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"Gaffe a luci rosse, il ministero dell´Istruzione si scusa", di Corrado Zunino

La gaffe del ministero dell´Istruzione è arrivata anche con il governo tecnico. Ed è stata esilarante. In un bando dell´Università di Firenze, Biotecnologie agrarie, il titolo della ricerca – “Dalla pecora al pecorino: tracciabilità della filiera del latte in Toscana” – ha necessitato di una traduzione in inglese. Nel passaggio di lingua l´incidente è diventato uno show da Bagaglino. “From sheep” (dalla pecora, ecco) “to doggy style”. Solo che “doggy style”, letteralmente “lo stile alla cagnaccia”, non è il formaggio pecorino, piuttosto la posizione sessuale “alla pecorina”. Il traduttore automatico aveva tradito le intenzioni e rivelato le ignoranze diffuse in università.
Alcuni siti internet, a partire da Repubblica.it, hanno lanciato in rete mercoledì sera la gaffe a luci rosse, che seguiva a distanza di cinque mesi e un governo il famoso comunicato stampa sui “neutrini nel tunnel” firmato da Mariastella Gelmini. Allora quel testo nonsense scatenò una crisi di nervi nel palazzo di viale Trastevere e portò alle dimissioni del portavoce dell´ex ministro, reo di mancato controllo. Questa volta, avvistato che gli uffici erano di nuovo al livello di guardia e da Firenze un ordinario si prendeva tutte le colpe, Francesco Profumo ha dettato la linea ai suoi: «Ironia, ci vuole ironia». E ha deciso di chiedere scusa e aiuto.
Rivolgendosi ai lettori internet, il ministro ha scritto: «Cari amici della rete, ultimamente vi abbiamo intrattenuto con alcuni errori involontariamente comici». Il portale “Scuola in chiaro”, per esempio, «includeva fra i comuni italiani alcune località, tra cui Caporetto, che non lo sono più da decenni». Sono diventate slovene. Ancora il ministro: «Da ultimo – per ora? – ecco una traduzione maccheronica dall´italiano all´inglese, dagli effetti esilaranti, di un bando di ricerca relativo al formaggio pecorino». L´ammissione di colpa era chiara. Poi, però, il Profumo costruens ha chiesto collaborazione: «Non potete nemmeno immaginarvi quanto sia grande ed estesa la struttura amministrativa del ministero dell´Istruzione. Oltre diecimila scuole, quasi un milione di insegnanti, otto milioni di studenti, centinaia di migliaia di personale, gli atenei, gli enti di ricerca. Non sbagliare mai è quasi impossibile. Vi invitiamo a continuare a leggerci e scrutinarci, l´ufficio stampa e il sito sono a disposizione».

La Repubblica 17.02.12

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