Giorno: 4 Febbraio 2012

«Monti stia attento, sosteniamo il governo ma non a qualsiasi costo», intervista a Rosy Bindi di Maria Zegarelli

Se al Senato non cambia l’articolo sulla responsabilità civile dei giudici non si va avanti né sulla Comunitaria né su altro». La presidente del Pd Rosy Bindi sta cercando di tornare a Sinalunga sotto fiocchi di neve. Clima gelido, non soltanto dal punto di vista meteo.E neanche la lettura dei giornali e delle agenzie di stampa aiuta a scaldare la temperatura. Presidente, giovedì dalla Camera è partito un segnale piuttosto chiaro al governo. Pdl e Lega possono ricompattarsi, almeno su alcuni temi, e mandare a casa i tecnici. «Ce ne sono stati almeno due di segnali in questo senso nei giorni scorsi e vanno letti insieme: la vicenda del cda Rai e la giustizia. Sono due temi, giustizia e informazione, pietra dello scandalo di questa legislatura e sui quali la vecchia maggioranza è ancora compatta, con qualche aiutino trasversale che non mi è piaciuto affatto». Si riferisce a quelle decine di voti arrivati dal centrosinistra e dal Terzo Polo? «Esattamente. Ma il segnale politico è arrivato da un partito, il Pdl. Per questo suggerirei al …

"Articolo 18, lo strappo di Monti", di Bianca Di Giovanni

Monti sposa la linea dura sull’articolo 18. «Alcuni lavoratori sono chiusi in una cittadella, altri non hanno difese», dichiara. Così le posizioni al tavolo sul lavoro virano verso destra. Berlusconi soddisfatto. «L’articolo 18 è un tema centrale della discussione. È ora di passare dai miti, dai simboli, alla realtà». Con questo passaggio dell’intervista rilasciata a Repubblica Tv, Mario Monti scopre le carte del suo governo sul tavolo del lavoro: e sono carte pesantissime. Non solo per la norma sui licenziamenti senza giusta causa, che in questo modo viene imposta come prioritaria nella trattativa (al contrario di quanto si era detto finora), con un’ipotetica scadenza a fine marzo. Ma anche per una lunga serie di osservazioni sulla politica sociale, che lasciano amaro in bocca. Come quella sul «buonismo» dei governi passati. Sarebbe questo il motivo per cui l’Italia è ridotta male. «Per decenni i governi italiani hanno avuto troppo cuore, hanno diffuso troppo buonismo sociale – dichiara il premier – soprattutto prima che arrivasse l’Europa un po’ austera a renderci più attenti». E non si ferma …

“Articolo 18, lo strappo di Monti”, di Bianca Di Giovanni

Monti sposa la linea dura sull’articolo 18. «Alcuni lavoratori sono chiusi in una cittadella, altri non hanno difese», dichiara. Così le posizioni al tavolo sul lavoro virano verso destra. Berlusconi soddisfatto. «L’articolo 18 è un tema centrale della discussione. È ora di passare dai miti, dai simboli, alla realtà». Con questo passaggio dell’intervista rilasciata a Repubblica Tv, Mario Monti scopre le carte del suo governo sul tavolo del lavoro: e sono carte pesantissime. Non solo per la norma sui licenziamenti senza giusta causa, che in questo modo viene imposta come prioritaria nella trattativa (al contrario di quanto si era detto finora), con un’ipotetica scadenza a fine marzo. Ma anche per una lunga serie di osservazioni sulla politica sociale, che lasciano amaro in bocca. Come quella sul «buonismo» dei governi passati. Sarebbe questo il motivo per cui l’Italia è ridotta male. «Per decenni i governi italiani hanno avuto troppo cuore, hanno diffuso troppo buonismo sociale – dichiara il premier – soprattutto prima che arrivasse l’Europa un po’ austera a renderci più attenti». E non si ferma …

