Giorno: 17 Ottobre 2012

"La posta in gioco" di Michele Ciliberto

Vorrei cercare di svolgere una riflessione pacata e nei limiti del possibile distaccata sulla questione così dibattuta in questi mesi della cosiddetta «rottamazione». Un termine infelice che allude però a un problema reale con cui occorre confrontarsi. E bisogna farlo anche perché la polemica ha assunto, specie negli ultimi giorni, toni miseri, anche penosi, e ha coinvolto direttamente personalità di primo piano della nostra vita politica. Prendo le mosse da una considerazione preliminare: ogni «corpo misto» (per riprendere l’espressione di Machiavelli) ha bisogno di rinnovarsi, di riformarsi, se non vuol morire. Né è detto che rinnovandosi continui a vivere: la fine, la morte sono in modo inesorabile nell’orizzonte della storia. Di questo fatto hanno avuto piena e complessa coscienza tutti i grandi leader politici, i quali si sono impegnati, in modo costante, in questa azione di rinnovamento e di ricambio. Ma il rinnovamento ed è questa la seconda osservazione da fare non è un fatto generazionale (anche questo un termine equivoco): è un problema di carattere politico ed anche etico-politico la cui importanza e la …

"La posta in gioco" di Michele Ciliberto

Vorrei cercare di svolgere una riflessione pacata e nei limiti del possibile distaccata sulla questione così dibattuta in questi mesi della cosiddetta «rottamazione». Un termine infelice che allude però a un problema reale con cui occorre confrontarsi. E bisogna farlo anche perché la polemica ha assunto, specie negli ultimi giorni, toni miseri, anche penosi, e ha coinvolto direttamente personalità di primo piano della nostra vita politica. Prendo le mosse da una considerazione preliminare: ogni «corpo misto» (per riprendere l’espressione di Machiavelli) ha bisogno di rinnovarsi, di riformarsi, se non vuol morire. Né è detto che rinnovandosi continui a vivere: la fine, la morte sono in modo inesorabile nell’orizzonte della storia. Di questo fatto hanno avuto piena e complessa coscienza tutti i grandi leader politici, i quali si sono impegnati, in modo costante, in questa azione di rinnovamento e di ricambio. Ma il rinnovamento ed è questa la seconda osservazione da fare non è un fatto generazionale (anche questo un termine equivoco): è un problema di carattere politico ed anche etico-politico la cui importanza e la …

"Formigoni trascina a fondo Polverini e sabota il patto Berlusconi-Maroni", di Francesco Lo Sardo

Il Celeste porta tutti subito al voto per far saltare in aria l’intesa Pdl-Lega su governo e Pirellone Che voglia cancellare il viaggio a Bucarest per il congresso del Partito popolare europeo si capisce. È furioso, nero, tutto gli va per storto, maledetto Pdl e accidenti a Formigoni. Se Silvio Berlusconi aveva deciso di volare oggi in Romania in occasione dell’adunata dei conservatori europei, era essenzialmente per presidiare col suo corpo il simulacro del Pdl: per non accreditare ulteriormente con la sua assenza l’idea della dissoluzione del Pdl, evitando di mandare in giro per il mondo in vece sua l’ignoto Angelino Alfano («un signore che dice di essere segretario del partito», lo sfotte Fini) sovrastato dal gigante Pier Ferdinando Casini in rappresentanza della piccola Udc. Ci sarebbe andato comunque mentre il Pdl gli va in pezzi – dalla Lombardia alla Sicilia, passando per il Lazio – per ribadire che il Capo è sempre lui e per prendere altro tempo, dicendo e non dicendo, barcamenandosi in pubblico e continuando a trattare riservatamente con la Lega di …

"Formigoni trascina a fondo Polverini e sabota il patto Berlusconi-Maroni", di Francesco Lo Sardo

Il Celeste porta tutti subito al voto per far saltare in aria l’intesa Pdl-Lega su governo e Pirellone Che voglia cancellare il viaggio a Bucarest per il congresso del Partito popolare europeo si capisce. È furioso, nero, tutto gli va per storto, maledetto Pdl e accidenti a Formigoni. Se Silvio Berlusconi aveva deciso di volare oggi in Romania in occasione dell’adunata dei conservatori europei, era essenzialmente per presidiare col suo corpo il simulacro del Pdl: per non accreditare ulteriormente con la sua assenza l’idea della dissoluzione del Pdl, evitando di mandare in giro per il mondo in vece sua l’ignoto Angelino Alfano («un signore che dice di essere segretario del partito», lo sfotte Fini) sovrastato dal gigante Pier Ferdinando Casini in rappresentanza della piccola Udc. Ci sarebbe andato comunque mentre il Pdl gli va in pezzi – dalla Lombardia alla Sicilia, passando per il Lazio – per ribadire che il Capo è sempre lui e per prendere altro tempo, dicendo e non dicendo, barcamenandosi in pubblico e continuando a trattare riservatamente con la Lega di …

