Giorno: 23 Febbraio 2011

"È la matematica il grande motore della civiltà" di Piergiorgio Odifreddi

Il sistema oggi in vigore in Occidente è stato “inventato” in India nel V secolo e poi tramandato dagli arabi agli europei. Risultati geometrici, astronomici e architettonici molto importanti sono stati raggiunti da vari popoli in epoche e luoghi diversi. Un saggio di Bellos mostra come, dall´abaco alle tabelline, lo sviluppo dell´uomo sia legato al saper contare. Se avesse voluto apporre un´epigrafe al suo libro Il meraviglioso mondo dei numeri (pubblicato da Einaudi Stile Libero), Alex Bellos avrebbe potuto usare la duplice domanda del neurofisiologo Warren McCulloch: «Che cos´è il numero, che l´uomo lo può capire? E che cos´è l´uomo, che può capire il numero?». Perché il suo sterminato ed enciclopedico libro è appunto un tentativo, divertente e riuscito, di rispondere a entrambi gli interrogativi, e di mostrare come le storie del numero e dell´uomo siano in realtà intrecciate in maniera inestricabile, e i progressi e regressi dell´uno siano andati di pari passo coi progressi e regressi dell´altro. L´espressione “mondo dei numeri” del titolo si riferisce dunque non soltanto al concetto oggettivo di numero da …

"Lirica: soldi a Milano e Verona per la Lega", di Stefano Miliani

I teatri lirici sono sull’orlo del tracollo. I tagli al Fondo unico dello spettacolo hanno massacrato i loro bilanci. E ora il presidente – sovrintendente dell’Accademia di Santa Cecilia a Roma Bruno Cagli minaccia le dimissioni contro il Milleproroghe se passa così com’è: «Se le norme per lo spettacolo del Milleproproghe passeranno così come sono, sono pronto a dare le dimissioni. E mi aspetto che altri sovrintendenti e presidenti, che magari versano in condizioni peggiori, facciano altrettanto. Se questa legge venisse approvata così com’è, tra qualche mese dovremmo iniziare anche noi a non pagare gli stipendi». Che c’entra il decreto con l’istituzione concertistica dotata di una delle migliori compagini sinfoniche e coristiche della penisola? C’entra, c’entra parecchio. L’Arena di Verona Il maxiemendamento infatti, oltre a distribuire a pioggia a tutti 15 milioni che non risolvono nulla a nessuno, prevede tre milioni ciascuno per la Scala di Milano e l’Arena di Verona. Ovvero per i teatri che rispondevano a certi criteri. Guarda caso, gli unici due sono la Scala e l’Arena. Un paradosso: sono i due …

Corpo, potere e sentimento il vocabolario al femminile", di Michela Murgia

Ho avuto la sfortuna di nascere quando il movimento delle donne non era più raggiungibile dalla mia posizione geo-anagrafica, se mai lo era stato. Negli anni ´80 l´eco delle voci femministe che invocavano rispetto e diritti si era già attenuata, mutando in discorsi complessi dentro stanze al di fuori delle quali lo si sarebbe udito in misura via via sempre minore. La mia generazione intanto cresceva altrove, in un´altra ansa del tempo, attraversando la contraddizione senza riconoscerla. (…) L´Italia era preda di una crescita economica ubriacante, che imponeva l´equivalenza tra vita e attivismo. Aprirono le palestre, perché il culto dell´efficienza aveva bisogno delle sue chiese. La produttività professionale divenne principio di senso, sfociando in arrivismo. Il benessere smise di essere uno stato dell´anima e divenne una merce acquistabile; la gioventù e la bellezza si scoprirono valori etici e il consumo assurse al rango di scopo finale dell´orgia sociale che fu quel decennio. Quella narrazione di mondo, benché profondamente mortifera, non aveva né poteva avere modelli di rappresentazione per la morte, se non in alcuni filoni …

