Giorno: 7 Febbraio 2011

"Il sogno tradito delle partigiane", di Liliana Cavani

Il fatto che il consenso al premier sia sempre alto è il sintomo del nostro Regresso. Quando ho fatto il documentario “La donna della Resistenza” (1965) intervistando varie partigiane ho scoperto con sorpresa che avevano combattuto (fisicamente) per un mondo dove la donna avesse avuto emancipazione. Erano contadine, operaie, intellettuali (ricordo Ada Gobetti) e ciascuna con le sue parole mi disse che aveva rischiato la vita per una “palingenesi” sociale (ricordo questa frase) che prevedeva il riconoscimento della parità della donna. Una sopravvissuta a Dachau e un´altra ad Auschwitz mi dissero che durante la guerra erano persuase che il loro sacrificio avrebbe contribuito a dare uno scossone alla vecchia cultura. E in effetti le donne ottennero nel dopoguerra il diritto al voto (in Svezia lo ottennero 40 anni prima). Ma la vera rivoluzione culturale che le donne antifasciste speravano di ottenere non avvenne mai neanche col Sessantotto anche se di certo aprì molte teste. Del resto la storia della donna Italiana salvo punte rarissime (spesso a merito dei Radicali) è tra le meno emancipate del …

"Attacco al cuore del berlusconismo", di Michele Brambilla

Come hanno osato arrivare proprio fin lì, fino a Villa San Martino di Arcore? Silvio Berlusconi deve aver gridato al sacrilegio, e se così fosse sarebbe una sorta di contrappasso. E già, perché è probabile che al sacrilegio abbiano gridato – leggendo le cronache del caso Ruby – anche le anime dei monaci benedettini che abitarono quella dimora prima che i conti Giulini, a metà del Settecento, l’acquisissero e la ristrutturassero per farne una villa padronale. «Un sacrilegio», deve aver pensato il premier, perché in politica le manifestazioni di protesta sono da mettere in conto ma c’è sempre stato un codice non scritto secondo il quale non si va a strillare sotto casa. E un sacrilegio soprattutto perché non c’è luogo più sacro al Cavaliere che Arcore; non c’è luogo più simbolico del berlusconismo di questo piccolo paese della Brianza di cui nessuno conosceva l’esistenza prima che ci arrivasse Berlusconi. Si dice «ad Arcore» per dire chez Silvio così come si dice «oltre Tevere» per dire il Vaticano e «l’appartamento» per dire il Papa. Arcore, …

"L´anima romana della Lega", di Ilvo Diamanti

Ha sorpreso l´atteggiamento della Lega di fronte al pareggio “subìto” dal provvedimento sul federalismo municipale in commissione Bicamerale. Invece di aprire la crisi, come aveva minacciato in precedenza, ha mantenuto l´appoggio al governo e al Premier. Rinviando ancora l´ipotesi di elezioni anticipate. Tanto da indurre Massimo Giannini, su questo giornale, a parlare di una “Lega democristiana”. Cioè: tattica e “politicante”. Come i deprecati partiti della Prima Repubblica. DC in testa. È, peraltro, vero che la Lega riproduce fedelmente la geografia elettorale della DC delle origini. Forte nelle province periferiche del Nord. Soprattutto in Lombardia e Veneto. D´altronde, nel 1982, Antonio Bisaglia, allora leader influente della DC, in una intervista affermò che: “il Veneto sarebbe maturo per uno Stato federalista, ma questo Stato, centralista e burocratico, alla mia regione l´autonomia non la concederà mai”. Un linguaggio leghista, prima che la Lega calcasse la scena politica. Bisaglia guidava i “dorotei”, la corrente che aveva posto al centro della rappresentanza gli interessi locali. Il mestiere interpretato, in seguito, dalle Leghe regionaliste e, a partire dagli anni Novanta, dalla …

"Scuola, no alle abilitazioni prese dai docenti all'estero Il ministero: non più valide. Tagli per 19mila docenti", di Alessandra Migliozzi

Niente più viaggi della speranza in Spagna o in Romania per diventare insegnanti. Le abilitazioni prese fuori dall’Italia da oggi (in attesa di chiarimenti) non verranno più riconosciute valide per entrare nelle graduatorie di istituto o in quelle provinciali dove ci si mette in fila per un posto fisso o una supplenza annuale. Lo ha deciso il ministero dell’Istruzione che vuole vederci chiaro dopo aver notato la crescente offerta su Internet di intermediari (avvocati e società di servizi) che offrivano agli aspiranti prof viaggi “all inclusive” in un paese comunitario per poter conseguire l’agognata abilitazione impossibile in Italia, dal 2008, sia per insegnare alle medie che alle superiori. Il ministro Gelmini, infatti, ha emanato definitivamente le nuove regole per diventare docenti cinque mesi fa, ma solo negli scorsi giorni, dopo una sofferta registrazione alla Corte dei Conti, sono uscite in Gazzetta Ufficiale. Ora si lavora per far partire i nuovi corsi universitari e i tirocini abilitanti entro l’autunno. Nel frattempo chi voleva abilitarsi ad insegnare alle medie o alle superiori ha avuto la strada sbarrata …

"Se anche le italiane diventano badanti", di Vladimiro Polchi e Chiara Saraceno

Delia ha 46 anni, vive a Roma, è single. Carolina ha dieci anni di più, è sposata, ha tre figli grandi. Delia è nata nelle Filippine, lavora sodo e manda quasi tutti i soldi a casa. Carolina è italiana, ex casalinga, un marito disoccupato. Cosa hanno in comune? Il lavoro: fanno entrambe le badanti. È l´effetto della crisi: negli ultimi due anni sono raddoppiate le italiane nei corsi di formazione per colf e assistenti familiari. Un esercito di pensionate, disoccupate e giovani al primo impiego bussa oggi alle porte delle famiglie: è la carica delle italiane. Si dice: «I migranti fanno i lavori che gli italiani non vogliono più fare». Ma qui siamo in controtendenza. Secondo la FilleaCgil, nei corsi per muratori, organizzati da privati e sindacati di settore, dopo tanti anni sono tornati a vedersi gli italiani. Anche nel fortino del lavoro domestico, il monopolio delle lavoratrici immigrate è sotto assedio. Certo, la badante tipo parla ancora straniero. Stando al Censis, infatti, la maggior parte è immigrata (71,6%) e proviene dall´Europa dell´Est.Se le potenziali …