Giorno: 7 Gennaio 2013

Cultura: Ghizzoni, con Tremonti motivo in più per temere ritorno del centrodestra

“La cultura italiana da oggi ha un motivo in più per temere il ritorno al governo della coalizione di centrodestra. – lo dichiara la deputata del Pd Manuela Ghizzoni, presidente della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati, commentando l’annuncio di Maroni di candidare Tremonti come Premier. – Se verrà confermata la notizia che il candidato premier della coalizione di centrodestra sarà Giulio Tremonti, gli italiani sapranno che fine farà la cultura nel nostro Paese. – ha commentato Ghizzoni – Secondo l’ex ministro dell’Economia “con la cultura non si mangia”. In Italia, negli anni passati, lui ha contribuito a far sì che neppure si sopravvivesse. Nel resto delle democrazie avanzate, invece, di cultura si vive: nel Regno Unito la cultura genera un Pil di 78 miliardi e riesce a occupare 850mila persone, in Francia produce un Pil di 81 miliardi, mentre in Germania porta il Pil a 69,5 miliardi e recluta oltre un milione di persone. Nel complesso i dati europei sottolineano che i settori culturali contribuiscono al 4,5% del Pil europeo e …

Elezioni: Ghizzoni, risultati "primarie cultura" in agenda PD

“Se non ora, quando sarà il momento giusto per rimettere la cultura nell’agenda politica italiana? – se lo chiede la deputata del Pd Manuela Ghizzoni, presidente della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati, il giorno dell’apertura delle “primarie per la cultura” lanciate dal Fai – L’impegno del Partito Democratico, che ha sempre lavorato e per rilanciare quello che in Italia dovrebbe a pieno titolo essere considerata un’industria culturale e della creatività, è di recepire anche le indicazioni che giungeranno dalle “primarie per la cultura”. Perché non bastano due righe di compiacimento per il nostro patrimonio culturale a rendere accettabili programmi che non prevedono investimenti né in termini economici, né di valorizzazione delle risorse professionali. È inquietante che la strada per la crescita prevista da Monti non contempli la cultura: se veramente vuole continuare a guardare all’Europa dovrebbe acquisirne anche le strategie per lo sviluppo, che prevedono un potenziamento del lavoro nei settori della cultura e delle professioni creative. Dopo anni di governo Berlusconi, in cui la cultura non solo era considerata il …

"L'antipolitica lascia il segno ma non per tutti", di Stefano Folli

Anche quest’anno il sondaggio di Ipr Marketing sul consenso ai sindaci e ai presidenti di regione insegna qualcosa. Forse più di altre volte perché la crisi economica ha colpito duro gli enti locali, ha messo in discussione antichi equilibri, ha obbligato a riconsiderare numerosi criteri amministrativi. Come se non bastasse, il vento degli scandali ha investito le regioni e ha scoperchiato parecchi tabernacoli. Due amministrazioni sono state travolte, nel Lazio e in Lombardia, una terza (il Molise) dovrà tornare alle urne. Una classe dirigente territoriale è sotto pressione, come se non più dei politici che agiscono a livello nazionale. E allora ecco le cifre che devono confermare o smentire giudizi e pregiudizi su come vengono ammministrate le nostre città e le nostre regioni. Al solito, la domanda del sondaggio è semplice e diretta: votereste di nuovo questo sindaco e/o questo presidente di regione? Il paragone è con il punteggio realizzato il giorno dell’elezione. Si può restare ai piani alti della graduatoria anche se si è perso qualche punto nel favore della popolazione, ma solo se …

"Università, lo spettro della valutazione", di Sabino Cassese

Uno spettro si aggira per l’Italia: lo spettro della valutazione. S’era cominciato bene. Dopo una sperimentazione parziale, nel 2006 era stata costituita l’Anvur. L’Anvur cioè l’Agenzia di valutazione del sistema universitario e della ricerca. Suo scopo era di giudicare i risultati dell’attività svolta dalle università, per distribuire una parte dei finanziamenti ministeriali. Dunque, la valutazione centralizzata si riferiva a strutture, non a persone, riviste o altro, e doveva limitare la discrezionalità del ministero nella distribuzione dei fondi pubblici, per evitare che questi fossero assegnati con metodi sbagliati o clientelari. Successivamente, con una serie di atti che vanno dal 2009 ad oggi, in parte imputabili al ministero dell’Università, in parte adottati dall’Anvur, ambedue presi da un delirio centralizzatore, la nuova agenzia si è messa a determinare tutt’altre cose, tra cui la scientificità della ricerca e i criteri, parametri e indicatori per la valutazione degli aspiranti commissari e dei candidati, ai fini delle procedure di abilitazione dei futuri insegnanti universitari. L’arma rivolta contro le cattive scelte politiche è stata rovesciata e rivolta dal ministero e dall’Anvur contro …