"Caccia F35: altro che tagli, costo più che raddoppiato", di Rachele Gonnelli

Esosi anche nel modello «nude», figuriamoci compresi gli accessori. I nuovi cacciabombardieri F35 erano stati ridotti di numero dal governo «tecnico». L’esecutivo Monti aveva portato la commessa statale da 131 velivoli agli attuali 90. La riduzione, annunciata nel febbraio scorso dall’ammiraglio-ministro Giampaolo Di Paola, era stata decisa come contributo alla prima spending review, sulla scia di una campagna che ha coinvolto 660 associazioni, oltre 60 enti locali e raccolto 77mila firme di cittadini a favore della riduzione delle spese militari. Si scopre ora però che il costo di ogni singolo aereo nel frattempo è lievitato. Non un po’, più del doppio, tanto che il risparmio sul programma di realizzazioni e acquisizioni firmato dall’ammiraglio Di Paola 11 anni fa di fatto è sparito. E anzi, sembra che gli F35 siano destinati a pesare sempre più sull’erario. Dell’aggravio sui costi scrive in una lunga intervista sull’ultimo numero della rivista di settore “Analisi Difesa” il generale Claudio Debertolis, segretario generale dello stesso ministero, cioè in definitiva colui che presiede alle acquisizioni di armamenti per la Difesa. Debertolis aveva …

"Caccia F35: altro che tagli, costo più che raddoppiato", di Rachele Gonnelli

Esosi anche nel modello «nude», figuriamoci compresi gli accessori. I nuovi cacciabombardieri F35 erano stati ridotti di numero dal governo «tecnico». L’esecutivo Monti aveva portato la commessa statale da 131 velivoli agli attuali 90. La riduzione, annunciata nel febbraio scorso dall’ammiraglio-ministro Giampaolo Di Paola, era stata decisa come contributo alla prima spending review, sulla scia di una campagna che ha coinvolto 660 associazioni, oltre 60 enti locali e raccolto 77mila firme di cittadini a favore della riduzione delle spese militari. Si scopre ora però che il costo di ogni singolo aereo nel frattempo è lievitato. Non un po’, più del doppio, tanto che il risparmio sul programma di realizzazioni e acquisizioni firmato dall’ammiraglio Di Paola 11 anni fa di fatto è sparito. E anzi, sembra che gli F35 siano destinati a pesare sempre più sull’erario. Dell’aggravio sui costi scrive in una lunga intervista sull’ultimo numero della rivista di settore “Analisi Difesa” il generale Claudio Debertolis, segretario generale dello stesso ministero, cioè in definitiva colui che presiede alle acquisizioni di armamenti per la Difesa. Debertolis aveva …

"Bersani: non chiederò a D’Alema di candidarsi", di Simone Collini

«Io non chiederò a D’Alema di candidarsi. Io non chiedo a nessuno di candidarsi. Io non sono quello che nomina i deputati. Io farò applicare la regola: chi ha fatto più di quindici anni per essere candidato deve singolarmente chiedere una deroga alla direzione nazionale». Bersani quasi si sorprende della sorpresa suscitata da queste sue frasi, dall’enfasi data alla notizia, come titolano i siti web in tempo reale mentre parla a Repubblica tv, della sua decisione di “scaricare” D’Alema. Il leader del Pd, poco dopo mentre sul fronte pro-Renzi già si canta vittoria per il «Bersani rottamatore» (Roberto Reggi dixit), lo spiega allo stesso presidente del Copasir che con quell’uscita voleva sottolineare che non spetta al segretario fare le liste elettorali, che voleva dimostrare che è vero che non è del Pd il modello dell’uomo solo al comando e che contrariamente di quel che avviene a destra le regole da questa parte si fanno rispettare. Un chiarimento che però solo fino a un certo punto cancella l’amarezza di D’Alema nel vedere Renzi esprimere soddisfazione per …