Mese: Settembre 2010

""Aiuto, ci è scomparso il supplente" Caos nelle nomine, ne mancano migliaia", di Salvo Intravaia

Alunni in classe e cattedre vuote. Ad una settimana dal suono della prima campanella nella maggior parte delle regioni, mancano ancora all’appello tantissimi supplenti. Il numero esatto non è ancora noto, ma potrebbero essere 10 o addirittura 20 mila le cattedre scoperte, come si dice in gergo. In questa prima settimana, nelle scuole senza prof, gli alunni vengono liquidati dopo poche ore di lezione e per le famiglie, costrette ad una organizzazione “giornaliera flessibile”, i problemi crescono. In parecchi casi sono ad attendere un docente anche gli alunni disabili: i più deboli. Un avvio di scolastico particolarmente caotico. La principale causa dei ritardi è l’avvio della riforma della scuola secondaria superiore. A Milano, dove le lezioni sono iniziate il 13 settembre, come – denuncia la Flc Cgil – devono essere nominati ancora 2 mila e 400 insegnanti. E nel capoluogo lombardo gli impiegati dell’Ufficio scolastico provinciale si sono fatti in quattro già dal mese di agosto per nominare i supplenti. In provincia di Cuneo i supplenti della scuola superiore sapranno soltanto martedì prossimo quando potranno …

"Noi ad Adro per difendere il tricolore", di Giuseppe Civati

Eppur si muove, questo partito. Quando ho raccolto l’invito di Silvio di Adro (che si chiama davvero così, e fa il coordinatore del Pd locale) e di Filippo di Coccaglio, non immaginavo che la sfida sarebbe stata raccolta da tutti. E invece, per una volta, è andata così. Stamattina ad Adro, nonostante i giornali fatichino a dare notizia della nostra mobilitazione (troppo impegnati a parlare del famoso dibattito interno tra le diverse componenti), ci sarà tutto il Pd. Tutti assieme contro l’uso dei simboli di partito in una scuola pubblica. A partire da Francesca Puglisi, responsabile nazionale della scuola, Filippo Penati, già candidato alla presidenza della Regione, e Gianni Girelli, collega consigliere di Brescia. Chissà che a questo punto a qualcuno non venga voglia di parlarne. Di dirlo in giro. E chissà che a tutto il Pd non venga voglia, finalmente, di fare così. Ogni volta che può, ogni volta che serve. Anche perché in questa vicenda il comportamento del ministro della fu pubblica istruzione è incredibile. Prima bolla l’iniziativa della scuola leghista di Adro …

«Piovono tagli sull'università», di Roberto Ciccarelli

La riforma Gelmini dell’università verrà discussa dalla Camera a partire dal prossimo 15 ottobre. Il calendario strettissimo è stato stabilito ieri dalla commissione cultura dove è iniziato il secondo round della discussione su un provvedimento che cancellerà il ruolo dei ricercatori, moltiplicherà il numero dei docenti precari e trasformerà gli atenei italiani in un feudo a disposizione dei rettori e dei docenti ordinari. «Mi pare che ci stiamo avvicinando al traguardo», ha affermato il ministro Gelmini in occasione dell’avvio del dibattito in commissione, dopo avere ricordato che la sua riforma «è frutto di un lavoro di due anni e di una consultazione amplissima» con la comunità universitaria. Nessun accenno alla protesta dei ricercatori che si riuniranno in assemblea domani alla Sapienza di Roma, né agli innumerevoli pronunciamenti degli organi accademici che in tutti gli atenei italiani si sono espressi contro una riforma che non è mai stata accompagnata dal consenso di chi lavora nelle università e dal favore degli studenti che dovrebbero trovare nell’università una prospettiva per il proprio futuro. E nessuna parola su una …

