Giorno: 25 Settembre 2010

"-Tante piccole Adro, la Lega marchia il Nord", di Paolo Berizzi

Gli altri Adro sono paesoni che gli assomigliano, laboratori del neorealismo leghista dove – tra estensioni cromatiche (rigorosamente verdi) e incisioni post-celtiche, soli delle alpi e guerrieri – il marketing padano non solo è accettato. Anzi, è addirittura coccolato dalla maggioranza delle comunità. Benvenuti a Cividate al Piano, pianura bergamasca, 5mila abitanti di cui solo 589, stando all´immancabile petizione, contrari alla trovata del sindaco Luciano Vescovi: una piastrellona raffigurante l´ormai celebre sole a spicchi incastonata nel selciato di piazza Papa Giovanni XXIII, di fronte al Comune a guida ovviamente leghista. A chi si è permesso di obiettare il primo cittadino ha risposto: «Quel simbolo è un segno della nostra cultura popolare, operaia e contadina». Vescovi scantona, per ora. Ma quest´anno potrebbe dover rinunciare alla vista del suo ornamento architettonico: a Cividate (da civitas, era una colonia romana, ironia della storia) ci saranno le elezioni comunali. E quel sole vìola le «norme per la disciplina della propaganda elettorale». I leghisti di Cividate sono gente di fede oltre che di fantasia. A Natale nel presepe della loro …

"Confindustria: tutti intorno a un tavolo", di Teodoro Chiarelli

Chissà se passerà agli annali come «il patto di Genova». Certo la proposta «per la crescita, la competitività e l’occupazione» che Confindustria lancia dal centro congressi disegnato da Renzo Piano e incuneato nel cuore del Porto Antico del capoluogo ligure, potrebbe riannodare le fila di un confronto fra le parti sociali che sembrava irrimediabilmente sfilacciato. «Ci sono tutte le condizioni per decidere di fare insieme un primo tagliando all’accordo del 2009 e, con i sindacati tutti, firmatari e no, verificare oggettivamente lo stato dell’arte», dice Alberto Bombassei, vicepresidente di Confindustria. Sette volte ripeterà nel suo intervento «tutti insieme». Una chiara operazione di disgelo verso la Cgil dopo gli scontri sulla questione Fiat. «Non abbiamo nessun preconcetto nei confronti di nessuno – spiega il vicepresidente di Confindustria per le relazioni industriali – più siamo, meglio è». I tempi? «Al più presto, entro l’anno mi sembra ragionevole. L’importante è che non si pongano condizioni, non si mettano limiti. Bisogna sedersi sgombri da preconcetti, con l’obiettivo di guardare avanti e non con lo specchietto retrovisore». Gli industriali, dice …

"Come affondare l'unica banca multinazionale italiana", di Tito Boeri e Luigi Guiso

E’ stato un gesto di irresponsabilità, in cui hanno giocato un ruolo decisivo le fondazioni bancarie, quello che ha portato all’impeachment di Alessandro Profumo senza un sostituto e senza un preciso capo d’accusa. Un nuovo amministratore delegato dovrà essere trovato entro poche settimane, da un consiglio tutt’altro che coeso al suo interno. Bene che si faccia sin d’ora chiarezza sui criteri e le procedure che verranno seguite nel selezionare i candidati. Sarà fondamentale anche rivedere la governance di Unicredit che si è rivelata fragilissima. La lezioni da trarre è che le fondazioni devono uscire dalle banche. Gioverebbe alle banche, alla collettività. E anche a loro. Il metodo scelto per far fuori Alessandro Profumo da Unicredit è stato dei peggiori. IMPROVVISAZIONE E IRRESPONSABILITÀ AL POTERE Gli azionisti hanno ovviamente il diritto di sostituire un amministratore delegato. Buoni azionisti lo fanno quando l’ad smette di produrre valore per l’impresa. Buoni azionisti, prima di farlo, trovano un adeguato sostituto, soprattutto se l’avvicendamento avviene in un momento di tensione come quello oggi attraversato da Unicredit: una colosso bancario in …