Mese: Settembre 2012

"Fuga dalla scuola. Un ragazzo su cinque senza diploma", di Valentina Santarpia

Due ragazzi su dieci in Italia non riescono a ottenere un diploma. Per combattere la dispersione scolastica, che resta un problema serissimo del nostro Paese, il ministero dell’Istruzione ha pubblicato un bando che punta ad abbattere l’abbandono degli studi nelle regioni più a rischio: Campania, Puglia, Calabria e Sicilia, dove saranno distribuiti fondi europei per 25 milioni di euro entro il 2014 e investiti altri 75 milioni messi a disposizione dal ministero dell’Interno per risistemare strutture sportive, teatrali, ricreative. I dirigenti scolastici, i sindaci, gli assessori possono chiedere di partecipare fino al 15 settembre (info: www.istruzione.it), elaborando progetti in collaborazione con associazioni culturali: l’obiettivo è quello di seguire e stimolare bambini e ragazzi dai 3 ai 15 anni, fino alla fine dell’obbligo scolastico. I dati ci dicono che 52 mila ragazzi nel 2011/2012 si sono iscritti a una scuola secondaria (liceo o istituto tecnico) ma poi non hanno portato a termine l’anno scolastico: perché si sono trasferiti e poi non hanno più frequentato (28.800), perché si sono ritirati (2.200), perché hanno abbandonato senza formalizzare la …

"Il cortocircuito dell’insulto", di Nadia Urbinati

Beppe Grillo è sceso in campo contro gli “aizzatori di professione” nei suoi confronti e nei confronti del MoVimento 5 Stelle, denunciando il linguaggio “fragoroso” e “indecente” che non alimenta la discussione sulle cose, ma ha per obiettivo l’insulto, l’isolamento, la distruzione dell’avversario. Odio e violenza verbali hanno scandito la nostra storia politica in questi anni di transizione. Anni di transizione incompiuta dalla democrazia dei partiti di massa a qualcosa di cui nessuno sa ancora vedere i contorni, da quando odio e violenza erano domati all’interno di narrative ideologiche che consentivano a chi le condivideva di imbastire discorsi, nei quali gli avversari non erano le persone ma le idee per le quali le persone si spendevano. La politica delle idee è una politica di civiltà perché induce i cittadini a trascendere la dimensione personale — a comportarsi e sentirsi come rappresentanti delle idee che condividono; ad avere avversari, mai nemici da distruggere. Dalla fine dei partiti tradizionali questa civiltà della rappresentanza, della separazione tra dimensione personale e dimensione politica è decaduta. L’antipolitica è una conseguenza …

"Il cortocircuito dell’insulto", di Nadia Urbinati

Beppe Grillo è sceso in campo contro gli “aizzatori di professione” nei suoi confronti e nei confronti del MoVimento 5 Stelle, denunciando il linguaggio “fragoroso” e “indecente” che non alimenta la discussione sulle cose, ma ha per obiettivo l’insulto, l’isolamento, la distruzione dell’avversario. Odio e violenza verbali hanno scandito la nostra storia politica in questi anni di transizione. Anni di transizione incompiuta dalla democrazia dei partiti di massa a qualcosa di cui nessuno sa ancora vedere i contorni, da quando odio e violenza erano domati all’interno di narrative ideologiche che consentivano a chi le condivideva di imbastire discorsi, nei quali gli avversari non erano le persone ma le idee per le quali le persone si spendevano. La politica delle idee è una politica di civiltà perché induce i cittadini a trascendere la dimensione personale — a comportarsi e sentirsi come rappresentanti delle idee che condividono; ad avere avversari, mai nemici da distruggere. Dalla fine dei partiti tradizionali questa civiltà della rappresentanza, della separazione tra dimensione personale e dimensione politica è decaduta. L’antipolitica è una conseguenza …

