Mese: Settembre 2010

«Il federalismo e le chiacchiere», di Claudio Martini

È in pieno svolgimento a Cagliari la Festa Nazionale del Pd sugli Enti locali. Molti i dibattiti, alta la partecipazione, viva l’attenzione dei cittadini. Il successo della Festa conferma la necessità di prestare ascolto all’allarme popolare sul destino dei servizi essenziali e sulle politiche sociali, in questo momento di pesanti tagli governativi alla spesa pubblica locale, di smantellamento del welfare nazionale. La Festa è l’occasione di un’originale riflessione sul federalismo possibile e necessario, fuori dalle estenuate polemiche romane. La scelta di Cagliari non è casuale. La Sardegna è regione crocevia: statuto speciale, storico autonomismo e recenti spinte indipendentiste, volontà di rilancio nel quadro nazionale ed europeo, originalità rispetto al tradizionale meridionalismo. Da Cagliari si guarda al federalismo senza sospetti ma con approccio assai problematico, molto esigente. E con totale disdegno della retorica strumentale sul “federalismo ormai cosa fatta”: per i decreti delegati in costruzione nulla sarà effettivo prima del 2016! Alla domanda “c’è da temere o da sperare con il federalismo?”, la risposta di Cagliari è semplice e chiara: dipende! Dipende da come verrà costruito, …

«Duri o buonisti l'equivoco sui rom», di Giuliano Amato

Serve solo a suscitare emozioni contrapposte dividersi in duri e buonisti sulla questione dei Rom. La avvertiamo insieme come un rischio per la nostra sicurezza e come una macchia per la nostra coscienza ed è solo dipanando questa matassa e separandone i fili che riusciremo a venirne a capo. In gioco infatti c’è di sicuro la nostra difesa dalla piccola e non sempre piccola criminalità che spesso alligna nei campi nomadi, ma c’è anche la libertà di movimento dei cittadini comunitari (quando si tratta di Rom di provenienza comunitaria) e ci sono i diritti di una minoranza, che dovremmo riconoscere e che ancora non abbiamo riconosciuto. Procediamo con ordine. Ai Rom e ai loro modi di vita eravamo abituati da decenni, ma c’è stata un’impennata delle loro trasmigrazioni verso l’Italia, la Francia e la Spagna con l’ingresso nell’Unione dei paesi dell’Est europeo nei quali le loro condizioni di vita erano divenute sempre più grame. Possiamo restituirli a quei paesi per liberarci dei loro accampamenti degradati e dei pericoli che vi scorgiamo? La materia è regolata …

Adro, si eclissa il sole padano

Il ministro della pubblica istruzione, Maria Stella Gelmini da Brescia, ci ha messo una settimana a scrivere al sindaco leghista Oscar Lancini da Adro per dirgli di togliere il sole delle Alpi dalla scuola pubblica Gianfranco Miglio. La distanza trai due comuni è di 35 km, a portargli la lettera a mano ci sarebbe voluto molto meno. L’ha fatto grazie al nostro impegno. E in un giorno di pioggia, che suscita battute come piove governo Adro, è il PD a guidare la manifestazione per cancellare i simboli verdi e coprirli con il tricolore, che a fine giornata culmina nella retromarcia del governo. C’è Francesca Puglisi, responsabile scuola della segreteria nazionale, Filippo Penati, capo della segreteria politica di Bersani, Giuseppe Civati, presidente del Forum Nuovi Linguaggi e Nuove Culture del PD, il consigliere regionale Gianni Girelli. Sono sotto la pioggia con un migliaia di persone in una manifestazione, organizzata dal Pd, e incentivata da una lettera di 185 genitori di bambini che frequentano la scuola pubblica, per dire che non si fa propaganda sulla pelle dei …

L'Italia ha bisogno di una guida, il governo della destra ha fallito

Nonostante l’ampia maggioranza che gli italiani gli hanno concesso alle ultime elezioni politiche, oggi la destra è divisa, il governo è in crisi, impegnati unicamente a capriole parlamentari degne di un funambolo per raccattare i voti necessari per la propria sopravvivenza. Uno spettacolo indegno che questo Paese non merita, provato da una crisi economica e sociale pesantissima che lo sta lasciando senza fiato, alla quale si aggiunge una crisi morale profonda, provocata da quella cultura berlusconiana che in questi anni ha imperversato e impoverito il tessuto civile dell’Italia. Siamo alla fine di un ciclo politico durato 16 anni, nel quale il Paese ha dilapidato pezzi significativi del proprio patrimonio: conoscenze e saperi, tessuto produttivo e competitività delle imprese, lavoro e diritti, giovani e donne. Il nostro Paese continua a scivolare sempre più in basso. Il governo straparla da due anni di riforme, di sviluppo e di innovazione ma poi colpisce le Regioni e i Comuni, tagliando risorse e servizi al territorio, alle famiglie e alle scuole. Ci allontaniamo rapidamente dai Paesi più forti d’Europa e …