"La bellezza ci può salvare", di Francesca Sironi

Il nostro patrimonio artistico in rovina è la risorsa da cui partire per risollevare l’Italia dalla crisi. Ecco la ricetta degli esperti: con opere, palazzi e luoghi su cui investire subito. Parma è tutta in ghingheri. Il 2013 sarà l’anno verdiano, bicentenario della nascita del compositore Giuseppe Verdi. Si preparano concerti, incontri, cocktail colti per gli amanti della musica. Intanto, a Busseto, suo paese natale, rischia di essere messo in vendita Palazzo Orlandi, la casa in cui il maestro visse con l’amante Giuseppina Strepponi. Se non arriveranno dei fondi regionali, i giovani Orlandi non potranno che cedere ad altri l’onerosa eredità. Non sono i soli a dover fare i conti con il peso del passato. In Italia sono oltre 30 mila i beni culturali censiti, tesori da proteggere e far conoscere ai turisti. Ma raramente la loro tutela viene vista come una priorità: «Mentendo, i governi continuano a dirsi fieri dell’importanza del patrimonio culturale, e intanto lo abbandonano», ricorda Salvatore Settis. L’autore di “Paesaggio Costituzione Cemento” illustra la cornice politica del disastro. Altri sette esperti …

"Bersani in testa. E le classi sociali esistono ancora", di Carlo Buttaroni

Dopo la presentazione del simbolo e l’ufficialità della «lista Monti», i sondaggi realizzati da Tecné per Sky Tg24 registrano una crescita dei consensi per il premier uscente. Se l’aumento sia determinato prevalentemente dall’annuncio oppure abbia un carattere «strutturale», si vedrà nei prossimi giorni. Allo stato, tuttavia, quasi 26 punti separano la coalizione di Monti da quella di Bersani e 11 la dividono da quella guidata da Berlusconi. Distanze molto ampie. E forse anche per questo, Pier Ferdinando Casini e il premier uscente hanno dichiarato che destra e sinistra sono categorie politiche superate, cercando di rovesciare i termini di un confronto che, lasciato sul piano bipolare tradizionale, confinerebbe l’area di «centro» in uno spazio politico ristretto. Ma le posizioni di Casini e Monti derivano da una scelta di strategia elettorale, oppure destra e sinistra sono veramente concetti superati? Per quasi cinquant’anni le vicende politiche dell’Italia hanno posto uno di fronte l’altro Dc e Pci, interpreti di visioni e interpretazioni diverse della società e dei suoi bisogni. Negli ultimi vent’anni il confronto è stato tra il centrosinistra …

"Il Nordest scommette sulle donne", di Franca Barbieri

La palma d’oro va al Trentino-Alto Adige. A seguire, sul podio, Friuli-Venezia Giulia e Marche. Il potenziale femminile trova valore sulla “via d’Oriente”. Regioni in cui le donne lavorano di più e realizzano il giusto mix tra famiglia e ufficio: a Trento e Bolzano, per esempio, il 39% delle lavoratrici è part-time e per gli uomini non è tabù stare in congedo per accudire un figlio. Capacità in larga parte inespresse, invece, al Sud: la Campania evidenzia le maggiori criticità, a causa degli scarsi aiuti alle madri (solo il 2,7% dei bambini entra all’asilo), che affossano l’occupazione rosa al 27 per cento. A tracciare la cartina dell’Italia del potenziale femminile è il centro studi Red-Sintesi, che ha messo sotto la lente 4 aree tematiche – mercato del lavoro, benessere economico, istruzione, politiche di conciliazione – miscelando una ventina di indicatori, dal tasso di occupazione alla percentuale di laureate, fino all’indice di povertà economica. Il risultato rispecchia in maniera evidente la frattura Nord-Sud: nel ranking finale, dove le Regioni sono riposizionate rispetto al valore Italia pari …