«Le mani della lega sulla scuola pubblica», di Salvatore Settis

In attesa che Bossi riceva l´annunciata laurea honoris causa da un qualche Ateneo presuntivamente celtico, la Lega allunga le mani sulle scuole pubbliche. È di domenica la notizia della scuola di Adro «leghizzata» con gran dispiego di «sole delle Alpi» dai banchi al tetto; intanto a Bosina di Varese la moglie di Bossi dirige la scuola «dei Popoli Padani», privata ma con una dotazione di 800.000 euro decisa dal governo con la cosiddetta «legge mancia» (Il Giornale.it, 13 settembre). È dunque il momento giusto per interrogarsi sui meriti culturali di Bossi, che fanno tutt´uno coi progetti scolastici del suo partito. Secondo i suoi detrattori, il futuro dottore sarebbe capace solo di gestacci, insulti alla bandiera ed altre volgarità: grandi virtù comunicative, meglio di una tesi di laurea. Ma gli orizzonti culturali di Bossi sono assai più ampi. In un discorso del 27 gennaio 2004, dal titolo Dio salvi la Padania (visibile sul sito della Lega), egli traccia addirittura un quadro della «rottura geopolitica del mondo» dopo l´11 settembre, colpa di «Roma ladrona» oltre che dell´attacco …

«La nemesi dei ricercatori», di Sergio Luzzatto

Nell’attuale protesta dei ricercatori, l’università e la politica italiane raccolgono quanto hanno improvvidamente seminato da una quindicina d’anni a questa parte. Il caso di Bologna – dove i vertici dell’ateneo hanno posto un ultimatum ai ricercatori, minacciando di assumere docenti a contratto per garantire i corsi che i ricercatori stessi si rifiutano di tenere – è la punta di un iceberg: in forme appena meno virulente, un identico contenzioso esiste in tutte le nostre università, e l’inizio dell’anno accademico si presenta a rischio dovunque. Stando così le cose, è giusto che l’insieme dell’opinione pubblica, ma prima ancora i più diretti interessati (gli studenti universitari e le loro famiglie) abbiano la possibilità di veder chiaro almeno sui termini del problema. Chi ha ragione e chi torto? Hanno ragione gli atenei, nel momento in cui richiedono ai ricercatori di svolgere “regolarmente” i loro compiti didattici, o hanno ragione i ricercatori, nel momento in cui negano che fra tali compiti sia compresa una titolarità diretta dei corsi? Per rispondere alla domanda, occorre ricostruire in due parole la storia …

Festa Pd Modena-Ponte Alto: Università: tra confronto e scontro

Questa sera a Modena alla festa del Partito democratico a partire dalle ore 21 nella sala Abitcoop, confronto sull’università tra centrodestra e centrosinistra. Saranno di fronte l’on. Manuela Ghizzoni, capogruppo Pd in commissione istruzione e Cultura della Camera, e l’on. Paola Frassinetti, vicepresidente della stessa commissione. Condurrà il dibattito Anna Ferri di E’ Tv.

L´Italia perde tutte le poltrone ecco il declino dall´Onu alla Ue

Assente nelle istituzioni internazionali, e Draghi rischia alla Bce. Deteriorata l´immagine all´estero, i posti chiave a Spagna, Germania e Francia. Nel 2000 Prodi guidava l´Europa, Monti e Bonino commissari, Ruggero al Wto. Quattro sconfitte in quattro partite. L´Italia esce (ancora una volta) con le osse rotte dall´ultima tornata della Champion´s League della diplomazia internazionale. Massimo D´Alema, lanciatissimo verso il titolo di Mister Pesc, è stato superato sul filo di lana dall´inglese Catherine Ashton nella corsa al ministero degli esteri Ue. Mario Mauro, candidato tricolore (e dato favorito dai bookmaker) come presidente del Parlamento europeo, è stato battuto dall´outsider polacco Jerzy Buzek. Giulio Tremonti, vista la mala parata, si è ritirato in “zona Cesarini” dalla corsa al vertice dell´Eurogruppo. E, nei giorni scorsi, l´ultimo schiaffo: nella girandola della riorganizzazione degli ambasciatori Ue, Roma è uscita con le ossa rotte: due sedi conquistate (Albania e Uganda) su 29, contro le 5 della Spagna e i pezzi più pregiati (Cina e Giappone) finiti a Germania e Austria. Un eccezione? No, purtroppo è la regola. «Siamo nel punto più …