«La sinistra divisa tra realisti e sognatori», di Eugenio Scalfari

Prima (ma necessaria) premessa. A me non piace il politichese. Non mi piace come linguaggio e cerco infatti di tenermene lontano; ma non mi piace neppure come argomento anche perché – ne sono certo – non piace neppure ai nostri lettori. Voglio rubare a Franco Marcoaldi le parole con le quali chiude il suo spettacolo “Sconcerto” che ha avuto all’Auditorium di Roma tre serate di grande successo: “Le cose sono quello che sono. Un’arancia è un’arancia. Una casa è una casa. La pioggia che cade è la pioggia che cade”. Ecco. Ai nostri lettori piace questo linguaggio ed anche a me. Seconda premessa. La comparsata di Berlusconi alla cena che ha concluso il vertice di Bruxelles tra i capi di governo dell’Unione europea è stata semplicemente scandalosa. Si parlava dei “rom”, alias zingari. Sarkozy li sta cacciando dalla Francia ancorché – come lui stesso ha detto – metà di loro siano cittadini francesi. La Commissione europea è contraria ad una politica che colpisce un’etnia anziché singoli responsabili di eventuali reati. Il nostro premier gli ha …

"Reichlin: «Il Pd è fuori partita»", di Giovanni Maria Bellu

Colloquio con Alfredo Reichlin: «Il Pd vittima del grande abbaglio del “secolo breve” non ha saputo individuare i nuovi soggetti del cambiamento. E così rischia l’irrilevanza». «Sorpreso.. preoccupato… allibito…», dice Alfredo Reichlin commentando le ultime vicende del Partito democratico. Il tono non è quello di chi sta cercando di individuare il participio più appropriato: è quello di chi è sorpreso (preoccupato, allibito) per essere stato interrotto in modo inopportuno nel mezzo di un ragionamento complesso. Il ragionamento – che Reichlin sta sviluppando da tempo – sui cinque lustri di questa interminabile «fase politica» e sulla difficoltà del Pd «a entrare in partita»: «Continuiamo a litigare sugli schieramenti e sulle alleanze e ancora non sappiamo nemmeno con quale legge elettorale si voterà, né quando. La verità è che non siamo stati in grado di elaborare e di proporre una nostra idea di società». Questa frase – così appropriata e attuale, così “sulla cronaca” – è stata pronunciata all’inizio della settimana scorsa. E dunque il suo autore oggi avrebbe qualche motivo per accogliere la polemica attorno alle …

«"E' arrivato il soccorso rosso". Il Cavaliere brinda alle liti PD», di Francesco Bei

Allo studio un mini-rimpasto per far posto ai centristi. “Ero già sicuro di vincere se andiamo alle elezioni. Ma adesso…”. Fitto verso lo Sviluppo Le contromisure dei finiani – esposti contro Mediaset, mozioni contro Minzolini e Masi – sono all´altezza della sfida. Ma c´è qualcosa che in questi giorni fa tornare il sorriso a Berlusconi. Qualcosa che rende meno rischioso immaginare, come gli chiedono i leghisti, di tornare al voto in primavera. Quel “qualcosa” è lo stato in cui si trova l´opposizione e in primo luogo il Partito democratico. Venerdì è stata giornata di incontri per il premier a palazzo Grazioli, sono sfilati prima Angelino Alfano e Michela Vittoria Brambilla, poi i dissidenti toscani del Pdl che ce l´hanno con Verdini. A tutti il Cavaliere è apparso rilassato, a tratti persino divertito via via che Paolo Bonaiuti gli segnalava le agenzie sullo scontro interno al Pd. «Guarda – ha confessato ridendo a un ministro – mi sono dovuto stropicciare gli occhi perché non credevo a quello che stavo leggendo: sembrava una fiction!». Berlusconi, racconta l´interlocutore, …