Giorno: 22 Ottobre 2012

Non passerà. Tanti motivi per dire 'no' alle 24 ore

Domande e risposta (e una scheda tecnica) sulla norma che prevede l’aumento dell’orario di lavoro degli insegnanti: è falso che i docenti italiani lavorino meno dei loro colleghi europei, è vero che la scuola italiana è ancora ferita dai disastrosi tagli del governo Berlusconi. Ora basta: l’istruzione è il futuro del Paese. Nella Legge di Stabilità è contenuta una norma che prevede l’aumento dell’orario frontale (cioè le lezioni in classe) degli insegnanti delle scuole medie inferiori e medie superiori da 18 a 24 ore settimanali. Questo provvedimento non è accettabile per una serie di ragioni che cercheremo di spiegare in questo articolo. Molti cittadini non si rendono bene conto di quel che potrebbe significare per la scuola italiana una norma di tal fatta. Cerchiamo di spiegare perché il PD non voterà la legge di stabilità e perché è importante la mobilitazione di tutti, non solo del mondo della scuola. Aumentare le ore di lavoro migliora la qualità della scuola? NO, NON MIGLIORA IN ALCUN MODO LA QUALITÀ’ DELLA SCUOLA e non avrà nessuna ricaduta positiva …

Legge stabilità: Ghizzoni, su scuola Renzi è fuori tema

Norma su insegnanti ci porta lontano dall’Europa. “Sulla scuola Renzi è fuori tema. – lo dichiara Manuela Ghizzoni, presidente della Commissione Cultura, Scienze e Istruzione della Camera dei Deputati – È inutile sventolare il merito, argomento su cui il Pd si è espresso favorevolmente in numerose occasioni ricordando però la necessità di legarlo all’inclusione, quando si parla della norma introdotta nella legge di stabilità sull’aumento dell’orario di insegnamento frontale a stipendio invariato. Per “restituire valore sociale agli insegnanti” è necessario partire dal rilancio della professione, riconsegnando dignità ai docenti, e non abbandonarsi al pregiudizio che il lavoro si esaurisca nel corso delle lezioni in classe. Quando Bersani, insieme ai deputati del Pd presenti in commissione Cultura, chiede una modifica della norma non è per tatticismo, come vorrebbe far credere il sindaco di Firenze, ma perché il Partito democratico – spiega la presidente Ghizzoni – è impegnato in progetti di rinnovamento sulla scuola che partono dalla consapevolezza di cosa significhi insegnare e che puntano sulla qualità dell’istruzione. Basterebbe leggere i documenti prodotti in questi mesi. Mi …

“Ma D’Alema e Veltroni vanno ringraziati, non rottamati hanno battuto il Cavaliere”, di Umberto Rosso

«Adesso che, con grande intelligenza politica, Veltroni e D’Alema hanno compiuto il passo indietro, vorrei che il nostro popolo, il nostro elettorato, gli dicesse: grazie per quel che avete fatto. E invece sembra che siano quasi colpevoli, responsabili. Ma di che cosa? Qual è l’accusa? La loro generazione politica, quella dal ‘95 ad oggi, non ha fallito. Tutt’altro». Un’accorata difesa, onorevole Franceschini. Ma non vede proprio limiti e errori nella lunga stagione segnata da Veltroni e D’Alema? «Ma è ovvio che di errori ne sono stati commessi. La lista è lunga, la conosco bene e del resto la sento ricordare ogni giorno. Quel che non sento invece è il riconoscimento in positivo, il dar merito di ciò che hanno rappresentato, fino all’epilogo: se abbiamo fronteggiato negli anni e poi sconfitto Berlusconi, in Parlamento, senza scenari da Caimano che pure molti temevano, è stato grazie a questa generazione. Tutta. Veltroni, D’Alema, Prodi, Parisi, Castagnetti, Fassino, Marini Rutelli…». Una difesa d’ufficio dei politici del centrosinistra? «Ecco, temevo di incorrere in questo rischio. E confesso che mi era …

"Commissari nel 2013. Pronto il decreto sulle nuove Province. Niente deroghe. Aboliti 36 enti", di Lorenzo Salvia

