi principali del convegno organizzato da Confindustria, in programma oggi a Genova. Politici, rappresentanti sindacali e imprenditori si confrontano sulle misure per rilanciare l’economia italiana che, secondo le ultime previsioni del centro studi di Confindustria dovrebbe crescere dell’1,2% nel 2010. Non abbastanza a detta di Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, secondo cui è necessaria «una crescita di almeno il 2% l’anno» per riassorbire la disoccupazione e a tenere in piedi il tessuto produttivo». Ecco la cronaca della giornata. 13.29. Il governo «deve andare avanti» facendo ciò per cui è stato votato dai cittadini. Ma deve farlo «subito», perché «il mondo dell’impresa e i cittadini stanno esaurendo la pazienza». Lo ha detto il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, concludendo il convegno su competitività e occupazione. «Bisogna farlo con determinazione – ha aggiunto – il governo ascolti l’Italia che lavora e che fa impresa, che con responsabilità continua a fare il proprio mestiere. È questa l’Italia che regge il nostro paese e che va ascoltata». La presidente di Confindustria ha confermato …

I giovani democratici della Bassa Modenese intervistano Manuela Ghizzoni sulla scuola pubblica

Il 14 settembre sono ricominciate le scuole; le cifre nella sola provincia di Modena sono spaventose: 1500 studenti in più e 200 insegnanti in meno. Che possibilità ci sono che i ragazzi ricevano un’istruzione all’altezza delle loro aspettative e che li formi in maniera adeguata, così come è stato per le precedenti generazioni? «Io credo molto nell’efficienza del nostro sistema territoriale perché regga a quest’onda d’urto che viene dal Ministero che depotenzia il nostro sistema d’istruzione. Tuttavia il rischio di un impoverimento dell’offerta formativa e dei livelli di apprendimento c’è. Dobbiamo quindi continuare a premere contro il Governo affinché faccia un passo indietro perché non è possibile che a Modena, come nel resto d’Italia, si verifichino realtà in cui crescono gli studenti e i docenti invece diminuiscono». È ormai evidente agli occhi di tutti come la riforma Gelmini abbia messo in difficoltà tutta la scuola pubblica italiana, dalle Università (alcune Facoltà hanno posticipato l’inizio delle lezioni a data da destinarsi a causa delle proteste dei ricercatori), passando per le scuole medie superiori e inferiori (con …

Bersani “vede” le elezioni: «Fini non può votare la fiducia», di Simone Collini

Il leader del Pd continua ad auspicare un governo di transizione ma si prepara alle urne. Riforma fiscale e patto sociale: le proposte del partito presentate alla platea di Confindustria Bersani si aspetta «coerenza» da Fini, quando si voterà la fiducia al governo: «Si è rotto il patto che teneva insieme la maggioranza». Per il leader del Pd sulle accuse relative alla casa di Montecarlo «c’è ancora molto da chiarire» Ora da Gianfranco Fini si aspetta «coerenza». Perché dopo questo discorso, difficilmente mercoledì il gruppo parlamentare di Futuro e libertà potrà votare la fiducia a Berlusconi. Pier Luigi Bersani lo dice dopo una giornata passata a Genova, per intervenire al convegno di Confindustria dedicata a «occupazione e competitività» e per incontrare un gruppo di sindacalisti della Fincantieri. Il leader del Pd ha guardato «con molta attenzione» il videomessaggio del presidente della Camera. Dice di aver apprezzato la «sincerità» con cui Fini ha annunciato le proprie dimissioni nel caso in cui fossero dimostrate le accuse relative alla casa di Montecarlo, «su cui c’è ancora molto da …

"Se l'Europa caccia i rom", di Nadia Urbinati

Forse, mai prima d´ora l´Unione Europea aveva attraversato una crisi così radicale. Non perché prima d´ora non vi fossero mai stati dissidi fra gli stati membri sulle politiche comunitarie, ma perché per la prima volta il dissenso riguarda i principi fondamentali sui quali l´Unione è nata. Il governo francese e quello italiano sono alla testa di questa crisi e portano la diretta responsabilità di un ritorno arrogante ad una politica delle frontiere quanto addirittura delle espulsioni di massa. L´Articolo 19 della Carta dei Diritti dell´Unione Europea stabilisce che «le espulsioni collettive sono vietate». Nel testo di questo articolo riecheggia la storia europea del Novecento, quelle terribili tragedie che portano i nomi di Olocausto, genocidio e pulizia etnica, la persecuzione e il massacro di individui colpevoli di appartenere a un gruppo etnico o nazionale o di professare una religione. Ebrei e gitani subirono morendo a milioni la conseguenza di una delle più orrende ideologie che abbia prodotto il nostro continente: la stigmatizzazione collettiva, la persecuzione di individui a causa della loro appartenenza a una comunità che …

