Mese: Settembre 2010

"La donna dell'Onorevole", di Natalia Aspesi

È vero: non hanno tempo; han mogli che li tengono d´occhio; sono quasi sempre bruttini o bruttissimi; ce ne è che sono anche alquanto impacciati; poi non sempre la sposa legittima ha voglia di frustarli, oppure coglie l´occasione per farlo però con troppa foga. Ma non basta una collanina, qualche bigliettone, un bilocale, una boutique? È proprio necessaria una carica partitica, politica, istituzionale, parlamentare, governativa? Sono così mal ridotti gli uomini di potere da dover acquistare sesso a un prezzo così esagerato? Esagerato non per loro, certo, che anzi se la cavano gratis: diciamo per il Paese che già ne paga anche troppi. È probabile che le poche signore inserite nella vasta rete dei (quasi sempre) piccoli poteri pubblici, siano del tutto irreprensibili e che le leggende a loro riservate di vite precedentemente porchissime siano dovute all´invidia di quelle che, pur affrontando stoicamente gli sbandamenti sessuali di ingordi e frettolosi boss, a loro volta messi lì per meriti speciali tipo servilismo, più che una comparsata in una brutta fiction non hanno ottenuto: dopo tanta fatica! …

"Precariato piaga sociale? Il ministro non sa quel che dice", di Pippo Frisone

“Il precariato è una piaga sociale…ereditata dal passato” e via sproloquiando. Così la Gelmini all’ultima conferenza stampa. Ancora una volta il Ministro non sa quel che dice, mostra di avere una memoria corta anzi cortissima. Ma tanto è in malafede quanto maldestra, prontissima a scaricare ogni colpa sui sindacati e sui governi di centro-sinistra, colpevoli di aver alimentato un precariato senza futuro. Ma dov’era la Gelmini in tutti questi anni? Il centro-destra ha governato dal 94 ad oggi per 2.575 giorni, vale a dire per 7 anni e 2 mesi. Cosa ha fatto la Gelmini e i governi di centro-destra in tutti questi anni per eliminare la piaga del precariato? Leggine e sanatorie per fronteggiare l’emergenza. Hanno varato delle riforme a costo zero che di epocale hanno soltanto tagli per 132mila posti. Hanno cancellato quanto di positivo avevano fatto sulla scuola i governi di centro-sinistra. Per ultimo hanno cancellato anche quel piano triennale di stabilizzazione dei precari varato dal Governo Prodi che prevedeva 150mila assunzioni in tre anni. Le ultime assunzioni in ruolo non coprono …

"Napolitano. Miopi i tagli indifferenziati alla scuola", di Marcella Ciarnelli

Contro la «miopia» di chi non investe nella cultura e nella scuola e fa «tagli in modo indifferenziato senza fare scelte». A favore di un rilancio della moralità in politica e della capacità di collaborazione, anche se si milita su fronti opposti, indicando come essenziale per riuscirci la scelta di «obbiettivi comuni spogliandosi degli eccessi di partigianeria, rinunciando ad egoismi e meschinità». Così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che di buon grado si è sottoposto alle domande, quasi “un interrogatorio” da parte di otto ragazzi, loro per tutti gli altri, che lo hanno accolto a Giffoni, la cittadella del cinema a pochi chilometri da Salerno dove da quaranta anni si svolge il Festival che vede i giovani come protagonisti. Vittoria, Arianna, Roberta, Gianmaria, Giuseppe, Giacomo, Cristian, Eleonora, i giovani, con le loro curiosità, le speranze, le preoccupazioni, a far le domande. Giorgio, il presidente, a rispondere, lasciandosi poi andare ad un «come state crescendo bene» che per lui è un risultato del festival: «qualcosa di irripetibile e fecondissimo, un esempio di come si possa …