"Unione politica il traguardo e non l'alibi per stare fermi", di Giuliano Amato

Bando, allora, alle ubbie federaliste, alle visioni che non risolvono i problemi immediati e, in nomine Draghi, immergiamoci a testa bassa nelle cose che già stiamo facendo, alla maniera di Gurdulù, il mitico personaggio del «Cavaliere inesistente» di Calvino! Se è questo il succo che ricaviamo dall’articolo pubblicato questa settimana su Die Zeit da Mario Draghi, temo che andiamo ben oltre ciò che è giusto e utile ricavarne. È vero, nell’articolo ci sono, sul tema dell’unione politica, due passaggi che colpiscono: il primo è che dobbiamo sottrarci ad una rigida scelta binaria fra il ritorno al passato e gli Stati Uniti d’Europa. Il secondo è che non è il caso di mettere l’asticella troppo alta ed è meglio perciò lavorare su obiettivi più modesti. È una critica a chi, come me, è venuto predicando la necessità degli Stati Uniti d’Europa? Forse, ma se leggo i due passaggi nel discorso complessivo di Draghi e penso alle sue preoccupazioni, arrivo io stesso a concludere che nei suoi panni proporrei più o meno le stesse priorità. La prima …

"Unione politica il traguardo e non l'alibi per stare fermi", di Giuliano Amato

Bando, allora, alle ubbie federaliste, alle visioni che non risolvono i problemi immediati e, in nomine Draghi, immergiamoci a testa bassa nelle cose che già stiamo facendo, alla maniera di Gurdulù, il mitico personaggio del «Cavaliere inesistente» di Calvino! Se è questo il succo che ricaviamo dall’articolo pubblicato questa settimana su Die Zeit da Mario Draghi, temo che andiamo ben oltre ciò che è giusto e utile ricavarne. È vero, nell’articolo ci sono, sul tema dell’unione politica, due passaggi che colpiscono: il primo è che dobbiamo sottrarci ad una rigida scelta binaria fra il ritorno al passato e gli Stati Uniti d’Europa. Il secondo è che non è il caso di mettere l’asticella troppo alta ed è meglio perciò lavorare su obiettivi più modesti. È una critica a chi, come me, è venuto predicando la necessità degli Stati Uniti d’Europa? Forse, ma se leggo i due passaggi nel discorso complessivo di Draghi e penso alle sue preoccupazioni, arrivo io stesso a concludere che nei suoi panni proporrei più o meno le stesse priorità. La prima …

"Severino: la legge anti-corruzione è la nostra priorità", di Claudia Fusani

I giochi saranno più chiari in settimana, il 5 o il 6 settembre, quando sarà convocata la capigruppo della Camera per decidere il calendario dei lavori del mese. Un paio di giorni, appunto, in cui i partiti che sostengono il governo Monti dovranno decidere che fare sulle intercettazioni. Le posizioni sono sul tavolo. Il Pdl cavalca strumentalmente il caso Quirinale-trattativa Stato-mafia e accelera sulla necessità di fare quello che non è riuscito a fare in quattro anni: modificare le intercettazioni nel senso di impoverire lo strumento di indagine e impedire alla stampa di pubblicare. La posizione del Pd è altrettanto inequivocabile: il caso procura Palermo-Quirinale non ha nulla a che vedere con il disegno di legge sulle intercettazioni e chi spinge su questo portando ad esempio l’altro mistifica sapendo di farlo (con quali obiettivi è un altro tema). Non solo: il “vecchio” testo Alfano-Bongiorno – in aula alla Camera in terza e definitiva lettura e il cui destino potrebbe essere deciso in settimana- è da cestinare. Impossibile lavorarci sopra con aggiustamenti e modifiche. Se il …

"Severino: la legge anti-corruzione è la nostra priorità", di Claudia Fusani

I giochi saranno più chiari in settimana, il 5 o il 6 settembre, quando sarà convocata la capigruppo della Camera per decidere il calendario dei lavori del mese. Un paio di giorni, appunto, in cui i partiti che sostengono il governo Monti dovranno decidere che fare sulle intercettazioni. Le posizioni sono sul tavolo. Il Pdl cavalca strumentalmente il caso Quirinale-trattativa Stato-mafia e accelera sulla necessità di fare quello che non è riuscito a fare in quattro anni: modificare le intercettazioni nel senso di impoverire lo strumento di indagine e impedire alla stampa di pubblicare. La posizione del Pd è altrettanto inequivocabile: il caso procura Palermo-Quirinale non ha nulla a che vedere con il disegno di legge sulle intercettazioni e chi spinge su questo portando ad esempio l’altro mistifica sapendo di farlo (con quali obiettivi è un altro tema). Non solo: il “vecchio” testo Alfano-Bongiorno – in aula alla Camera in terza e definitiva lettura e il cui destino potrebbe essere deciso in settimana- è da cestinare. Impossibile lavorarci sopra con aggiustamenti e modifiche. Se il …