attualità, politica italiana

"L'inganno del cavaliere", di Gianluigi Pellegrino

Qualsiasi comune cittadino procurasse analogo disordine pubblico farebbe fatica a passarla liscia con la legge. In sede civile e forse anche in quella penale. Le contestazioni non sarebbero poche. Dalla tentata usurpazione di pubbliche funzioni al procurato disservizio pubblico, all´artificio e raggiro tipici delle truffe.
Non è questione di credulità popolare. Qui è un presidente del Consiglio sino a poco tempo fa, e che lo è stato per ben otto anni negli ultimi dieci, a rivolgersi ai cittadini con forme e modi attentamente studiati per apparire ufficiali e come provenienti dall´autorità statale. Viene da domandarsi se lo stesso Berlusconi sia stato consapevole della gravità della trovata o forse non sia proprio lui a non prendersi sul serio, pronto a guasconeggiare con lo stesso ruolo istituzionale che bene o male ha pur ricoperto per tanti e recentissimi anni.
Bene inteso, nessuno vuol togliere a Berlusconi ricandidato il pieno diritto a proporre una misura pur così clamorosa come quella della restituzione di una tassa che lui stesso ha prima introdotto e poi concorso ad anticipare con le esatte modalità che ora vorrebbe abolire. Può farlo e fa parte della dinamica elettorale credere o meno alla fattibilità e alla utilità per il Paese di una siffatta proposta. Magari potrebbe renderla ancora più credibile se solo indicasse con qualche maggiore concretezza la fonte finanziaria dell´operazione.
Ma tutto questo non ha niente a che fare con l´abusiva e sostanzialmente violenta intrusione nel più autentico disagio economico e sociale che afferra le famiglie più povere e già solo per questo più pronte ad aggrapparsi a qualsiasi spiraglio di respiro finanziario. È qui la gravità del gesto di un fresco ex presidente del Consiglio che sceneggia un travestimento per aiutare il suo omonimo candidato sperando così di conferire una qualche credibilità a promesse di cui egli stesso evidentemente dubita per primo.
Se solo la legge lo consentisse, si può star certi che arriverebbe a promettere di far fronte lui direttamente alla provvista finanziaria. Tanto poi un modo o l´altro per recuperare lo troverebbe. E, comunque, cosa ha oggi di più importante che rosicchiare ancora qualche zero virgola, anche per ogni eventuale futuro negoziato?
Ed è persino comprensibile che il Cavaliere veda oggi sul fronte della concretezza il suo terreno elettorale, con un Monti necessariamente ambiguo, Grillo contro tutti e Bersani coscienziosamente schiacciato sul fronte della serietà che talvolta rischia di apparire vaghezza sul mercato forsennato della propaganda nelle ultime ore che precedono il voto. E però una cosa è la promessa pretesamente concreta, altro è l´utilizzo di apparenti vesti istituzionali per gabbare incolpevoli cittadini.
È come se un vigile urbano appena pensionato riutilizzasse la divisa per carpire l´affidamento degli automobilisti. O un parrocchiano spretato che reindossata la tunica passasse per la case del quartiere a raccogliere un´elemosina che mai andrà ad opere di bene.
Ciò che sembra sfuggire al cavaliere è che bene o male una fetta di italiani ha visto in lui un presidente del Consiglio e un´autorità statale. Un´istituzione, a prescindere da come l´abbia interpretata. Ma con le istituzioni, almeno con quelle che si è ricoperto, non si dovrebbe scherzare, se solo si ha una concezione appena seria dello Stato e di se stessi.
Proprio quello che manca a Berlusconi e a una certa pancia del Paese di cui sempre più disperatamente si fa interprete come questa nuova appiccicosa vicenda platealmente torna a dimostrare. Innescando però un cortocircuito che forse questa volta potrebbe pagare.

