Giorno: 30 Settembre 2010

"Tornano i cattivi maestri", di Luigi La Spina

Peccato. Sembrava che, dopo tanti anni, la parola, anche in Italia, si fossa liberata dalla prigione ideologica e linguistica che l’aveva costretta. Che si potesse ricostruire un periodo storico o analizzare un problema d’attualità senza i meccanici collegamenti mentali del pregiudizio e della semplificazione. Che il cambio delle generazioni riuscisse a spazzar via, da una parte, il livore accusatorio di una memoria ferita e, dall’altra, l’ossessione giustificazionista di una memoria che ancora rimorde. Invece, colpisce ritrovare nelle parole, ancora di oggi, i vecchi stilemi che una volta potevano fare molta paura e che, ora, e speriamo di non illuderci, sembrano soprattutto suonare stonati e suscitare un moto di noia, ma anche un po’ di tristezza. Ci riferiamo a piccoli e non tanto piccoli segni che sono ritornati a comparire sui nostri giornali, sulle tv dei serali tornei verbali, nelle giungle anarchiche degli sfoghi adolescenziali su Internet. Gli esempi sono numerosi e frequenti, ma partiamo solo dall’ultimo in ordine di tempo, forse il meno importante, il meno colpevole e, persino, il più trascurabile. Ma, proprio per …

"Apprendistato a 15 anni, ci siamo", di A.G.

L’apprendistato a 15 anni, in sostituzione dell’ultimo anno di obbligo scolastico, è ad un passo dal diventare legge dello Stato. Dopo un lungo e sofferto iter parlamentare – basti pensare che il via libera si aspettava già a marzo, il 29 settembre la norma è stata approvata al Senato, all’interno del ddl lavoro. Il provvedimento, lievitato da un pugno di articoli agli attuali 50, ha compiuto a Palazzo Madama un ennesimo faticoso giro di boa, dopo quattro letture tra Camera e Senato, il rinvio al Parlamento da parte del Capo dello Stato, e altri due passaggi, prima a Montecitorio e poi a Palazzo Madama. Per l’ok definitivo serve ora il via libera da parte della Camera. Se invece l’approvazione dovesse giungere, ancora una volta i primi a saggiare la nuova norma scolastica dovrebbero essere gli studenti della Lombardia. Appena due giorni fa Regione, Miur e ministero del Lavoro hanno firmato un accordo che completa l’applicazione del contratto di apprendistato in tutte le forme previste dalla “Legge Biagi”, estendendo a 400 ore l’attività formativa dalle 240 …

"L'unità nazionale è la mia stella polare", di Giorgio Napolitano

Un brano dell’intervento di ieri del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano all’École Normale Supérieure di Parigi. Nell’Assemblea Costituente del 1946-47, si discusse ampiamente sul come caratterizzare la figura del Presidente della Repubblica; se ne discusse prendendo in considerazione, con apertura e ricchezza di riferimenti e argomenti, diverse ipotesi e possibilità di scelta, non esclusa l’opzione presidenzialista. La conclusione di quel dibattito fu nettamente favorevole a un Capo dello Stato eletto dal Parlamento e non direttamente dai cittadini, titolare di rilevanti prerogative e attribuzioni ma non di poteri di governo, chiamato a intrattenere col Paese un rapporto non condizionato da appartenenze politiche e logiche di parte. La Costituzione pone in cima all’articolo che sancisce caratteri e compiti del Presidente della Repubblica, l’espressione-chiave: «rappresenta l’unità nazionale». Egli la rappresenta e la garantisce svolgendo un ruolo di equilibrio, esercitando con imparzialità le sue prerogative, senza subirne incrinature ma rispettandone i limiti, e ricorrendo ai mezzi della moral suasion e del richiamo a valori ideali e culturali costitutivi dell’identità e della storia nazionale. E chiudo qui questa digressione, della …