Mese: Settembre 2012

"Giocare per guarire dal terremoto", di Silvia Vigetti Finzi

L’ improvvisa perdita dei giocattoli, temporanea o definitiva, deve essere stata per i bambini delle aree dell’Emilia Romagna sconvolte dal terremoto un’esperienza particolarmente dolorosa. Successivamente recuperati o acquisiti, però, i giocattoli hanno anche costituito una risorsa importante per superare lo stress post traumatico e ritrovare la calma e la serenità. Come insegna la psicoanalisi, infatti, il gioco esprime il mondo interno del bambino e il suo rapporto con gli altri. Come tale è terapeutico in se stesso: giocando, il bambino si educa e cura e i giocattoli costituiscono un farmaco, così come la loro perdita è un veleno. Il significato e il valore delle cose che consideriamo «nostre» emerge pienamente, crudelmente direi, soltanto quando le perdiamo, quando escono dalla nostra sfera di possesso e di controllo. Sul vuoto, che subentra al posto di ciò che non c’è più, si installa il ricordo con una evidenza lancinante, come se i sensi cercassero, in un tentativo di onnipotenza, di restituirci quanto ci è stato sottratto. Non a caso, «San Giuan dalla barba bianca, fam truà quel che …

"Sono cadaveri medievali non vittime dei partigiani", di Jolanda Buffalini

Quelle ossa risalgono a un periodo che va dal X al XII secolo e sarà anche interessante indagare l’origine di quell’antico cimitero. Ma non si tratta del “sangue dei vinti”, non aggiungono nulla alla tragica storia del nostro recente passato, quello che con la guerra di liberazione dal nazifascismo ha portato alla nascita della Repubblica e della Costituzione che ripudia il fascismo. Per anni qualcuno ha pregato, davanti a quegli scheletri credendo fossero i resti terreni dei propri cari. Furono anche celebrati dei funerali solenni immaginando quelle ossa appartenti a vittime di un eccidio partigiano. Dopo decenni di polemiche, l’oggettività scientifica ha chiuso un capitolo tra i più discussi del dopoguerra in Emilia riconsegnandolo al suo ambito di appartenenza, quello della storia medievale. Non appartengono al periodo della resistenza le ossa rinvenute nel 1962 a San Giovanni in Persiceto (Bologna). A dirlo è la prova del carbonio 14 che ha datato le ossa tra il X e il XII secolo. «Il rinvenimento di questi scheletri – ha detto il sindaco di San Giovanni Renato Mazzuca …

"Sono cadaveri medievali non vittime dei partigiani", di Jolanda Buffalini

Quelle ossa risalgono a un periodo che va dal X al XII secolo e sarà anche interessante indagare l’origine di quell’antico cimitero. Ma non si tratta del “sangue dei vinti”, non aggiungono nulla alla tragica storia del nostro recente passato, quello che con la guerra di liberazione dal nazifascismo ha portato alla nascita della Repubblica e della Costituzione che ripudia il fascismo. Per anni qualcuno ha pregato, davanti a quegli scheletri credendo fossero i resti terreni dei propri cari. Furono anche celebrati dei funerali solenni immaginando quelle ossa appartenti a vittime di un eccidio partigiano. Dopo decenni di polemiche, l’oggettività scientifica ha chiuso un capitolo tra i più discussi del dopoguerra in Emilia riconsegnandolo al suo ambito di appartenenza, quello della storia medievale. Non appartengono al periodo della resistenza le ossa rinvenute nel 1962 a San Giovanni in Persiceto (Bologna). A dirlo è la prova del carbonio 14 che ha datato le ossa tra il X e il XII secolo. «Il rinvenimento di questi scheletri – ha detto il sindaco di San Giovanni Renato Mazzuca …

