Giorno: 21 Settembre 2012

"La scuola riconquista i ragazzi scatta il piano anti-dispersione", di Conchita Sannino

Per una volta, è Scampia che battezza un “cantiere” nazionale: quello della coesione sociale, della scuola più avanzata che si allea con il terzo settore e mette alla porta i propri fallimenti per recuperare generazioni di «abbandonati», dentro o fuori le aule, anche molto lontano da queste piazze di spaccio, a Crotone come a Catania. Si apre concretamente, a quattro mesi dall´annuncio, il bando contro la dispersione scolastica. Nella periferia nord arrivano dirigenti e formatori da Campania, ma anche Sicilia, Puglia e Calabria. Il sottosegretario del ministero dell´Istruzione Miur, Marco Rossi-Doria, e il ministro Fabrizio Barca, tornano tra le Vele – nell´istituto comprensivo Virgilio IV di via Labriola – tornano a dettare tempi certi, chiamare all´appello i naturali interlocutori del progetto che da oggi è sostenuto con complessivi 25 milioni di fondi europei, e a illustrare i criteri di trasparenza ed efficienza che guideranno selezione e gestione dei progetti. «Lo Stato a Scampia sta reagendo – sottolinea Barca – Ma più in generale bisogna convincere i ragazzi che vale la pena scommettere, che ci sono …

"La scuola riconquista i ragazzi scatta il piano anti-dispersione", di Conchita Sannino

Per una volta, è Scampia che battezza un “cantiere” nazionale: quello della coesione sociale, della scuola più avanzata che si allea con il terzo settore e mette alla porta i propri fallimenti per recuperare generazioni di «abbandonati», dentro o fuori le aule, anche molto lontano da queste piazze di spaccio, a Crotone come a Catania. Si apre concretamente, a quattro mesi dall´annuncio, il bando contro la dispersione scolastica. Nella periferia nord arrivano dirigenti e formatori da Campania, ma anche Sicilia, Puglia e Calabria. Il sottosegretario del ministero dell´Istruzione Miur, Marco Rossi-Doria, e il ministro Fabrizio Barca, tornano tra le Vele – nell´istituto comprensivo Virgilio IV di via Labriola – tornano a dettare tempi certi, chiamare all´appello i naturali interlocutori del progetto che da oggi è sostenuto con complessivi 25 milioni di fondi europei, e a illustrare i criteri di trasparenza ed efficienza che guideranno selezione e gestione dei progetti. «Lo Stato a Scampia sta reagendo – sottolinea Barca – Ma più in generale bisogna convincere i ragazzi che vale la pena scommettere, che ci sono …

"Scuola, il paradosso di internet. 3800 istituti 'staccati' dal web", di Alessandra Longo

Connessione interrotta dal 20 ottobre per tutte le sedi scolastiche agganciate alla rete pubblica statale Spc. Se vogliono proseguire dovranno farlo con i propri fondi. Mentre il Ministero annuncia l’investimento di 40 milioni per la scuola digitale. Il piano Scuola digitale procede a zig zag: così, mentre il ministro del Miur Francesco Profumo annuncia 40 milioni per inondare le classi di strumenti digitali, arriva la doccia fredda per mezzo di una nota della Direzione generale per gli studi, la statistica e i sistemi informativi dello stesso Ministero: dal 20 ottobre per mancanza di fondi finisce il progetto Spc scuole con la conseguenza di tagliare la connessione da 3.8000 istituti. Sembra un paradosso, ma la spiegazione è semplice: la connessione al Sistema Pubblico di Connettività aveva permesso a tutte queste scuole di essere connesse con un operatore banda larga a spese dello Stato. Ma i fondi, appunto, sono finiti. La connessione verrà staccata a meno che le scuole non la confermino a priìoprie spese. “Negli anni gli stanziamenti finanziari necessari a garantire la gestione e lo …

"Scuola, il paradosso di internet. 3800 istituti 'staccati' dal web", di Alessandra Longo

