Giorno: 19 Settembre 2010

"Reichlin: «Il Pd è fuori partita»", di Giovanni Maria Bellu

Colloquio con Alfredo Reichlin: «Il Pd vittima del grande abbaglio del “secolo breve” non ha saputo individuare i nuovi soggetti del cambiamento. E così rischia l’irrilevanza». «Sorpreso.. preoccupato… allibito…», dice Alfredo Reichlin commentando le ultime vicende del Partito democratico. Il tono non è quello di chi sta cercando di individuare il participio più appropriato: è quello di chi è sorpreso (preoccupato, allibito) per essere stato interrotto in modo inopportuno nel mezzo di un ragionamento complesso. Il ragionamento – che Reichlin sta sviluppando da tempo – sui cinque lustri di questa interminabile «fase politica» e sulla difficoltà del Pd «a entrare in partita»: «Continuiamo a litigare sugli schieramenti e sulle alleanze e ancora non sappiamo nemmeno con quale legge elettorale si voterà, né quando. La verità è che non siamo stati in grado di elaborare e di proporre una nostra idea di società». Questa frase – così appropriata e attuale, così “sulla cronaca” – è stata pronunciata all’inizio della settimana scorsa. E dunque il suo autore oggi avrebbe qualche motivo per accogliere la polemica attorno alle …

«"E' arrivato il soccorso rosso". Il Cavaliere brinda alle liti PD», di Francesco Bei

Allo studio un mini-rimpasto per far posto ai centristi. “Ero già sicuro di vincere se andiamo alle elezioni. Ma adesso…”. Fitto verso lo Sviluppo Le contromisure dei finiani – esposti contro Mediaset, mozioni contro Minzolini e Masi – sono all´altezza della sfida. Ma c´è qualcosa che in questi giorni fa tornare il sorriso a Berlusconi. Qualcosa che rende meno rischioso immaginare, come gli chiedono i leghisti, di tornare al voto in primavera. Quel “qualcosa” è lo stato in cui si trova l´opposizione e in primo luogo il Partito democratico. Venerdì è stata giornata di incontri per il premier a palazzo Grazioli, sono sfilati prima Angelino Alfano e Michela Vittoria Brambilla, poi i dissidenti toscani del Pdl che ce l´hanno con Verdini. A tutti il Cavaliere è apparso rilassato, a tratti persino divertito via via che Paolo Bonaiuti gli segnalava le agenzie sullo scontro interno al Pd. «Guarda – ha confessato ridendo a un ministro – mi sono dovuto stropicciare gli occhi perché non credevo a quello che stavo leggendo: sembrava una fiction!». Berlusconi, racconta l´interlocutore, …

«Università, la riforma valga per tutti», di Paolo Bertinetti *

LA riforma dell’Università che il Parlamento dovrebbe discutere tra poco, secondo alcuni è buona, secondo altri è un po’ discutibile, per altri ancora è disastrosa. Alcuni Atenei, tra cui Pisa e Torino, per manifestare la loro contrarietà alla riforma così com’è hanno deciso di rinviare di una settimana l’inizio dei corsi. Immaginiamo invece che la protesta sia infondata e che la riforma sia buona. Ma allora perché deve valere solo per le università statali e non per quelle private e quelle telematiche? Questo in Italia, dove il titolo di laurea ha valore legale. Ma anche se non lo avesse, sarebbe pur sempre un titolo di pari significato, qualunque fosse l’università a conferirlo. In Commissione Parlamentare una richiesta in tal senso (la riforma deve riguardare tutte le università) è stato bocciato. Ma se la riforma è buona, i suoi sostenitori, per primi, dovrebbero ritenerla giusta per tutti i tipi di università. Immaginiamo che sia buona. Ma è «a costo zero», in un Paese che è quello che meno di quasi tutti i paesi avanzati investe in …