"La terra di mezzo", di Massimo Gramellini

Piangere Chris Stevens significa riconoscersi nella porzione di umanità che abita la terra di mezzo. Quella striscia di civiltà che le perturbazioni dei fanatici rendono ogni giorno più sottile. E’ attraversata dai ponti su cui passeggia chi non si crogiola nell’ascolto ossessivo delle proprie ragioni, ma ha ancora voglia di comprendere quelle degli altri. Chris Stevens era un ambasciatore americano, portatore di interessi di parte. Ma sapeva l’arabo, ne aveva studiato i libri e le persone. In Libia aveva appoggiato la ribellione a Gheddafi, però non era un guerrafondaio né un nemico sprezzante. Basta guardare il video in cui si presenta alle popolazioni locali col ciuffo sbarazzino di un liceale e lo sguardo assorto di chi vuole servire a qualcosa e non solo a qualcuno. I fanatici hanno un sesto senso nello scegliersi le vittime. Non se la prendono mai coi fanatici della trincea opposta, verso i quali nutrono anzi una sorta di macabro rispetto. Si accaniscono sugli abitanti della terra di mezzo. Sui Tarantelli, sui Biagi, sui Casalegno. Il loro nemico non è il …

"La terra di mezzo", di Massimo Gramellini

Piangere Chris Stevens significa riconoscersi nella porzione di umanità che abita la terra di mezzo. Quella striscia di civiltà che le perturbazioni dei fanatici rendono ogni giorno più sottile. E’ attraversata dai ponti su cui passeggia chi non si crogiola nell’ascolto ossessivo delle proprie ragioni, ma ha ancora voglia di comprendere quelle degli altri. Chris Stevens era un ambasciatore americano, portatore di interessi di parte. Ma sapeva l’arabo, ne aveva studiato i libri e le persone. In Libia aveva appoggiato la ribellione a Gheddafi, però non era un guerrafondaio né un nemico sprezzante. Basta guardare il video in cui si presenta alle popolazioni locali col ciuffo sbarazzino di un liceale e lo sguardo assorto di chi vuole servire a qualcosa e non solo a qualcuno. I fanatici hanno un sesto senso nello scegliersi le vittime. Non se la prendono mai coi fanatici della trincea opposta, verso i quali nutrono anzi una sorta di macabro rispetto. Si accaniscono sugli abitanti della terra di mezzo. Sui Tarantelli, sui Biagi, sui Casalegno. Il loro nemico non è il …

Parma – Convegno Interregionale AIOM – Modelli organizzativi e aspetti etici delle simultaneos care

Venerdì 23 novembre 2012 MODELLI ORGANIZZATIVI E ASPETTI ETICI DELLE SIMULTANEOUS CARE a cura dell’Interregionale AIOM Lombardia-Emilia-Romagna Ore 9.45 Saluti Autorità Presidente e Segretario Nazionale AIOM Ore 10.00 Introduzione Coordinatori AIOM regionali Lombardia ed Emilia-Romagna PRIMA SESSIONE. La continuità assistenziale: aspetti normativi Ore 10.15 La Legge 38/2010 On Manuela Ghizzoni Ore 10.45 La realtà e le prospettive nella Regione Emilia Romagna Ore 11.00 La realtà e le prospettive nella Regione Lombardia

"Nichi, sul referendum sbagli", di Cesare Damiano

Non condivido l’idea di tenere un referendum sui temi del lavoro per motivi di metodo e, in parte, di merito. Vorrei chiarire che, a mio avviso, la scelta compiuta da Nichi Vendola non ha niente a che vedere con il problema delle alleanze che il Partito democratico dovrà costruire con l’obiettivo di governare il paese. Rimango dell’opinione che, per formare un fronte progressista non chiuso in se stesso e capace di dialogare con il centro moderato, si debba passare innanzitutto da un confronto con Sel. Non voglio neanche demonizzare lo strumento referendario ma, al tempo stesso, chiarire il motivo per il quale ritengo inopportuna questa scelta, soprattutto nel contesto attuale. Non sfugge ai promotori del referendum che il 2013 sarà l’anno delle elezioni politiche e che, di conseguenza, il referendum non si potrà tenere. Capisco la carica simbolica di questa iniziativa e la volontà di avere un contenuto da sbandierare ma, proprio per questo, ritengo che la scelta sia sbagliata perché abbiamo bisogno di dare soluzioni concrete alle questioni sociali che riguardano il paese, piuttosto …