Giorno: 16 Settembre 2012

«Impossibile calcolare la ricerca», intervista al filosofo Tullio Gregory di Roberto Ciccarelli

Puzzle incomprensibili. Caos strisciante. Parvenus della ricerca. Questi, forse, sono i giudizi più benevoli espressi dalla comunità accademica sui criteri dell’Agenzia Nazionale della Valutazione (Anvur) che serviranno a giudicare i candidati all’abilitazione nazionale, il nuovo concorso che sta mettendo a soqquadro l’università. E che determineranno i futuri orientamenti della ricerca italiana assimilandola al mondo delle scuole di management e delle risorse umane. Anche se non è certamente l’unica, la parte più esposta a questo processo è quella delle scienze umane, storico-sociali e giuridiche che denunciano il tentativo di assimilazione ad un sistema meritocratico che simula il funzionamento di un’agenzia di rating, più che il reale esercizio di un giudizio critico. A Tullio Gregory, accademico dei Lincei, fondatore del Lessico Intellettuale Europeo e Storia delle Idee del Cnr, oltre che membro del comitato scientifico del Festival Filosofia di Modena chiediamo come funzionerà il nuovo sistema di valutazione centralistico, che molti hanno definito da «Unione Sovietica». «Lei è benevolo – risponde Gregory – Più che centralistico, quello dell’Anvur è un sistema aziendalistico, espressione di un potere incredibile, …

"Iscrizioni, il declino dei nuovi liceali", di Mariolina Iossa

Ai ragazzi non piace più soltanto il liceo. Se nel 2007 i tecnici e i professionali avevano perso centomila studenti nell’arco di dieci anni, e i licei avevano fatto il pienone, arrivando ad un 45 per cento di iscritti, la tendenza si sta ora invertendo, e da quest’anno il trend per i professionali torna in salita. Il balzo in avanti è dell’1,4 per cento di nuovi iscritti mentre i tecnici tengono la posizione, con un comunque positivo 0,4 per cento in più. I licei, che avevano continuato a riempirsi fino al 48,5 per cento dello scorso anno, scendono per la prima volta di quell’1,9 guadagnato dai tecnici e dai professionali, calando al 46,6 per cento. La ripresa del numero di iscritti agli istituti tecnici e professionali, i primi al 32 per cento e i secondi al 21,4 per cento, è un segnale positivo secondo il ministero dell’Istruzione, che comunque parla di «buona tenuta» anche dei licei. Ieri sul sito del Miur sono stati pubblicati tutti i numeri di questo nuovo anno scolastico. «C’è un’inversione di …

"Iscrizioni, il declino dei nuovi liceali", di Mariolina Iossa

Ai ragazzi non piace più soltanto il liceo. Se nel 2007 i tecnici e i professionali avevano perso centomila studenti nell’arco di dieci anni, e i licei avevano fatto il pienone, arrivando ad un 45 per cento di iscritti, la tendenza si sta ora invertendo, e da quest’anno il trend per i professionali torna in salita. Il balzo in avanti è dell’1,4 per cento di nuovi iscritti mentre i tecnici tengono la posizione, con un comunque positivo 0,4 per cento in più. I licei, che avevano continuato a riempirsi fino al 48,5 per cento dello scorso anno, scendono per la prima volta di quell’1,9 guadagnato dai tecnici e dai professionali, calando al 46,6 per cento. La ripresa del numero di iscritti agli istituti tecnici e professionali, i primi al 32 per cento e i secondi al 21,4 per cento, è un segnale positivo secondo il ministero dell’Istruzione, che comunque parla di «buona tenuta» anche dei licei. Ieri sul sito del Miur sono stati pubblicati tutti i numeri di questo nuovo anno scolastico. «C’è un’inversione di …

"Chi guiderà tra sette mesi il governo e il Quirinale?", di Eugenio Scalfari

I mercati europei festeggiano gli ultimi eventi favorevoli alla tenuta dell’euro che pongono le premesse per un rilancio dell’economia reale, mentre sull’opposta sponda del Mediterraneo si è scatenata una vera e propria ondata di antiamericanismo quale non si vedeva da molto tempo. Per ora assistiamo a due fenomeni che sembrano svolgersi su due diversi livelli, ma non è questa la realtà; i due livelli sono strettamente intrecciati l’uno con l’altro. Se l’ondata antiamericana non sarà al più presto contenuta il rischio è la sconfitta di Obama nelle presidenziali americane. Per l’economia europea sarebbe un colpo temibilissimo; mancano 50 giorni a quel voto che anche l’Europa attende col fiato sospeso. Intanto i mercati privilegiano il bicchiere mezzo pieno e le ragioni non mancano: la Corte di Karlsruhe ha definito il fondo “salva-Stati” compatibile con la Costituzione tedesca; la Merkel ha dato a Draghi l’ok definitivo allo scudo anti-spread se sarà richiesto dalla Spagna e dall’Italia; le elezioni olandesi sono state vinte dai partiti europeisti; infine la Fed di Bernanke ha deciso di iniettare nell’economia Usa una …

"Chi guiderà tra sette mesi il governo e il Quirinale?", di Eugenio Scalfari

I mercati europei festeggiano gli ultimi eventi favorevoli alla tenuta dell’euro che pongono le premesse per un rilancio dell’economia reale, mentre sull’opposta sponda del Mediterraneo si è scatenata una vera e propria ondata di antiamericanismo quale non si vedeva da molto tempo. Per ora assistiamo a due fenomeni che sembrano svolgersi su due diversi livelli, ma non è questa la realtà; i due livelli sono strettamente intrecciati l’uno con l’altro. Se l’ondata antiamericana non sarà al più presto contenuta il rischio è la sconfitta di Obama nelle presidenziali americane. Per l’economia europea sarebbe un colpo temibilissimo; mancano 50 giorni a quel voto che anche l’Europa attende col fiato sospeso. Intanto i mercati privilegiano il bicchiere mezzo pieno e le ragioni non mancano: la Corte di Karlsruhe ha definito il fondo “salva-Stati” compatibile con la Costituzione tedesca; la Merkel ha dato a Draghi l’ok definitivo allo scudo anti-spread se sarà richiesto dalla Spagna e dall’Italia; le elezioni olandesi sono state vinte dai partiti europeisti; infine la Fed di Bernanke ha deciso di iniettare nell’economia Usa una …