Niente da fare per Benevento, che invocava la «storia del territorio sannita», e nemmeno per Rovigo, che sul piatto metteva la «peculiarità del Polesine». Giorni contati per Treviso, troppo piccola di appena 23 chilometri quadrati, e per Terni, che pur di sopravvivere aveva suggerito il trasloco a qualche Comune dalla vicina Perugia. La nuova cartina delle Province italiane è agli ultimi ritocchi: arriverà con un decreto legge all’esame del primo Consiglio dei ministri di novembre. Una mappa che mette insieme le proposte che stanno arrivando in queste ore dalle Regioni. E che respinge le tante richieste di deroga, applicando senza sconti le regole fissate con la legge sulla spending review : le Province che hanno meno di 350 mila abitanti o un’estensione inferiore ai 2.500 chilometri quadrati dovranno essere accorpate con quelle vicine. Considerando solo le Regioni a Statuto ordinario, le Province scenderanno da 86 a 50, comprese le dieci Città metropolitane. Quelle tagliate saranno trentasei, alle quali bisogna aggiungere un’altra decina di cancellazioni nelle Regioni a statuto speciale, che però hanno sei mesi di …

"Commissari nel 2013. Pronto il decreto sulle nuove Province. Niente deroghe. Aboliti 36 enti", di Lorenzo Salvia

Niente da fare per Benevento, che invocava la «storia del territorio sannita», e nemmeno per Rovigo, che sul piatto metteva la «peculiarità del Polesine». Giorni contati per Treviso, troppo piccola di appena 23 chilometri quadrati, e per Terni, che pur di sopravvivere aveva suggerito il trasloco a qualche Comune dalla vicina Perugia. La nuova cartina delle Province italiane è agli ultimi ritocchi: arriverà con un decreto legge all’esame del primo Consiglio dei ministri di novembre. Una mappa che mette insieme le proposte che stanno arrivando in queste ore dalle Regioni. E che respinge le tante richieste di deroga, applicando senza sconti le regole fissate con la legge sulla spending review : le Province che hanno meno di 350 mila abitanti o un’estensione inferiore ai 2.500 chilometri quadrati dovranno essere accorpate con quelle vicine. Considerando solo le Regioni a Statuto ordinario, le Province scenderanno da 86 a 50, comprese le dieci Città metropolitane. Quelle tagliate saranno trentasei, alle quali bisogna aggiungere un’altra decina di cancellazioni nelle Regioni a statuto speciale, che però hanno sei mesi di …

Scuola, lunedì si parla della scomparsa dei Provveditorati

Incontro pubblico organizzato dal Forum Scuola del Pd modenese a Palazzo Europa Si terrà nel pomeriggio di lunedì 22 ottobre a Modena l’incontro pubblico dal titolo “La scomparsa dei Provveditorati. Tra riforma degli organi collegiali e nuove competenze delle Regioni” organizzato dal Forum Scuola del Pd modenese. Interverranno le parlamentari Pd Manuela Ghizzoni e Mariangela Bastico, il consigliere regionale Luciano Vecchi e il dirigente scolastico Omer Bonezzi. L’appuntamento è a Palazzo Europa dalle ore 17.00. La scuola italiana e le difficoltà, sempre più stringenti, in cui si trova a interpretare il suo ruolo di formazione dei giovani saranno al centro di un incontro pubblico organizzato per il pomeriggio di lunedì prossimo dal Forum Scuola del Pd modenese. Titolo dell’iniziativa: “La scomparsa dei Provveditorati. Tra riforma degli organi collegiali e nuove competenze delle Regioni”. La presidente della Commissione Istruzione della Camera dei deputati Manuela Ghizzoni parlerà della Riforma degli organi collegiali, il consigliere regionale Pd Luciano Vecchi farà il punto sulle nuove competenze delle Regioni, mentre il dirigente scolastico della Direzione didattica di Vignola Omer Bonezzi …

"Scuola, il colpo è inaccettabile", di Mario Castagna

Davanti al ministero a correggere i compiti. È la protesta che centinaia di insegnanti, dopo essersi convocati via sms, hanno inscenato ieri a Roma per contestare la norma contenuta nella legge di Stabilità che porta da 18 a 24 le ore settimanali di insegnamento: perché il lavoro di un insegnante – questo il senso della protesta – non finisce a scuola ma continua a casa, nel tempo libero o per strada come ieri. E Bersani lancia un duro messaggio al governo: o cambiano le norme sulla scuola contenute nella legge di Stabilità o il Pd non le voterà. La dichiarazione di Bersani sulla necessità di una retromarcia per le misure sulla scuola contenute nella legge di stabilità, sono l’ultima dura presa di posizione del Partito democratico a difesa della scuola pubblica. Non è la prima volta che il Pd , negli ultimi anni sempre sulle barricate contro l’ipotesi di tagli all’istruzione, alza la voce anche contro il governo che gode della sua fiducia. Lo aveva già fatto contro il provvedimento sulla meritocrazia del ministro Profumo, …