Giorno: 7 Settembre 2012

"Quella strana sinistra che dice cose di destra", di Luigi Manconi

Dichiaro in primo luogo le mie generalità: sono d’accordo con Pier Luigi Bersani sul fatto che nel discorso pubblico di Beppe Grillo (e non solo suo) si trovino tracce inequivocabili di “linguaggio fascista”. E questo già vuol dire che a utilizzare quel linguaggio fascistico, non è necessariamente “un fascista”: possono farlo individui e gruppi che, senza esserlo per biografia e ideologia, attingono a un vocabolario e a una retorica, a un sottofondo culturale e a una struttura semantica la cui origine, certo lontana ma non esaurita, è quella fascista. Qui vi si trova disprezzo dell’avversario e rancore plebeo, sfregio dell’identità altrui e concezione gerarchico-autoritaria delle relazioni sociali. Insomma si può ricorrere a “linguaggio fascista”, senza essere fascista. Quand’ero piccino e movimentista e scostumato, fui tra coloro che, in una contrapposizione assai aspra col Pci, ricevettero da quel partito l’onta di quell’epiteto: “fascista”. Fu un’esperienza bruciante all’interno di una polemica politica condotta fino alle estreme conseguenze, da una parte e dall’altra. Chi ne era bersaglio, cresciuto nel mito della Resistenza antifascista, pativa quell’insulto come sommamente ingiusto. …

"I limiti della scienza intrappolata tra ragione e umanità", di Michela Marzano

Primum non nocere, “innanzitutto non nuocere”. È uno dei più importanti principi etici della medicina. Uno dei cardini del famoso giuramento di Ippocrate, oggi ripreso da tutti i codici di deontologia medica. Ogni medico, prima di cominciare la professione, giura di tutelare la saluta dei propri pazienti, di far di tutto per alleviarne le sofferenze, e di evitare che corrano rischi eccessivi legati ai trattamenti prescritti. Che fare allora di fronte ad una malattia incurabile, quando la sola speranza sembra essere quella di utilizzare delle terapie ancora sperimentali e incerte? Che dire a dei genitori che, di fronte alla malattia dei propri bambini e ai limiti della medicina, implorano perché si utilizzino le staminali, anche in assenza di una prova certa dei loro benefici, come nel caso di Smeralda, Celeste e Daniele? La possibilità di accedere o meno alla terapia della Stamina Foundation rappresenta un vero e proprio dilemma etico. Perché nessuna soluzione sembra del tutto soddisfacente se si invocano valori e principi morali universali. Anzi, in questa storia, tutti sembrano aver ragione. Hanno ragione …

"I limiti della scienza intrappolata tra ragione e umanità", di Michela Marzano

Primum non nocere, “innanzitutto non nuocere”. È uno dei più importanti principi etici della medicina. Uno dei cardini del famoso giuramento di Ippocrate, oggi ripreso da tutti i codici di deontologia medica. Ogni medico, prima di cominciare la professione, giura di tutelare la saluta dei propri pazienti, di far di tutto per alleviarne le sofferenze, e di evitare che corrano rischi eccessivi legati ai trattamenti prescritti. Che fare allora di fronte ad una malattia incurabile, quando la sola speranza sembra essere quella di utilizzare delle terapie ancora sperimentali e incerte? Che dire a dei genitori che, di fronte alla malattia dei propri bambini e ai limiti della medicina, implorano perché si utilizzino le staminali, anche in assenza di una prova certa dei loro benefici, come nel caso di Smeralda, Celeste e Daniele? La possibilità di accedere o meno alla terapia della Stamina Foundation rappresenta un vero e proprio dilemma etico. Perché nessuna soluzione sembra del tutto soddisfacente se si invocano valori e principi morali universali. Anzi, in questa storia, tutti sembrano aver ragione. Hanno ragione …