Connessione interrotta dal 20 ottobre per tutte le sedi scolastiche agganciate alla rete pubblica statale Spc. Se vogliono proseguire dovranno farlo con i propri fondi. Mentre il Ministero annuncia l’investimento di 40 milioni per la scuola digitale. Il piano Scuola digitale procede a zig zag: così, mentre il ministro del Miur Francesco Profumo annuncia 40 milioni per inondare le classi di strumenti digitali, arriva la doccia fredda per mezzo di una nota della Direzione generale per gli studi, la statistica e i sistemi informativi dello stesso Ministero: dal 20 ottobre per mancanza di fondi finisce il progetto Spc scuole con la conseguenza di tagliare la connessione da 3.8000 istituti. Sembra un paradosso, ma la spiegazione è semplice: la connessione al Sistema Pubblico di Connettività aveva permesso a tutte queste scuole di essere connesse con un operatore banda larga a spese dello Stato. Ma i fondi, appunto, sono finiti. La connessione verrà staccata a meno che le scuole non la confermino a priìoprie spese. “Negli anni gli stanziamenti finanziari necessari a garantire la gestione e lo …

"La solidarietà che serve all'Italia", di Stefano Lepri

Risanare l’Italia sarà un lavoro lungo, e il mondo non ci aiuta. Le nuove previsioni economiche approvate ieri dal governo sono onestamente cupe, una scelta di verità. Confermano che l’uscita dalla recessione è lontana; i primi segni di recupero li vedremo l’estate prossima. E’ purtroppo inevitabile che altri posti di lavoro spariscano. Il piano Draghi ha salvato l’area euro dal tracollo, ma è arrivato troppo tardi per frenare una caduta dell’attività che prosegue in tutti i Paesi membri, meno grave soltanto in Germania. Negli Usa la ripresa continua a stentare, e non va bene nemmeno la Cina, il cui modello di sviluppo travolgente ormai mostra crepe difficili da rappezzare. In questa crisi epocale, l’Italia è uno dei punti di maggiore fragilità. Le speranze non sono perdute: il ritorno in attivo dei conti con l’estero prova che di dinamismo nel nostro sistema produttivo ce n’è ancora; e delle difficoltà causateci dalla moneta comune si può probabilmente intravedere la fine. Ma, appunto, c’è ancora moltissimo da fare per rimettersi in piedi. Si può discutere se Mario Monti …

"La solidarietà che serve all'Italia", di Stefano Lepri

Risanare l’Italia sarà un lavoro lungo, e il mondo non ci aiuta. Le nuove previsioni economiche approvate ieri dal governo sono onestamente cupe, una scelta di verità. Confermano che l’uscita dalla recessione è lontana; i primi segni di recupero li vedremo l’estate prossima. E’ purtroppo inevitabile che altri posti di lavoro spariscano. Il piano Draghi ha salvato l’area euro dal tracollo, ma è arrivato troppo tardi per frenare una caduta dell’attività che prosegue in tutti i Paesi membri, meno grave soltanto in Germania. Negli Usa la ripresa continua a stentare, e non va bene nemmeno la Cina, il cui modello di sviluppo travolgente ormai mostra crepe difficili da rappezzare. In questa crisi epocale, l’Italia è uno dei punti di maggiore fragilità. Le speranze non sono perdute: il ritorno in attivo dei conti con l’estero prova che di dinamismo nel nostro sistema produttivo ce n’è ancora; e delle difficoltà causateci dalla moneta comune si può probabilmente intravedere la fine. Ma, appunto, c’è ancora moltissimo da fare per rimettersi in piedi. Si può discutere se Mario Monti …

"Se crescere è antieconomico", di Alexander Stille

«La crescita è la causa della crisi che stiamo vivendo e quindi non può essere la soluzione», scrive Maurizio Palante, saggista e leader del gruppo Movimento per la Decrescita Felice, citato con approvazione del blog di Beppe Grillo. Il governo di Mario Monti punta sulla crescita ma in certi settori la crescita sta diventando una parolaccia. «La crescita è diventata antieconomica», sostiene Richard Heinberg, l´autore di The end of growth: adapting to our new economic reality, intervistato sul popolare sito di sinistra americano TruthDig. «Crescita ora significa più debito, più inquinamento, perdita accelerata di biodiversità e destabilizzazione dell´ambiente, (…) questa crisi porta ad un cambiamento irreversibile per la civiltà stessa. Non lo possiamo impedire, possiamo solo decidere se ci adattiamo o meno», continua Heinberg. Anche nel mondo di economisti seri l´ossessione per la crescita ha dei critici importanti. Il premio Nobel Joseph Stiglitz sostiene che abbiamo delle priorità distorte grazie al Pil, l´indice che usiamo per misurare la crescita. Spiega Stiglitz che il Pil misura qualsiasi attività in cui c´è scambio di denaro, senza tener …