Giorno: 18 Settembre 2010

"La Cgil riapre al confronto su contrattazione e fisco", di Giorgio Pogliotti

La Cgil deve uscire dall’angolo e «riconquistare il potere contrattuale», senza arroccarsi nella difesa dell’esistente. Parlando al direttivo che oggi avvierà le procedure per la sua successione, Guglielmo Epifani ha sottolineato – con chiaro riferimento alla Fiom che preme per lo sciopero generale –, che pur senza chiedere passi indietro a nessuno, occorre abbinare alla protesta la capacità propositiva: «Di fronte ad un attacco di queste proporzioni non sarà solo il conflitto a consentire la riconquista dei tavoli di confronto – ha detto –. Al conflitto bisogna unire capacità di proposta, la difesa del contratto nazionale è essenziale, ma passa per l’innovazione del contratto nazionale stesso». Quindi tutta la Cgil sosterrà la giornata di mobilitazione della Fiom del 16 ottobre perché «non possiamo accettare che il sindacato più grande non sieda ai tavoli e non faccia gli accordi», ma al tempo stesso «bisogna trovare assieme le vie d’uscita da questa situazione». Per Epifani è «pretestuoso e falso dire che la Cgil non firma contratti», a questo proposito ha ricordato i «50 contratti nazionali firmati unitariamente …

"La febbre delle riforme sbagliate", di Luigi La Spina

L’invito, del tutto condivisibile, arriva anche da personalità molto autorevoli, come il presidente della Repubblica: basta con le polemiche a suon di pettegolezzi e di insulti, discutiamo e variamo finalmente le grandi riforme necessarie per l’avvenire del nostro Paese. L’intento è lodevole, ma il riformismo, di per sé, non garantisce un buon risultato. Anche se la diagnosi del male che si vuol curare è giusta, ci sono terapie inefficaci e addirittura medicine che aggravano il male, con effetti opposti a quelli che si volevano ottenere. Come ha scritto, qualche giorno fa, Bill Emmott sulla Stampa, pure copiare la formula vincente all’estero non assicura all’Italia lo stesso successo. L’esempio più efficace e clamoroso di questo cattivo riformismo si trova nel settore dove, negli ultimi tempi, più si è rovesciata la furia di cambiamento dei vari governi, di entrambi gli schieramenti: l’università. Una specie di campo di esercitazione per la volontà dei vari ministri che si sono succeduti su quella poltrona di iscrivere il loro nome nella storia delle «svolte epocali» di questa istituzione. Con il risultato …

""Aiuto, ci è scomparso il supplente" Caos nelle nomine, ne mancano migliaia", di Salvo Intravaia

Alunni in classe e cattedre vuote. Ad una settimana dal suono della prima campanella nella maggior parte delle regioni, mancano ancora all’appello tantissimi supplenti. Il numero esatto non è ancora noto, ma potrebbero essere 10 o addirittura 20 mila le cattedre scoperte, come si dice in gergo. In questa prima settimana, nelle scuole senza prof, gli alunni vengono liquidati dopo poche ore di lezione e per le famiglie, costrette ad una organizzazione “giornaliera flessibile”, i problemi crescono. In parecchi casi sono ad attendere un docente anche gli alunni disabili: i più deboli. Un avvio di scolastico particolarmente caotico. La principale causa dei ritardi è l’avvio della riforma della scuola secondaria superiore. A Milano, dove le lezioni sono iniziate il 13 settembre, come – denuncia la Flc Cgil – devono essere nominati ancora 2 mila e 400 insegnanti. E nel capoluogo lombardo gli impiegati dell’Ufficio scolastico provinciale si sono fatti in quattro già dal mese di agosto per nominare i supplenti. In provincia di Cuneo i supplenti della scuola superiore sapranno soltanto martedì prossimo quando potranno …

"Noi ad Adro per difendere il tricolore", di Giuseppe Civati

Eppur si muove, questo partito. Quando ho raccolto l’invito di Silvio di Adro (che si chiama davvero così, e fa il coordinatore del Pd locale) e di Filippo di Coccaglio, non immaginavo che la sfida sarebbe stata raccolta da tutti. E invece, per una volta, è andata così. Stamattina ad Adro, nonostante i giornali fatichino a dare notizia della nostra mobilitazione (troppo impegnati a parlare del famoso dibattito interno tra le diverse componenti), ci sarà tutto il Pd. Tutti assieme contro l’uso dei simboli di partito in una scuola pubblica. A partire da Francesca Puglisi, responsabile nazionale della scuola, Filippo Penati, già candidato alla presidenza della Regione, e Gianni Girelli, collega consigliere di Brescia. Chissà che a questo punto a qualcuno non venga voglia di parlarne. Di dirlo in giro. E chissà che a tutto il Pd non venga voglia, finalmente, di fare così. Ogni volta che può, ogni volta che serve. Anche perché in questa vicenda il comportamento del ministro della fu pubblica istruzione è incredibile. Prima bolla l’iniziativa della scuola leghista di Adro …