Mese: Settembre 2012

"Lavoro e ambiente: le prime cose da fare", di Luigi Mariucci

I media, sempre alla ricerca di semplificazioni via via più stucchevoli, rilanciano ossessivamente sui temi del lavoro messaggi del tutto slegati da ogni rapporto con la realtà effettuale: dal premier che se la prende vanamente, a quarant’anni di distanza, con lo Statuto dei lavoratori, alla iniziativa di chi vorrebbe restaurare con referendum i diritti del lavoro violati, fino alle spumeggianti affermazioni di chi sostiene che «dell’art. 18 non me ne può fregare di meno». Non è chiaro se questo sia lo spettacolo della politica deformato dai media o se la politica oggi sia proprio così. Perciò trovo ammirevole il tentativo del segretario del Pd di proporre invece una immagine rovesciata della politica, come se questa potesse essere ancora una cosa seria, una attività da svolgere non nell’interesse di chi la fa, ma verso un interesse comune, perfino generale. Forse è per questo che Bersani ha deciso di mettersi in gioco su primarie cosiddette aperte, aperte quindi anche ad altri candidati del Pd, contraddicendo lo Statuto del Pd che andrà perciò modificato ad hoc. Decisione, questa, …

"Lavoro e ambiente: le prime cose da fare", di Luigi Mariucci

I media, sempre alla ricerca di semplificazioni via via più stucchevoli, rilanciano ossessivamente sui temi del lavoro messaggi del tutto slegati da ogni rapporto con la realtà effettuale: dal premier che se la prende vanamente, a quarant’anni di distanza, con lo Statuto dei lavoratori, alla iniziativa di chi vorrebbe restaurare con referendum i diritti del lavoro violati, fino alle spumeggianti affermazioni di chi sostiene che «dell’art. 18 non me ne può fregare di meno». Non è chiaro se questo sia lo spettacolo della politica deformato dai media o se la politica oggi sia proprio così. Perciò trovo ammirevole il tentativo del segretario del Pd di proporre invece una immagine rovesciata della politica, come se questa potesse essere ancora una cosa seria, una attività da svolgere non nell’interesse di chi la fa, ma verso un interesse comune, perfino generale. Forse è per questo che Bersani ha deciso di mettersi in gioco su primarie cosiddette aperte, aperte quindi anche ad altri candidati del Pd, contraddicendo lo Statuto del Pd che andrà perciò modificato ad hoc. Decisione, questa, …

"Il Lingotto è soltanto la punta di un iceberg", di Eugenio Scalfari

L’incontro di ieri pomeriggio tra Sergio Marchionne e il premier Mario Monti affiancato dai ministri Passera e Fornero non riguarda soltanto la Fiat. Rappresenta infatti la punta di un iceberg poiché porta con sé la situazione di tutta l’industria italiana e quindi del lavoro, degli ammortizzatori sociali, della produttività, della fiscalità, della recessione e infine dell’Europa di cui l’Italia è soltanto una regione che non può affrontare e risolvere problemi di questa dimensione se non inquadrandoli nel contesto del continente senza il quale da sola può fare ben poco. Nessuna delle due parti sedute al tavolo di Palazzo Chigi – a quanto si sa – era sulla difensiva. Ciascuna aveva richieste da porre all’altra, soprattutto il governo perché l’inadempiente in questo caso è la Fiat e non il governo. Fu la Fiat infatti che due anni fa e ancora l’anno scorso aveva lanciato il progetto definito Fabbrica Italia, aveva stanziato 20 miliardi di investimenti, aveva stipulato gli accordi con due dei tre sindacati confederali. Ed è la Fiat che ora ritiene non più agibile quel …

"Il Lingotto è soltanto la punta di un iceberg", di Eugenio Scalfari

L’incontro di ieri pomeriggio tra Sergio Marchionne e il premier Mario Monti affiancato dai ministri Passera e Fornero non riguarda soltanto la Fiat. Rappresenta infatti la punta di un iceberg poiché porta con sé la situazione di tutta l’industria italiana e quindi del lavoro, degli ammortizzatori sociali, della produttività, della fiscalità, della recessione e infine dell’Europa di cui l’Italia è soltanto una regione che non può affrontare e risolvere problemi di questa dimensione se non inquadrandoli nel contesto del continente senza il quale da sola può fare ben poco. Nessuna delle due parti sedute al tavolo di Palazzo Chigi – a quanto si sa – era sulla difensiva. Ciascuna aveva richieste da porre all’altra, soprattutto il governo perché l’inadempiente in questo caso è la Fiat e non il governo. Fu la Fiat infatti che due anni fa e ancora l’anno scorso aveva lanciato il progetto definito Fabbrica Italia, aveva stanziato 20 miliardi di investimenti, aveva stipulato gli accordi con due dei tre sindacati confederali. Ed è la Fiat che ora ritiene non più agibile quel …