La Repubblica 21.03.12

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I pensionati già in coda per l´Imu-truffa del Pdl

Anziani in coda nei Caf e alle Poste per ottenere la restituzione dell´Imu. È l´effetto della lettera elettorale che Berlusconi ha mandato in casa degli italiani. Un messaggio di propaganda confezionato alla stregua di una comunicazione del fisco. Cgil, Cisl e Uil hanno diffuso un unicato stampa per informare che non esiste alcun rimborso «Quasi non ci credevamo. Quando questa mattina una signora si è presentata al nostro sportello, chiedendo il modulo prestampato per ottenere il rimborso dell´Imu, abbiamo pensato a uno scherzo». Poi, al Caf genovese della Cgil, hanno capito in fretta che quell´anziana con la borsa della spesa della Coop in una mano e una lettera nell´altra stava parlando sul serio. Anche lei era caduta nella trappola di Silvio Berlusconi, con quel foglio aperto da un´avviso importante stampigliato in cima e che illustrava “modalità e tempi per il rimborso sulla prima casa e sui terreni e fabbricati agricoli”. «È chiaro – commenta soddisfatto Umberto Bossi – che Berlusconi ha avuto un colpo di genio perchè se restituisce davvero l´Imu, e di solito le mantiene le promesse, ricordo l´Ici, allora riesce a far ripartire anche l´economia».
A decine, però, già ieri mattina e quindi ben prima del.la vittoria elettorale, si sono recati a Genova nei vari punti di assistenza dei sindacati, i Caf (centri di assistenza fiscale), ma anche agli sportelli della posta. E analoghe segnalazioni sono arrivate dai grandi centri, Roma, Milano, Palermo. Poco importa che, contro la lettera-truffa, anche ieri si siano scagliati gli avversari politici del Cavaliere. Ormai la macchina si era messa in moto e puntualmente, ieri mattina, la gente ha cominciato a farsi avanti, soprattutto a Genova, città più anziana d´Italia e (secondo una vulgata stranota) più attenta al denaro. A decine, nell´arco di tutto il giorno, cominciando già di prima mattina.
A esordire, raccontano ancora fra incredulità e amarezza i funzionari della Cgil genovese, due anziane signore. «Scusi, ci date il modulo per riavere indietro l´Imu?». Un attimo di smarrimento, poi con calma la spiegazione. «Non c´è nessun modulo, c´è solo una lettera inviata in milioni di copie in cui si promette la restituzione dell´Imu, nel caso Berlusconi vincerà le elezioni» hanno risposto al Caf. Le signore, un po´ smarrite, se ne sono andate. Ma altre ne sono arrivate, «molte altre». A fine giornata le segreterie sindacali hanno provato a fare il conto, arrivando a parecchie decine di genovesi, per lo più anziani.
«Ci sono due chiavi di lettura per provare a spiegare questo episodio – commenta il responsabile dei Caf genovesi della Cgil Renato Zini – La prima riguarda il rapporto fiduciario che soprattutto gli anziani hanno con noi e che li spinge a chiedere informazioni di fronte a cose che non appaiono subito chiare. Ricevono lettere, le leggono, ma non essendo certi di aver capito bene il messaggio preferiscono rivederle insieme a noi. La seconda, più preoccupante, è invece la convinzione di qualcuno che esistano realmente dei moduli prestampati per chiedere e ottenere il rimborso dell´Imu, così come promesso da Berlusconi. E anche con loro, ieri, abbiamo dovuto fare i conti».
Per evitare che il fenomeno potesse ripetersi, i sindacati ieri si sono riuniti e hanno deciso di lanciare unitariamente un comunicato stampa per informare «tutti i cittadini che allo stato attuale non è previsto alcun rimborso Imu sulle somme regolarmente dovute secondo l´attuale normativa». «Non perché non vogliamo avere nuovamente persone che avanzano simili richieste, ci mancherebbe, siamo qui per dare risposte, ma per ribadire con chiarezza che siamo di fronte solo a promesse elettorali».
In effetti, proseguono i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, «la lettera pervenuta ai cittadini contiene un messaggio elettorale che induce il lettore alla convinzione che si possa realmente ottenere una qualche forma di rimborso. Chi è andato nelle nostre strutture, infatti, ha chiesto di entrare in possesso di un modulo per ottenere il rimborso o comunque informazioni in merito». Poi il finale, l´ultimo triste capitolo di una storia davvero grottesca. «Al fine di evitare perdite di tempo, Cgil, Cisl e Uil invitano i cittadini a non recarsi presso le sedi sindacali a seguito del ricevimento di questa lettera contenente un messaggio elettorale».

La Repubblica 21.03.12