Napolitano: «Partiti in crisi, più spazio ai giovani. Rafforzare le norme anticorruzione», di Marzio Breda
Chi, magari condizionato dal clima pre elettorale, si concentra unicamente sui temi italiani, rischia di cogliere solo i richiami ai partiti «in crisi». Che Giorgio Napolitano descrive con molta severità. Cioè «sempre meno autorevoli», penalizzati da «un pesante impoverimento ideale», a rischio di «uno scivolamento verso forme di degenerazione morale», foglie al vento davanti alle diverse «pulsioni populiste». Partiti ai quali chiede di cambiare con «più democrazia e meno corruzione» e di uscire da «logiche di mera gestione del potere». Mentre al rinnovamento del Paese «possono contribuire» (e, detto da lui, sembra una piccola svolta) «nuove forme di comunicazione e partecipazione politica». Vale a dire il web, la rete, su cui Grillo — come pure, in Germania, i «piraten» — ha riunito il suo popolo. Può servire, quello strumento, purché «vi si ricorra in modo responsabile e trasparente». Chi invece va oltre la tentazione (peraltro quasi imposta dalla deriva attuale) di considerare il cortile di casa come l’ombelico del mondo, trova nella «lezione» che il presidente della Repubblica ha tenuto ieri a Mestre una visione …