"Il tempo della Gelmini e il tempo dei precari", di Dario Missaglia

“Anno che inizia, protesta che trovi”, annuncia il Ministro Gelmini, quasi ad esorcizzare l’inizio di un anno scolastico che pochi scorderanno. Non lo scorderanno certo gli studenti delle classi dei licei che si ritroveranno in 30 ed oltre per classe, a seguito di una norma bizzarra che non tiene conto delle loro scelte di indirizzo; gli studenti delle classi intermedie di tecnici e professionali che si ritroveranno con meno materie ed ore senza che lo abbiano chiesto; i genitori dei bambini delle scuole elementari che dopo tanta retorica sul maestro unico si ritroveranno (senza offesa, s’intende) con le maestre “ad ore”, rubacchiate da un orario sempre più frammentato. E di certo non dimenticheranno questo anno le migliaia di precari che hanno ben compreso la drammaticità di uno scenario chiuso e con poche, pochissime prospettive. Le proteste dunque non sono un rito di stagione e certo il Ministro deve avere avuto le sue sofferenze quando l’OCSE ha impietosamente collocato l’Italia al penultimo posto della classifica relativa alla spesa per investimenti nella scuola in rapporto al Pil …

"Bologna, i ricercatori non cedono. Epifani: Sulle libertà si va indietro", di Chiara Affronte

Ancora nessuna via di uscita allo scontro tra ricercatori anti-Gelmini e vertici di ateneo scoppiato martedì a Bologna dopo l’annuncio da parte degli uni del blocco dell’attività didattica e degli altri della volontà di rimpiazzarli con docenti a contratto. Ieri è stato assordante il coro di «no» contro la decisione del rettore. A partire dal segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani che ha parlato di «regressione sul terreno delle libertà: si fa lo sciopero in una fabbrica Fiat – ha detto – e ti chiedono i danni; a Bologna ti sostituiscono gli scioperanti». A definire la scelta «molto grave» è stato anche il segretario Flc-Cgil Mimmo Pantaleo che ha lanciato una settimana di mobilitazione per i primi di ottobre e ha invitato «il rettore e il senato accademico a revocare la decisione presa che riteniamo di dubbia legittimità». Non è stato morbido neppure il Pd nei confronti del rettore. Per la senatrice Vittoria Franco si è trattato di una mossa «scorretta». Più conciliante Marco Meloni, responsabile Università e ricerca, che ieri ha incontrato sotto le …

"Una bicameralina mezza vuota", di Raffaella Cascioli

Tutto l’impianto del federalismo fiscale ogni giorno di più mostra le sue difficoltà. Un conto è vendere al nord il sogno federalista della premiata ditta Bossi-Calderoli, un altro è sventolare la bandiera di un federalismo tutt’altro che perequativo della coppia Calderoli-Tremonti. Tanto più in tempo di crisi (politica quanto economica). La Lega cerca di fare l’una e l’altra mossa ma il percorso che ha davanti è accidentato sia sul piano della tempistica, sia per i numeri della maggioranza, sia per quel che riguarda le cifre (poche) inserite nei decreti. Il Carroccio, però, ha deciso di gettare il cuore oltre l’ostacolo scommettendo su un iter accelerato del federalismo che consenta di portare in consiglio dei ministri i due decreti più corposi: quello sui costi standard della sanità e quello relativo al fisco regionale. Obiettivo di Calderoli e Tremonti è far passare i due provvedimenti a palazzo Chigi prima del discorso di Berlusconi alle camere previsto per fine mese, mettendo così in salvo i due decreti rispetto ad eventuali turbolenze politiche e a possibili scenari governativi diversi …

"La scuola e le due Italie. Metafora di un paese spezzato", di Marco Rossi-Doria

La posta in gioco per l’istruzione in Italia è altissima. Per capire la partita in corso, bisogna partire dal fatto che accade sempre che due modi di considerare la scuola si confrontano. Da un lato c’è la scena educativa concreta, la vita vera a scuola. Dall’altro ci sono le cornici sistemiche: rapporto tra bisogni e organici, spesa, organizzazione generale. Sono due mondi, con due linguaggi che in ogni sistema d’istruzione vanno messi in una relazione virtuosa. E’ proprio questa relazione “il governo della scuola”. E poiché ogni contesto locale tende a auto- centrarsi, è bene che vi sia il contraltare di una visione generale. Per esempio i temi della verifica dei risultati delle scuole, l’esigenza di una semplificazione degli indirizzi, l’opportunità di decentrare le decisioni sono cose che chiamano a fare i conti con vincoli, doveri di verifica, assunzione di responsabilità diretta. Ma l’anomalia politica che ha luogo in Italia è che da anni la destra fa una propaganda vergognosa e ripete che le forze di centro-sinistra non hanno accolto questa prospettiva. E’ una menzogna. …