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Italia in recessione, Pil -07% a fine 2011

I dati Istat: calo congiunturale per il secondo trimestre consecutivo. Banca d’Italia: debito pubblico a 1.897,9 miliardi. Il prodotto interno lordo dell’Italia nel quarto trimestre 2011 è calato dello 0,7% sul trimestre precedente e dello 0,5% su base annua. Lo rileva l’Istat nella stima preliminare. Il Pil è in calo per il secondo trimestre consecutivo: si può dunque parlare di «recessione tecnica».

IL DEBITO NEL 2011 – Intanto la Banca d’Italia ha comunicato che a dicembre 2011 il debito pubblico italiano si è attestato a 1.897,9 miliardi, in aumento di 55,1 miliardi sui 1.842,9 miliardi di fine 2010 e in calo dai 1.904 miliardi del mese di novembre.

SETTORI E CONFRONTI – Il risultato congiunturale complessivo è la sintesi di dinamiche settoriali del valore aggiunto positive per l’agricoltura, negative per l’industria, sostanzialmente stazionarie per i servizi. Nello stesso periodo, tuttavia, l’Istat ricorda come il Pil sia aumentato in termini congiunturali dello 0,7% negli Stati Uniti contro un calo dello 0,2% nel Regno Unito e dello 0,6% in Giappone. In termini tendenziali, il Pil è aumentato dell’1,6% negli Stati Uniti e dello 0,8% nel Regno Unito ed è diminuito dell’1,0% in Giappone.

IL PRIMO CALO DAL 2009 -Il 2011 chiude con un Pil in aumento dello 0,4%, secondo la stima preliminare dell’Istat che precisa che il dato è corretto per gli effetti di calendario. La crescita risulta così in forte frenata, nel 2010 era stata pari all’1,4% (dato corretto effetti calendario). Il calo dello 0,5% su base annua è il primo dal 2009 .
RISCHIO NUOVA FRENATA – La crescita acquisita per il 2012, quella cioè che si verificherebbe per il puro effetto trascinamento del 2011 se in tutti e quattro i trimestri dell’anno si registrasse crescita zero è negativa, pari a -0,6%.

da corriere.it

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Istat: crollo del Pil (-0,7%). L’Italia torna in recessione

L’Istituto di statistica certifica ciò che tutti gli osservatori si aspettavano: negli ultimi tre mesi del 2011 l’economia italiana si è contratta per il secondo trimestre consecutivo ed è entrata tecnicamente in una fase recessiva. Debito pubblico in calo rispetto a novembre, ma in crescita del 3% rispetto al 2010.

Il prodotto interno lordo dell’Italia nel quarto trimestre 2011 è diminuito dello 0,7% sul trimestre precedente e dello 0,5% su base annua. Lo rileva l’Istat nella stima preliminare, precisando che il periodo in esame ha avuto tre giornate lavorative in meno rispetto al trimestre precedente e due giornate lavorative in meno rispetto al quarto trimestre 2010. L’Italia è dunque in recessione tecnica (il Pil è in calo per il secondo trimestre consecutivo dopo che nel terzo quarto dell’anno l’Istat aveva registrato un ribasso dello 0,2%). Il ritorno in recessione avviene dopo poco più di due anni: l’ultimo periodo di recessione era terminato dopo il secondo trimestre del 2009. ll ribasso dello 0,5% registrato dal Pil, su base annua, nel quarto trimestre 2011 rappresenta il primo calo tendenziale dal quarto trimestre del 2009. “Quanto registra l’Istat sull’Italia in recessione tecnica – spiega il ministro per le Politiche agricole Mario Catania – è una situazione che già conoscevamo. Siamo al punto più basso della curva ed è un dato che ci aspettavamo. Speriamo però di risalire già nel prossimo trimestre”.

I Pil dell’area euro (Ue-17) e della Ue-27 sono scesi dello 0,3% nel quarto trimestre 2011 rispetto al trimestre precedente: è quanto emerge dalla stima flash pubblicata oggi da Eurostat. Nel terzo trimestre la Ue-17 aveva registrato una crescita dello 0,1% e la Ue-27 dello 0,3%. Rispetto al quarto trimestre 2010, il Pil di Eurolandia è aumentato dello 0,7% e quello della Ue-27 dello 0,9%.

La crescita dell’Italia nel 2011 (+0,4%) ha subìto una netta battuta d’arresto a confronto con quanto totalizzato nel 2010 (+1,4%). La differenza è così pari a un punto percentuale. E’ quanto emerge dalle stime preliminari dell’Istat (dati corretti per effetti di calendario). Ma era andata ancora peggio nel 2009, quando la contrazione registrata fu pari al -5,1%. Le stime del governo avevano previsto per il 2011 una crescita dello 0,6% (dato grezzo). La crescita acquisita per il 2012, quella che si verificherebbe per il puro effetto trascinamento del 2011 se in tutti e quattro i trimestri dell’anno si registrasse crescita zero, è negativa, pari a -0,6%. Il calo congiunturale complessivo registrato dal Pil è la sintesi di dinamiche settoriali del valore aggiunto positive per l’agricoltura, negative per l’industria, sostanzialmente stazionarie per i servizi. I prossimi dati sul prodotto interno loro verranno rilasciati a marzo.

Intanto il debito pubblico italiano a dicembre 2011 è sceso dai 1.904,8 miliardi di novembre e si è attestato a quota 1.897,946 miliardi di euro, mentre è cresciuto di 55 miliardi rispetto alla fine del 2010. L’incremento è del 2,98%. Le entrate tributarie nel 2011 sono aumentate dell’1,6% e si sono attestate a quota 403,110 miliardi di euro. E’ quanto risulta dal Supplemento al Bollettino statistico della Banca d’Italia dedicato alla finanza pubblica.

da repubblica.it