"Quell’insopportabile attacco alla Consulta" Arnaldo Sciarelli

Obiettivamente il comportamento del presidente del consiglio pro tempore, al di là di quello osannante dei suoi parlamentari ed incredibilmente giustificatorio dei suoi fan, per simpatia o per interesse, è anti istituzionale. Dalla presunta causa allo stato per i fatti di Arcore, alla riforma della giustizia che sembra brandita come una scimitarra taglia teste per le presunte persecuzioni giudiziarie che secondo il Cavaliere durano da diciassette anni. Per fortuna Dell’Utri e Previti sono amici suoi. Per quest’ultimo aveva pensato al ministero della giustizia dove venne dirottata una collaboratrice dello studio legale come sottosegretaria. E non parliamo delle limitazioni per le intercettazioni e per la libertà di televisione, cose incredibili in una democrazia occidentale sempre alla ricerca della verità. E che la Consulta sia di sinistra e debba essere “riformata” perché boccia leggi giustissime è davvero insopportabile: tentare di condurla alle dipendenze del parlamento è far scempio della democrazia. Ed a questo universo grottesco si aggiunge quello delirante leghista, incostituzionale oggi più che mai. E Bersani, piuttosto confuso nel dire sempre le stesse cose, vorrebbe dialogare …

Pd: «Governo grave e inadeguato. Percepiti come amici dei dittatori», di Federica Fantozzi

Le cose cambieranno, ha promesso Bersani a libici e tunisini con lui al Pantheon: «Il Pd guiderà il prossimo governo e promette ai popoli d’africa in lotta di riprendere insieme un cammino verso democrazia e benessere». Dal governo un atteggiamento «grave». Dal premier Berlusconi e dal ministro degli Esteri Frattini «un’iniziativa politica di drammatica inadeguatezza di fronte alla sanguinaria risposta di Gheddafi alla richiesta di democrazia da parte del popolo libico». La segreteria del Pd ieri con una nota ha criticato la reazione dell’esecutivo sugli accadimenti in Libia. Mentre scoppia la guerra del gas, Gheddafi paragona i rivoltosi a ratti da sterminare, si contano centinaia di vittime civili, bombardamenti e fucilate, si infiamma il Medio Oriente, l’esecutivo indugia-èladenunciadelPd-perle connivenze politiche e imprenditoriali che legano il Cavaliere al rais libico. E ieri pomeriggio in piazza del Pantheon il partito di Bersani ha organizzato un sit in per fermare la repressione del Colonnello di Tripoli. Per incoraggiare la “primavera” dei Paesi islamici a noi più vicini. Ha detto il segretario Democratico: «Per tradizione politica e per collocazione …

Milleproroghe, stop del Colle "Il decreto viola la Costituzione", di Umberto Rosso

Napolitano censura le modifiche: eluso il mio controllo. Il frequente ricorso alla apposizione del voto di fiducia realizza una ulteriore pesante compressione del ruolo del Parlamento. Bisogna evitare che un testo riguardante essenzialmente il rinvio di alcuni termini si trasformi in una sorta di nuova legge finanziaria dai contenuti più disparati. Quaranta minuti di colloquio sul Colle, con il premier, e il decreto Milleproroghe riprende la via delle Camere. Stoppato. Così com´è, ha spiegato senza tanti convenevoli Napolitano a Berlusconi, io non lo posso firmare. «Viola la Costituzione ed elude il vaglio preventivo che spetta al capo dello Stato sui decreti». Perciò il governo, che sul provvedimento al Senato aveva già incassato la fiducia e a Montecitorio si preparava a fare altrettanto saltando le commissioni, deve ricominciare da capo. Berlusconi, di fronte all´alternativa secca – o lo cambiate o non lo promulgo – fa buon viso a cattivo gioco e si piega al´ultimatum del Colle. Il governo, come si incarica di far sapere un comunicato ufficiale che arriva prima da Palazzo Chigi e poi “confermato” …

"Ipocriti e cumenda", di Massimo Gramellini

Da che mondo è mondo coi dittatori ci si indigna in pubblico e si fanno affari in privato. A volte non ci si indigna neppure: si rimane zitti. Un silenzio interrotto solo dal fruscio dei soldi. Mai visto un politico o un imprenditore andare in Cina inalberando cartelli per il rispetto dei diritti civili. Si diventa esportatori della democrazia solo quando conviene, come in Iraq o in Afghanistan. Però esiste un limite che gli statisti cercano di non valicare ed è il rispetto di sé e del Paese che si rappresenta. Quel senso del decoro e delle istituzioni che ti impone di stringere la mano a Gheddafi, ma ti impedisce di baciargliela. Che ti costringe a riceverlo con tutti gli onori, ma non ti obbliga a trasformare la sua visita in una pagliacciata invereconda, con il dittatore a vita che tiene lezioni di democrazia all’università e pianta la sua tenda beduina in un parco storico della Capitale per ricevervi una delegazione di ragazze prese a nolo. Berlusconi non ha fatto che applicare alle relazioni internazionali …