Giorno: 23 Settembre 2010

"Dal Veneto la scalata verde alle fondazioni", di Gianni Del Vecchio

Chi sostiene che la Lega non ha uomini né mordente nelle fondazioni bancarie e che queste ultime continuano e continueranno a essere governate da ex democristiani dice una mezza verità. Mezza perché è vero che attualmente il Carroccio non occupa ruoli chiave tali da poter influenzare direttamente la gestione delle banche ed è vero che sono tutti appannaggio di vecchi dc. Ma è anche vero che la tornata di rinnovi nei consigli delle fondazioni, che è appena cominciata e si chiuderà fra due anni, rivoluzionerà lo status quo: ci sarà una bella infornata di consiglieri in quota Lega che, se non riuscirà a far eleggere un padano alla guida di questi enti, sicuramente influenzerà, e non poco, la gestione degli istituti di credito. Insomma, in via diretta o indiretta, comunque i leghisti metteranno le mani sulle banche. E sarebbe strano il contrario, visto che a loro spetta solamente capitalizzare il boom elettorale alle regionali, provinciali e comunali degli ultimi due anni. Del resto i primi segnali dell’inizio di questa nuova stagione nel mondo delle fondazioni …

"Proteggere l'arte ma non limitare la libertà in rete", di Marco Zatterin

Il Parlamento europeo ritiene che scaricare o scambiare un file senza autorizzazione su Internet possa essere un reato penale punibile con la galera. Lo afferma nella relazione scritta dalla conservatrice francese Marielle Gallo e approvata ieri con una buona maggioranza, un testo di indirizzo che invita la Commissione Ue a legiferare «sui diritti della proprietà intellettuale» secondo la linea dura «à la Sarkozy». E’ il segnale che avvia un processo politico certo lungo e crea i presupposti per temere che qualcuno possa un giorno avere il potere di limitare in modo arbitrario la libertà di accesso alla «world wide web». L’esigenza è reale. La rapidità del cambiamento tecnologico ha superato la capacità di reazione dell’industria dell’intrattenimento, soprattutto di quella musicale, incapace di affrancarsi da schemi obsoleti. Lo scambio illegale dei file ha danneggiato soprattutto gli artisti meno gettonati e rivoluzionato la fruizione di immagini e suoni. Molti, fra cui la Gao che vigila sui conti del governo Usa, hanno comunque fatto notare che le cifre allarmanti diffuse dall’industria erano state gonfiate e che bisognava valutare …

"Così ha lavorato la macchina del fango", di Giuseppe D'Avanzo

Ora, tra Berlusconi e Fini, tutto ritorna in alto mare. Come prima. Se è possibile, peggio di prima. Molto peggio. Va per aria la pace concordata per scrivere insieme una legge immunitaria costituzionale e quindi la road map che avrebbe consentito al governo di vivacchiare per lo meno fino ai primi mesi del 2012 quando il referendum confermativo avrebbe dovuto decidere il destino della legislatura. Che cosa è accaduto? Perché il presidente della Camera ha chiesto ai suoi “ambasciatori” Italo Bocchino e Giulia Bongiorno di chiudere ogni canale di comunicazione e trattativa con il ministro della Giustizia Alfano e l´avvocato del Cavaliere Ghedini? Quali evidenze hanno convinto Fini che quella trattativa politico-legislativa è una falsa trattativa, una trappola, soltanto un modo per temporeggiare in attesa che si concluda il character assassination; una parentesi tattica per dar modo agli “assassini politici” di concludere il lavoro sporco di demolizione di ogni affidabilità pubblica del co-fondatore del Popolo della Libertà? La risposta che si raccoglie negli ambienti vicini al presidente della Camera non è ambigua: «Fini ha qualche …

"Il governo è salvo l'Italia no", di Michele Brambilla

A prima vista la notizia del «no» all’utilizzo delle intercettazioni telefoniche che riguardano l’ex sottosegretario Cosentino sembra una buona notizia. Se fosse passato il «sì» il governo sarebbe entrato in agonia, per tirare le cuoia da qui ad – al massimo – un mese. Sarebbero stati ben pochi a rallegrarsene davvero. Sicuramente la Lega e Di Pietro, che alle urne ne avrebbero tratto profitto: ma proprio quel profitto avrebbe reso il Paese ancora più ingovernabile di quanto non sia già. Chiunque abbia a cuore non il proprio interesse particolare, ma quello generale, sa che mai come ora, malmessi come siamo, abbiamo bisogno di un governo. Anche il presidente Napolitano, una delle poche figure davvero di garanzia, s’è augurato che l’esecutivo tenga, perché il momento non è tale da poter permettere salti nel buio. No sarà eccezionale, questo governo: ma come diceva Caterina II di Russia è meglio uno Stato con cattive leggi applicate che uno con buone leggi non applicate. Tuttavia lo spettacolo offerto ieri alla Camera è stato talmente desolante, anzi mortificante, da far …