"Il corpo delle donne, e degli altri", di Franca Fossati

Chi ha qualche anno in più non può averlo dimenticato: il film in cui una giovane e sventata cameriera di un pub viene stuprata da tre uomini incitati con urla e schiamazzi dagli altri avventori. Per quel film (Sotto accusa diretto da Jonathan Kaplan) Jodie Foster meritò l’Oscar. E gli spettatori, anche i più insensibili, riconobbero un vergognoso lato di se stessi e dei propri simili guardando uno stupro di gruppo e la vigliaccheria di quanti, pur non compiendo materialmente la violenza, ne erano partecipi, complici e corresponsabili. Forse nessuno dei giudici della terza sezione della corte di cassazione ama il cinema e ha visto quel film. Forse nessuno ha mai guardato negli occhi una donna vittima di un “branco” di maschi. Altrimenti non avrebbe potuto equiparare la violenza di gruppo allo stupro individuale. Certo, come dice Giulia Buongiorno, è difficile fare una classifica degli orrori. Ma la giustizia dei tribunali è fatta di aggravanti e di attenuanti e ogni decisione in merito assume una valenza simbolica e culturale. Per questo, io credo, donne di …

“Il corpo delle donne, e degli altri”, di Franca Fossati

Chi ha qualche anno in più non può averlo dimenticato: il film in cui una giovane e sventata cameriera di un pub viene stuprata da tre uomini incitati con urla e schiamazzi dagli altri avventori. Per quel film (Sotto accusa diretto da Jonathan Kaplan) Jodie Foster meritò l’Oscar. E gli spettatori, anche i più insensibili, riconobbero un vergognoso lato di se stessi e dei propri simili guardando uno stupro di gruppo e la vigliaccheria di quanti, pur non compiendo materialmente la violenza, ne erano partecipi, complici e corresponsabili. Forse nessuno dei giudici della terza sezione della corte di cassazione ama il cinema e ha visto quel film. Forse nessuno ha mai guardato negli occhi una donna vittima di un “branco” di maschi. Altrimenti non avrebbe potuto equiparare la violenza di gruppo allo stupro individuale. Certo, come dice Giulia Buongiorno, è difficile fare una classifica degli orrori. Ma la giustizia dei tribunali è fatta di aggravanti e di attenuanti e ogni decisione in merito assume una valenza simbolica e culturale. Per questo, io credo, donne di …

Da Marzabotto a Stazzema massacri ancora senza giustizia”, di Luigi Spezia

L´ultimo processo farà luce sulla strage di Fragheto in provincia di Rimini. Negli scantinati della Procura militare di Roma c´erano 700 faldoni occultati per decenni. Gli avvocati che rappresentano superstiti e parenti delle vittime, nella sentenza della Corte dell´Aja vedono anche un´«opportunità», dopo faticose vicende giudiziarie che si trascinano da anni. I risarcimenti sono ancora possibili per le stragi di Marzabotto (Bologna), di Monchio (Modena), di Sant´Anna di Stazzema (Lucca), le più note, e per molte altre: l´ultimo processo è iniziato il 20 gennaio e deve far luce sulla strage di Fragheto, in provincia di Rimini. Certo, per vie diverse, non più quelle giudiziarie, riconosce l´avvocato Andrea Speranzoni, che ha seguito le cause di Monchio e di Marzabotto. «Direi che, in parte, il lavoro che abbiamo fatto verrà disatteso, non si toccano le sentenze penali, ma la Germania uscirà dai processi ancora in corso, le condanne già emesse nei suoi confronti forse saranno revocate. Si è perduta un´occasione storica, quella di dichiarare inammissibile l´immunità di uno Stato in caso di crimini contro l´umanità». Ma non …

Da Marzabotto a Stazzema massacri ancora senza giustizia", di Luigi Spezia

L´ultimo processo farà luce sulla strage di Fragheto in provincia di Rimini. Negli scantinati della Procura militare di Roma c´erano 700 faldoni occultati per decenni. Gli avvocati che rappresentano superstiti e parenti delle vittime, nella sentenza della Corte dell´Aja vedono anche un´«opportunità», dopo faticose vicende giudiziarie che si trascinano da anni. I risarcimenti sono ancora possibili per le stragi di Marzabotto (Bologna), di Monchio (Modena), di Sant´Anna di Stazzema (Lucca), le più note, e per molte altre: l´ultimo processo è iniziato il 20 gennaio e deve far luce sulla strage di Fragheto, in provincia di Rimini. Certo, per vie diverse, non più quelle giudiziarie, riconosce l´avvocato Andrea Speranzoni, che ha seguito le cause di Monchio e di Marzabotto. «Direi che, in parte, il lavoro che abbiamo fatto verrà disatteso, non si toccano le sentenze penali, ma la Germania uscirà dai processi ancora in corso, le condanne già emesse nei suoi confronti forse saranno revocate. Si è perduta un´occasione storica, quella di dichiarare inammissibile l´immunità di uno Stato in caso di crimini contro l´umanità». Ma non …