Edilizia scolastica: una priorità per la Regione

I Consiglieri Regionali del PD Casadei, Marani, Piva e Vecchi intervengono in merito ai finanziamenti per gli interventi scolastici e ai tagli operati da Governo. Ogni anno gli studenti in Emilia Romagna aumentano di circa novemila unità e l’edilizia scolastica non può che essere una priorità. Nonostante la manovra economica del Governo Nazionale, che ha azzerato i fondi per l’edilizia scolastica e ha messo in ginocchio gli Enti locali, la Regione Emilia-Romagna con grande sacrificio ha deciso di stanziare 5.400.000€ per gli interventi. Si tratta di una cifra importante per il bilancio della Regione, ma che si rivelerà un importo insufficiente per soddisfare il reale fabbisogno degli Enti locali proprietari degli edifici scolastici. Se il risultato del centralismo finanziario è quello che vediamo (tagli indiscriminati, e che poi le Regioni si arrangino pure), occorrerà riconsiderare, a partire dai territori, gli indicatori di spesa in relazione agli standard di servizio. In un futuro prossimo ai fabbisogni standard dovranno corrispondere interventi equi sul piano del federalismo fiscale, per il momento solo sbandierato dalla Lega, che da dieci …

I ricercatori: "abbandonati in un Paese che non capisce il nostro valore", di Adriana Comaschi

Coordina il gruppo di lavoro dell’Alma Mater che, in collaborazione con il Politecnico di Milano, pochi giorni fa ha conquistato le pagine della prestigiosa rivista Nature con una scoperta eccezionale: la prima “fotografia” del meccanismo molecolare alla base della vista umana. Non è un precario: eppure come i ricercatori precari patisce un senso di abbandono crescente, tanto che «la tentazione di andare all’estero è sempre più forte». Succede così che anche Marco Garavelli, 41 anni, ricercatore confermato all’istituto Ciamician dell’ateneo bolognese, si schieri nel fronte dei docenti “agitati”: che per tutta la prossima settimana alle lezioni sostituirà incontri in facoltà per spiegare le ragioni della protesta che ha “paralizzato” l’ateneo. Dal 5 ottobre poi l’incognita: rientrare in classe o continuare la mobilitazione? Loris Giorgini, rappresentante dei ricercatori nel Cda dell’Alma Mater, non si sbilancia: «Sono scelte personali, ma certo nessuno vuole spaccare l’ateneo, faremo quello che unisce di più». Intanto si sfrutterà al massimo la settimana di discussione decretata venerdì dal Senato accademico. Ognuno ha una storia da raccontare. Dentro e fuori l’ateneo: perché se …

"Il baratto sulla legalità", di Barbara Spinelli

È opinione diffusa che legalità e morale pubblica non siano, per gli italiani, imperativi essenziali. In parte perché la loro memoria sarebbe corta oltre che selettiva: i misfatti dei politici evaporano presto, l’esempio che viene dall’alto manca, e di rado le sentenze giudiziarie sfuggono al destino d’esser subito degradate a pareri, opinabili come ogni parere. Non solo: esponendo la «sua verità», ieri in un video, Fini ha denunciato la confusione tra affari piccoli come la casa di Monaco e affari ben più criminosi, condannando la stampa usata dai politici «come manganello» per liquidare l’avversario. L’esempio, lui vuole darlo: «Se dovesse emergere che mio cognato è proprietario, non esiterei a lasciare la Presidenza della Camera. Non per personali responsabilità, ma perché la mia etica pubblica me lo imporrebbe». È il venir meno di tale etica che crea nei cittadini cinico disorientamento. L’operazione Mani Pulite suscitò grandi speranze, ma anch’essa fu breve e, soprattutto, non aiutò a restaurare la cultura della legalità. Sfociò anzi in un’accentuazione della corruzione. Al punto che ci furono magistrati, come Gherardo Colombo, …