"Valutazioni università Gelmini ci ripensa", di Mario Castagna

«Sui parametri bibliometrici individuati dall’Agenzia, non registro un consenso unanime nella comunità accademica». Ora che anche l’ex-ministro Maria Stella Gelmini critica l’operato dall’Anvur il cerchio si chiude e non è facile trovare qualcuno che difenda l’operato di questa istituzione. L’attività dell’Agenzia nazionale per la valutazione dell’Università e la ricerca è diventato forse l’unico argomento di discussione all’interno delle aule e dei dipartimenti universitari. Migliaia di aspiranti professori hanno seguito con ansia le tappe che avrebbero dovuto condurre a criteri certi per la verifica delle loro qualità di ricercatori. Ma ora non c’è più nulla se non il fatto che qualsiasi decisione presa viene messa in discussione. Infatti l’Agenzia ha continuamente corretto i criteri che aveva emanato magari pochi giorni prima. Sul sito dell’Anvur sono ormai più numerose le note che chiariscono qualcosa, piuttosto che quelle che affermano qualcosa. Ma la creatività dei commissari Anvur non si è limitata a questo arrivando ad inventare fantasiose locuzioni ossimori che, come il capolavoro della mediana come «definizione univoca ma anche ambigua». L’ultimo atto è datato 14 settembre 2012 …

"Valutazioni università Gelmini ci ripensa", di Mario Castagna

«Sui parametri bibliometrici individuati dall’Agenzia, non registro un consenso unanime nella comunità accademica». Ora che anche l’ex-ministro Maria Stella Gelmini critica l’operato dall’Anvur il cerchio si chiude e non è facile trovare qualcuno che difenda l’operato di questa istituzione. L’attività dell’Agenzia nazionale per la valutazione dell’Università e la ricerca è diventato forse l’unico argomento di discussione all’interno delle aule e dei dipartimenti universitari. Migliaia di aspiranti professori hanno seguito con ansia le tappe che avrebbero dovuto condurre a criteri certi per la verifica delle loro qualità di ricercatori. Ma ora non c’è più nulla se non il fatto che qualsiasi decisione presa viene messa in discussione. Infatti l’Agenzia ha continuamente corretto i criteri che aveva emanato magari pochi giorni prima. Sul sito dell’Anvur sono ormai più numerose le note che chiariscono qualcosa, piuttosto che quelle che affermano qualcosa. Ma la creatività dei commissari Anvur non si è limitata a questo arrivando ad inventare fantasiose locuzioni ossimori che, come il capolavoro della mediana come «definizione univoca ma anche ambigua». L’ultimo atto è datato 14 settembre 2012 …

"Una vita da nababbo senza spendere un euro così il denaro pubblico tornava al Celeste", di Piero Colaprico

La verità nascosta nei conti di Roberto Formigoni è sotto gli occhi di chiunque voglia vederla. Le carte giudiziarie, sin qui pubblicate, possono essere tante, e lasciarci frastornati. Ma documentano senza alcuna possibilità di smentita tre passaggi chiave. Dimostrano quanto denaro pubblico è tornato indietro per consentire al «Celeste» un tenore di vita da nababbo. Rileggiamoli. Uno: abbiamo visto la Regione Lombardia rimborsare, con generosità e prontezza, l’ospedale San Raffaele e la fondazione Maugeri. Com’è sostenuto da varie testimonianze, in questi ospedali c’erano manager che avevano a disposizione, in anticipo sugli altri concorrenti, le bozze delle leggi sanitarie che sarebbero state approvate mesi dopo. Lo stesso invito a comparire a Roberto Formigoni parla del «sistematico asservimento della discrezionalità amministrativa» della Regione Lombardia alle esigenze del ragionier Daccò e dei disonesti. E come ha denunciato proprio ieri il Pd, che ha ritrovato la voce, grazie alle modifiche create dalla cosiddetta «legge Daccò», sono «quasi raddoppiate fra 2009 e 2010 le risorse erogate dalla Regione Lombardia alla Fondazione Maugeri». Il secondo passaggio è altrettanto semplice. È stato …