La scuola ai tempi della Gelmini: cronache dai territori

Dall’Unità: «La scelta di Gavoi: fanno lezione le classi tagliate», di Maria Giovanna Fossati Le campane suonano a morto, i manifesti a lutto vengono affissi in tutto il centro abitato: è la risposta di Gavoi paese di 3000 anime arroccato sulla montagna, a cui la riforma Gelmini taglia la IV ginnasio e la I geometri dell’istituto superiore Carmelo Floris, nonostante il numero minimo di alunni per giustificare l’avvio delle classi sia stato raggiunto. Oltre ai due corsi, l’istituto comprende anche il Tecnico Commerciale Igea e serve altri 4 paesi della Barbagia-Mandrolisai, centri di montagna dove la viabilità è scarsa e lo spopolamento incalzante da decenni. Le zone interne del Nuorese che tanto avevano lottato per la sopravvivenza, ora daranno battaglia. «Mi sembra di tornare indietro di 30 anni – dice Marica Cottu, medico a Ollolai e madre di due gemelle iscritte alla IV ginnasio -, quando abbiamo rivendicato a gran voce il diritto a un istituto superiore. In questo territorio se si mandano via i giovani e si perdono gli avamposti culturali si crea il …

Più qualità per uscire dalla crisi

Intervista all’economista Travaglini: “In Italia si è puntato solo sulla flessibilità e sulla moderazione salariale. Ma per aumentare la produttività contano quantità di capitale, tecnologie e il livello qualitativo. Serve una vera politica industriale” La crisi dell’economia reale ha ormai due anni. A lungo negata da chi ci governa, è ormai diventata una realtà per tutti anche se c’è chi, dopo averne finalmente ammesso l’esistenza, l’ha dichiarata quasi subito già alle spalle. Nel frattempo c’è stato (e purtroppo c’è ancora) un boom della cassa integrazione e insieme uno stillicidio di chiusure di imprese. Insomma il problema occupazione nel nostro paese sembra sempre più grave. A che punto siamo? E soprattutto, come siamo arrivati a questa situazione? Ne parliamo con Giuseppe Travaglino, docente di economia politica all’Università di Urbino, che al pianeta mercato del lavoro e alle sue orbite ha dedicato molti studi e più di un libro (tra questi, segnaliamo ai lettori “L’economia italiana del nuovo millennio”, scritto con Enrico Saltari per i tipi di Carocci). E partiamo dall’attualità. Uno degli indicatori più importanti, quello …

«Lo Stato tra quei banchi», di Michele Serra

Miracolo a Roma. Il ministro Gelmini ha chiesto alla direzione scolastica di Adro di far rimuovere i simboli “padani” dalla locale scuola pubblica (ci vorrà tempo, perché ci vorranno gli scalpelli…). Non riesco a immaginare niente di più triste di un “aperitivo padano” con il figliolo del Bossi, a Bologna, in un ristorante che si chiama Kristal. Immagino i salatini, il prosecchino, i brindisi, e un cameriere (napoletano) che per favorire i clienti serve anche qualcosa di verde, per esempio sciroppo di menta allungato con acqua brillante. Una festa. Eppure è proprio dal Kristal, secondo le cronache, che la Lega scatena la sua grande campagna per la padanizzazione di Bologna, che secondo il Trota è “stanca del rosso”. Veramente di rosso, a Bologna, è rimasto pochino: per avere vent´anni, il giovane Bossi parla come un articolo del “Carlino” di quarant´anni fa, quando Bologna era rossa davvero e i brindisi si facevano nelle osterie, altro che Kristal. Oggi i “rossi”, a Bologna, vivono soprattutto di ricordi. Ma se davvero il candidato sindaco del centrodestra fosse leghista, …

"Ricercatori in rivolta: blocchiamo le lezioni", di Maurizio Minucci

Si accende la protesta contro la riforma Gelmini. La Rete 29 aprile in assemblea nazionale alla Sapienza: “Il ddl segna la fine dell’università pubblica, non ci stiamo”. Confermato il blocco della didattica. Oggi svolgono un terzo delle lezioni al posto dei professori. Se si rifiutassero, dal momento che il contratto non obbliga alle sostituzioni, le conseguenze per la didattica sarebbero devastanti. Ne sono consapevoli, i ricercatori universitari, ma a malincuore vanno avanti nella loro protesta contro la riforma Gelmini. Nel mirino c’è l’intero impianto del disegno di legge già approvato dal Senato, a partire proprio dal taglio agli studiosi che collaborano con i titolari di cattedra. Attualmente sono 25mila, tutti con un dottorato in tasca, ma il ddl punta a cancellare le assunzioni a tempo indeterminato, oltre a tagliare drasticamente i fondi agli atenei pubblici al minimo degli ultimi otto anni. Ecco i motivi che hanno spinto alla nascita della “Rete 29 Aprile”, il network dei ricercatori che oggi (17 settembre) si è riunito nella facoltà di Chimica della Sapienza, a Roma. L’assemblea nazionale si …