Mese: Settembre 2012

"Tra libertà e responsabilità", di Barbara Spinelli

Ancora una volta, come l’11 settembre 2001, il volto stupefatto dell’America s’è accampato davanti ai nostri occhi. L’ambasciatore Christopher Stevens era appena stato ucciso, e Hillary Clinton non si capacitava. «Perché è potuto succedere tutto questo? Perché in un paese, la Libia, che abbiamo aiutato a liberare? In una città, Bengasi, che abbiamo salvato dalla distruzione?» Dall’attentato alle Torri sono passati undici anni, e l’angoscia resta muta, quasi l’occhio non vedesse che orrore e buio. Ancora una volta si risponde con le armi o con i droni, ma la parola è lenta a venire. Ieri Hillary Clinton ha denunciato il video anti-Islam, ma l’attonimento iniziale è significativo. L’occidente lancia al mondo la sua domanda — Perché non ci amate? — e mai fornisce una risposta, mai lo sguardo smette d’appannarsi, disperatamente miope. Il male è nero, e il nero non è dicibile. C’è il rischio di giustificarlo, se provi a vederlo, a capirlo. C’è il rischio di sovvertire il bene di cui ti credi l’artefice: le rivoluzioni arabe, le primavere democratiche, la guerra senza screzi …

"Opporsi alla deriva", di Antonio Valentino

Ha ragione Tiriticco. L’avvio di quest’anno scolastico si prospetta come uno tra i più travagliati di questi ultimi anni, che pure sono stati segnati da gravissimi problemi e da difficoltà enormi. La deriva di cui parla Tiriticco nella sua ultima riflessione è ormai sotto gli occhi di tutti. Non sto a parlare di questo pasticcio del concorsone che ha gettato nel panico i tanti insegnanti titolati – ma in una situazione di precarietà – che si sono fatte le ossa in questi anni difficili e in molti casi hanno assecondato progetti di innovazione e buon funzionamento nelle nostre scuole. Né della vergogna degli ultimi concorsi gestiti con superficialità e pressappochismo, né del disastro delle reggenze che continua e si aggrava paurosamente anche quest’anno o delle questioni irrisolte del dimensionamento. Quest’anno per gli istituti superiori comincia la riforma del triennio: nuove linee guida per i curricoli, più centrate indicazioni metodologiche su competenze, laborialità, comitati tecnico-scientifici aperti al contributo di figure territoriali della cultura, del lavoro, dell’amministrazione pubblica. Se chiedete in giro, anche agli insegnanti più attenti …

"Opporsi alla deriva", di Antonio Valentino

Ha ragione Tiriticco. L’avvio di quest’anno scolastico si prospetta come uno tra i più travagliati di questi ultimi anni, che pure sono stati segnati da gravissimi problemi e da difficoltà enormi. La deriva di cui parla Tiriticco nella sua ultima riflessione è ormai sotto gli occhi di tutti. Non sto a parlare di questo pasticcio del concorsone che ha gettato nel panico i tanti insegnanti titolati – ma in una situazione di precarietà – che si sono fatte le ossa in questi anni difficili e in molti casi hanno assecondato progetti di innovazione e buon funzionamento nelle nostre scuole. Né della vergogna degli ultimi concorsi gestiti con superficialità e pressappochismo, né del disastro delle reggenze che continua e si aggrava paurosamente anche quest’anno o delle questioni irrisolte del dimensionamento. Quest’anno per gli istituti superiori comincia la riforma del triennio: nuove linee guida per i curricoli, più centrate indicazioni metodologiche su competenze, laborialità, comitati tecnico-scientifici aperti al contributo di figure territoriali della cultura, del lavoro, dell’amministrazione pubblica. Se chiedete in giro, anche agli insegnanti più attenti …

Scuola: Ghizzoni, disabilità è ancora sinonimo di diritti negati

“Parlare di disabilità in Italia vuol dire, purtroppo, parlare di diritti negati. – lo dichiara Manuela Ghizzoni, Presidente della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati, dopo l’incontro con una delegazione di genitori di alunni disabili – È necessario che chi ha responsabilità di governo, e la politica nel suo complesso, operino per invertire una tendenza che pone il nostro Paese al di sotto della soglia di civiltà sui temi della disabilità. Per questo motivo – annuncia Ghizzoni – la Commissione Cultura ha invitato le associazioni dei genitori degli alunni disabili in audizione: un primo passo per predisporre interventi volti a ristabilire, a partire dalla scuola e, più in generale, dalla formazione, valori di inclusione. È una questione improcrastinabile se l’Italia vuole ancora dirsi Stato di diritto.”