Fuorionda inguaia Grillo «Da noi la democrazia non esiste», di Claudia Fusani

Il consigliere regionale dell’Emilia Romagna Giovanni Favia, del Movimento 5 Stelle, in un fuori onda trasmesso da “Piazza pulita” di La7, attacca il leader: «Da noi la democrazia non esiste, c’è il rischio che il movimento esploda». E sul guru del movimento Casaleggio: «Decide da solo, in rete non si può più parlare». “E adesso vi dico la verità, altro che libertà e partito non leader. In M5S non c’è più libertà, Casaleggio prende per il culo tutti, da noi non c’è più libertà”. Stavolta la carriera politica di Giovanni Favia, 30 anni, grillino della prima ora, il primo eletto (2010) nel consiglio regionale dell’Emilia Romagna, sembra finita per sempre. Oppure no, oppure forse è la svolta che cerca. Il giovane brillante grillino, già entrato più volte in rotta di collisione con Grillo per via della sua esuberanza che mal si concilia con il leaderismo del comico e l’organizzazione rigida del guru Casaleggio, ha fatto queste dichiarazioni ai microfoni di Piazza Pulita. E nel giro di pochi minuti la rete è impazzita. Non è azzardato …

"La supplenza tecnocratica", di Massimo Giannini

Draghi ha vinto la battaglia di Francoforte. Il via libera della Bce allo scudo anti-spread è un passo avanti verso il salvataggio della moneta unica. Non era affatto scontato che il banchiere italiano riuscisse a convincere 16 governatori su 17, più i 5 membri del board, a votare sì al nuovo piano di acquisto di bond degli Stati più esposti sul differenziale tra i tassi d’interesse. La vittoria ha un alto costo economico: per i Paesi che busseranno all’Eurotower, il pasto non sarà gratis. Ma fa emergere soprattutto un altissimo deficit politico: per quanto importante, nessuna supplenza dei tecnocrati potrà colmare la «vacanza» dei governanti di Eurolandia. Il compito del presidente era arduo. Uscire dal Consiglio direttivo con una decisione formale, e non con un impegno generico, era ai limiti del temerario. Le pressioni di chi chiedeva tempo erano fortissime: perché non aspettare la pronuncia della Corte di Karlsruhe sulla legittimità costituzionale dei fondi salva-Stati, prevista per il 12 settembre? Le tensioni tedesche dell’establishment e dell’opinione pubblica erano insostenibili: perché cedere ancora all’azzardo morale preteso …

"La supplenza tecnocratica", di Massimo Giannini

Draghi ha vinto la battaglia di Francoforte. Il via libera della Bce allo scudo anti-spread è un passo avanti verso il salvataggio della moneta unica. Non era affatto scontato che il banchiere italiano riuscisse a convincere 16 governatori su 17, più i 5 membri del board, a votare sì al nuovo piano di acquisto di bond degli Stati più esposti sul differenziale tra i tassi d’interesse. La vittoria ha un alto costo economico: per i Paesi che busseranno all’Eurotower, il pasto non sarà gratis. Ma fa emergere soprattutto un altissimo deficit politico: per quanto importante, nessuna supplenza dei tecnocrati potrà colmare la «vacanza» dei governanti di Eurolandia. Il compito del presidente era arduo. Uscire dal Consiglio direttivo con una decisione formale, e non con un impegno generico, era ai limiti del temerario. Le pressioni di chi chiedeva tempo erano fortissime: perché non aspettare la pronuncia della Corte di Karlsruhe sulla legittimità costituzionale dei fondi salva-Stati, prevista per il 12 settembre? Le tensioni tedesche dell’establishment e dell’opinione pubblica erano insostenibili: perché cedere ancora all’azzardo morale preteso …

Napolitano: «Partiti in crisi, più spazio ai giovani. Rafforzare le norme anticorruzione», di Marzio Breda

Chi, magari condizionato dal clima pre elettorale, si concentra unicamente sui temi italiani, rischia di cogliere solo i richiami ai partiti «in crisi». Che Giorgio Napolitano descrive con molta severità. Cioè «sempre meno autorevoli», penalizzati da «un pesante impoverimento ideale», a rischio di «uno scivolamento verso forme di degenerazione morale», foglie al vento davanti alle diverse «pulsioni populiste». Partiti ai quali chiede di cambiare con «più democrazia e meno corruzione» e di uscire da «logiche di mera gestione del potere». Mentre al rinnovamento del Paese «possono contribuire» (e, detto da lui, sembra una piccola svolta) «nuove forme di comunicazione e partecipazione politica». Vale a dire il web, la rete, su cui Grillo — come pure, in Germania, i «piraten» — ha riunito il suo popolo. Può servire, quello strumento, purché «vi si ricorra in modo responsabile e trasparente». Chi invece va oltre la tentazione (peraltro quasi imposta dalla deriva attuale) di considerare il cortile di casa come l’ombelico del mondo, trova nella «lezione» che il presidente della Repubblica ha tenuto ieri a Mestre una visione …