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"I soldi per una scuola di musica", di Stefano Morselli

Una carica di energia positiva, che ci aiuta a superare i momenti di sconforto, a volte ancora presenti. Gli artisti, gli organizzatori, l’entusiasmo del pubblico ci hanno regalato un evento unico, non solo di musica, anche di unione, di socialità, di solidarietà. Per me è stata una cosa emozionante e un incoraggiamento». Barbara Bernardelli, 39enne sindaco di Reggiolo, era tra gli oltre 150mila che, al campo volo di Reggio Emilia, hanno partecipato al concertone per la raccolta di fondi a favore delle comunità colpite dal terremoto della primavera scorsa. Lei non era una semplice spettatrice, bensì uno dei destinatari, in qualità di sindaco, dei soldi che il concerto e le attività collaterali (merchandising di magliette e accessori vari, diretta Sky, cd e dvd…) metteranno insieme per finanziare progetti di ripristino delle strutture scolastiche in dieci comuni tra le province di Reggio, Modena, Bologna, Ferrara.
Nel territorio reggiano, Reggiolo è il paese che ha subito i danni maggiori. Le ripetute scosse hanno reso inagibili gli edifici pubblici, centinaia di abitazioni e di negozi. Hanno trasformato il centro storico in «zona rossa» inaccessibile. A distanza di alcuni mesi, la situazione è migliorata, una settimana fa ha chiuso il campo di accoglienza, che era arrivato ad ospitare oltre 800 persone e a servire 1.300 pasti al giorno. «Tutti gli sfollati – dice Bernardelli – hanno trovato una sistemazione, almeno provvisoria, presso parenti, amici o in alloggi messi a disposizioni dagli enti pubblici. Ma circa mille persone, più del dieci per cento degli abitanti, non possono ancora rientrare nelle loro case. E gli uffici municipali sono tuttora ospitati da container in piazza, al pari di numerose attività commerciali».
Quanto alle scuole, si è lavorato sodo per consentire un avvio regolare del nuovo anno scolastico. «Asili nido, materne ed elementari stanno riaprendo in questi giorni. La scuola media ha danni troppo gravi, quindi la Regione ci ha fornito un prefabbricato, che inaugureremo all’inizio di ottobre con il presidente Vasco Errani». I fondi provenienti dal concertone serviranno invece al recupero della scuola di musica, gestita dalla locale Filarmonica. L’idea che la solidarietà di grandi musicisti potesse servire a salvare una piccola scuola di musica è piaciuta ai promotori di «Italia Loves Emilia», che hanno quindi inserito il progetto nell’elenco di quelli da finanziare.
«Alla scuola di musica – spiega il sindaco – erano iscritti 250 tra ragazzi e adulti, un numero in crescita da alcuni anni. L’edificio ospitava anche la protezione civile e altre associazioni di pubblica utilità, per ristrutturarlo c’è già l’impegno della Pro Loco e del Conad, con il contributo del concerto potremo farcela in tempi brevi».
A Reggiolo sono andati anche quaranta del migliaio di inviti – gli unici in omaggio – che lo staff di «Italia Loves Emilia» ha offerto ai comuni colpiti dal terremoto. «Io ho pagato – tiene a precisare Barbara Bernardelli – Li abbiamo regalati ai volontari che hanno gestito il campo di accoglienza, o almeno a una parte di loro, dato che durante l’emergenza si sono impegnati tanti cittadini». Sabato, al campo volo, Barbara ha accantonato per qualche ora le preoccupazioni quotidiane: «Ho cantato pure io, sono tornata a casa senza voce. È stato davvero uno spettacolo bellissimo». Qualche preferenza, tra i cantanti? «A me piacciono molto Ligabue, Jovanotti, Fiorella Mannoia, Elisa… Ma non è il caso di fare graduatorie, sono stati tutti bravissimi e meritano un grandissimo ringraziamento».
L’Unità 24.09.12