Giorno: 28 Settembre 2012

"L'altro Paese visto da lontano", di Bernardo Valli

La nostra cronaca nazionale letta all’estero induce a concludere, parafrasando Amleto, che non c’è qualcosa di marcio, ma di molto marcio nel “regno d’Italia”. Al parigino, al londinese, al newyorkese, al berlinese vengono proposte in queste ore due immagini: quella dell’Italia virtuosa che Mario Monti cerca di promuovere all’Assemblea generale dell’Onu, e quella dell’Italia rappresentata da Batman, dilapidatore dei fondi assegnati al suo partito, in pranzi, automobili e vacanze. Per il primo i conti pubblici cominciano a tornare, e l’Italia può affacciarsi alla ribalta europea come un elemento rassicurante, quasi esemplare. Ma c’è subito Batman che irrompe sulla scena e guasta l’effetto, confermando l’immagine dell’Italia corrotta. La quale è ben lontano dal rassicurare l’Unione europea cui appartiene con il nobile rango di paese fondatore. Chi segue le nostre cronache vede nella vicenda Batman il più recente (ma non ultimo) capitolo dello scandalo cronico che coinvolge larga parte della società politica. Appare come l’ennesima puntata di una storia che rischia di offuscare quella nazionale. Le precedenti sono ancora ben vive nelle memorie. E oso definirle memorie …

"La Mastro Lindo della moralità", di Francesco Merlo

Con l’incredibile slogan “Ora facciamo pulizia!” la sporcatissima Renata Polverini è, stilisticamente parlando, la prima allieva non siciliana di Totò Cuffaro che, arrestato per mafia, lanciò lo slogan “la mafia fa schifo”. I manifesti con cui la governatrice del Lazio ha tappezzato i muri di Roma seguono infatti quello stesso copione, che non è dettato dal suo comico di fiducia, ma dall’idea, con il sapore di modernità rimasticata, che la forza della pubblicità sono i paradossi e che dunque la politologia è ormai paradossologia. La Polverini ci ha creduto così tanto che, dismessa a furor di popolo perché insozzata da ogni genere di sporcizia politica e penale, ha tappezzato i muri di Roma, presumibilmente con i soldi pubblici e certamente anche negli spazi vietati alle affissioni, con la propria immagine, un bel primo piano del suo faccione di massaia pulitrice, una specie di Mastro Lindo della moralità: «Questa gente la mando a casa io». E il paradosso è stato ‘premiato’ nientemeno che dalla Ryanair, la compagnia aerea low cost, che si è appropriata di quella …

"La Mastro Lindo della moralità", di Francesco Merlo

Con l’incredibile slogan “Ora facciamo pulizia!” la sporcatissima Renata Polverini è, stilisticamente parlando, la prima allieva non siciliana di Totò Cuffaro che, arrestato per mafia, lanciò lo slogan “la mafia fa schifo”. I manifesti con cui la governatrice del Lazio ha tappezzato i muri di Roma seguono infatti quello stesso copione, che non è dettato dal suo comico di fiducia, ma dall’idea, con il sapore di modernità rimasticata, che la forza della pubblicità sono i paradossi e che dunque la politologia è ormai paradossologia. La Polverini ci ha creduto così tanto che, dismessa a furor di popolo perché insozzata da ogni genere di sporcizia politica e penale, ha tappezzato i muri di Roma, presumibilmente con i soldi pubblici e certamente anche negli spazi vietati alle affissioni, con la propria immagine, un bel primo piano del suo faccione di massaia pulitrice, una specie di Mastro Lindo della moralità: «Questa gente la mando a casa io». E il paradosso è stato ‘premiato’ nientemeno che dalla Ryanair, la compagnia aerea low cost, che si è appropriata di quella …