"Il rischio dell’autogol", di Michele Prospero

Questa storia dei referendum rischia di combinare guai seri. La destra ha lasciato in eredità la decomposizione della politica e lo sfilacciamento della società. L’unico argine alla caduta del paese passa ora attraverso la ricostruzione di una sinistra coesa che tamponi la cecità rovinosa mostrata dalla borghesia italiana. Con i loro media omologati, i poteri economici e finanziari civettano sempre più con l’antipolitica. Anzi, la alimentano per servirsene come un’arma per bloccare il cambiamento e ottenere, in nome dell’emergenza, il commissariamento del governo. Oltre che dai nemici esterni, che sono ricchi, agguerriti e capaci di costruire con la loro fabbrica della deviazione semantica un senso comune ostile alla politica, la sinistra deve però guardarsi anche dai suoi brutti malanni interiori. Le primarie, così come sono da taluni interpretate, cioè come un duello tra rottamazione e referendum di classe, non mostrano un senso costruttivo e rigonfiano anzi un male oscuro pronto a favorire la perdizione. La ragione sobria della politica, che persegue una sintesi culturale alta per governare una ardua transizione di sistema, è sfidata dal …

"Il rischio dell’autogol", di Michele Prospero

Questa storia dei referendum rischia di combinare guai seri. La destra ha lasciato in eredità la decomposizione della politica e lo sfilacciamento della società. L’unico argine alla caduta del paese passa ora attraverso la ricostruzione di una sinistra coesa che tamponi la cecità rovinosa mostrata dalla borghesia italiana. Con i loro media omologati, i poteri economici e finanziari civettano sempre più con l’antipolitica. Anzi, la alimentano per servirsene come un’arma per bloccare il cambiamento e ottenere, in nome dell’emergenza, il commissariamento del governo. Oltre che dai nemici esterni, che sono ricchi, agguerriti e capaci di costruire con la loro fabbrica della deviazione semantica un senso comune ostile alla politica, la sinistra deve però guardarsi anche dai suoi brutti malanni interiori. Le primarie, così come sono da taluni interpretate, cioè come un duello tra rottamazione e referendum di classe, non mostrano un senso costruttivo e rigonfiano anzi un male oscuro pronto a favorire la perdizione. La ragione sobria della politica, che persegue una sintesi culturale alta per governare una ardua transizione di sistema, è sfidata dal …

"Giocare per guarire dal terremoto", di Silvia Vigetti Finzi

L’ improvvisa perdita dei giocattoli, temporanea o definitiva, deve essere stata per i bambini delle aree dell’Emilia Romagna sconvolte dal terremoto un’esperienza particolarmente dolorosa. Successivamente recuperati o acquisiti, però, i giocattoli hanno anche costituito una risorsa importante per superare lo stress post traumatico e ritrovare la calma e la serenità. Come insegna la psicoanalisi, infatti, il gioco esprime il mondo interno del bambino e il suo rapporto con gli altri. Come tale è terapeutico in se stesso: giocando, il bambino si educa e cura e i giocattoli costituiscono un farmaco, così come la loro perdita è un veleno. Il significato e il valore delle cose che consideriamo «nostre» emerge pienamente, crudelmente direi, soltanto quando le perdiamo, quando escono dalla nostra sfera di possesso e di controllo. Sul vuoto, che subentra al posto di ciò che non c’è più, si installa il ricordo con una evidenza lancinante, come se i sensi cercassero, in un tentativo di onnipotenza, di restituirci quanto ci è stato sottratto. Non a caso, «San Giuan dalla barba bianca, fam truà quel che …