Mese: Settembre 2012

"La deriva del capitalismo", di Giorgio Ruffolo e Stefano Sylos Labini

Le mille argomentazioni per spiegare la crisi in cui sono immersi i paesi occidentali da cinque anni a questa parte non ci appaiono molto convincenti e, come ha ricordato Vladimiro Giacché, riportano alla mente le giustificazioni di John Belushi nel film dei Blues Blothers. Per convincere l’ex fidanzata abbandonata sull’altare a non ammazzarlo, Belushi dice: «Quel giorno finì la benzina. Si bucò un pneumatico. Non avevo i soldi per il taxi! Il mio smoking non era arrivato in tempo dalla tintoria! Era venuto a trovarmi da lontano un amico che non vedevo da anni! Qualcuno mi rubò la macchina! Ci fu un terremoto! Una tremenda inondazione! Un’invasione di cavallette!». Alle mille spiegazioni della crisi, noi ne aggiungiamo un’altra: la liberazione del movimento dei capitali, che, all’inizio degli anni ’80, pose fine al grande compromesso di Bretton Woods fondato appunto sul divieto di circolazione dei capitali a cui faceva da contrappeso la libertà di circolazione delle merci. Lo strappo effettuato dai due leader conservatori, Reagan negli Stati Uniti e Thatcher in Inghilterra, determinò un completo rovesciamento …

"La deriva del capitalismo", di Giorgio Ruffolo e Stefano Sylos Labini

Le mille argomentazioni per spiegare la crisi in cui sono immersi i paesi occidentali da cinque anni a questa parte non ci appaiono molto convincenti e, come ha ricordato Vladimiro Giacché, riportano alla mente le giustificazioni di John Belushi nel film dei Blues Blothers. Per convincere l’ex fidanzata abbandonata sull’altare a non ammazzarlo, Belushi dice: «Quel giorno finì la benzina. Si bucò un pneumatico. Non avevo i soldi per il taxi! Il mio smoking non era arrivato in tempo dalla tintoria! Era venuto a trovarmi da lontano un amico che non vedevo da anni! Qualcuno mi rubò la macchina! Ci fu un terremoto! Una tremenda inondazione! Un’invasione di cavallette!». Alle mille spiegazioni della crisi, noi ne aggiungiamo un’altra: la liberazione del movimento dei capitali, che, all’inizio degli anni ’80, pose fine al grande compromesso di Bretton Woods fondato appunto sul divieto di circolazione dei capitali a cui faceva da contrappeso la libertà di circolazione delle merci. Lo strappo effettuato dai due leader conservatori, Reagan negli Stati Uniti e Thatcher in Inghilterra, determinò un completo rovesciamento …

Vignola (Mo) – Cerimonia di conferimento Pubbliche Benemerenze della Direzione Didattica di Vignola

Sala Melvin Jones – Scuola Primaria “G. Mazzini” Viale Mazzini, 18 – Vignola Presiede: Omer Bonezzi – Dirigente Scolastico della Direzione Didattica di Vignola Saluti: Daria Denti – Sindaco di Vignola Francesca Basile – Assessore all’Istruzione del Comune di Vignola Francesco Lamandini – Assessore all’Istruzione dell’Unione Terre di Castelli Fabio Tribolati – Presidente Consiglio di Circolo Relazione: on. Manuela Ghizzoni – Presidente della Commissione Cultura ed Istruzione della Camera dei Deputati

"Marchionne e quella proposta indecente", di Raffaella Cascioli

Cassa integrazione in deroga per superare la fase di transizione e aiuti europei in funzione anticrisi per “sterilizzare” il mercato comunitario. La “proposta indecente” che l’amministratore delegato di Fiat Sergio Marchionne si accingerebbe a mettere sul tavolo del governo nell’incontro di sabato con il presidente del consiglio Mario Monti presenta più di un’incognita, sia in tema di copertura finanziaria sul possibile accesso a nuovi ammortizzatori sociali sia sul fronte della strategia comunitaria. Nel primo caso, con la cassa integrazione ordinaria e straordinaria agli sgoccioli e già “prenotata” per il prossimo ottobre in diversi siti produttivi, quel che Sergio l’amerikano si accinge a chiedere al governo con il ricatto occupazionale della chiusura di uno o più stabilimenti, è un sostegno nella fase di transizione. Una fase che rischia di prolungarsi ben oltre la fine di quest’anno visto che anche per il prossimo c’è chi vede nero per il mercato dell’auto. E non solo. I modi del top manager, stile uno «che non deve chiedere mai», non devono trarre in inganno visti i sussidi incassati negli Usa …

"Marchionne e quella proposta indecente", di Raffaella Cascioli

Cassa integrazione in deroga per superare la fase di transizione e aiuti europei in funzione anticrisi per “sterilizzare” il mercato comunitario. La “proposta indecente” che l’amministratore delegato di Fiat Sergio Marchionne si accingerebbe a mettere sul tavolo del governo nell’incontro di sabato con il presidente del consiglio Mario Monti presenta più di un’incognita, sia in tema di copertura finanziaria sul possibile accesso a nuovi ammortizzatori sociali sia sul fronte della strategia comunitaria. Nel primo caso, con la cassa integrazione ordinaria e straordinaria agli sgoccioli e già “prenotata” per il prossimo ottobre in diversi siti produttivi, quel che Sergio l’amerikano si accinge a chiedere al governo con il ricatto occupazionale della chiusura di uno o più stabilimenti, è un sostegno nella fase di transizione. Una fase che rischia di prolungarsi ben oltre la fine di quest’anno visto che anche per il prossimo c’è chi vede nero per il mercato dell’auto. E non solo. I modi del top manager, stile uno «che non deve chiedere mai», non devono trarre in inganno visti i sussidi incassati negli Usa …

"La Corte Europea e quel «no» alla diagnosi preimpianto", di Marilisa D’Amico

Vi sono molti motivi per chiedere al Governo di non impugnare la sentenza della Corte di Strasburgo (Costa e Pavan c. Italia) che ha riconosciuto all’unanimità che il divieto di accesso alla diagnosi genetica preimpianto previsto dalla legge n. 40 per le coppie portatrici di gravi malattie genetiche viola l’art. 8 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo. Dal punto di vista di principio, innanzitutto, la decisione europea ha affermato l’incoerenza di sistema del divieto, rispetto alla possibilità garantita dal nostro ordinamento di ricorrere all’interruzione volontaria della gravidanza per quegli stessi motivi che fondano la richiesta di accesso alla diagnosi preimpianto. In secondo luogo la Corte ha dichiarato l’irragionevolezza della compromissione del diritto della coppia al rispetto della propria vita familiare. I motivi che fondano la richiesta di non rinviare il caso alla Grande Camera sono di ordine tecnico-giuridico e prescindono dalla considerazione, pure non di poca consistenza, per la quale sembrerebbe veramente crudele che il Governo, con un suo atto, cerchi di impedire a quei ricorrenti di godere di un diritto riconosciuto e quindi da …