Giorno: 12 Ottobre 2012

La classe non è acqua

Gli studenti scendono in piazza in tutta Italia, ma questa volta insieme ai professori. Cento cortei per protestare contro le misure del governo che taglia posti di lavoro e penalizza i precari. “Il governo ascolti le ragioni della protesta e dia risposte concrete ad insegnanti e studenti”. E’ il monito di Francesca Puglisi, responsabile Scuola del PD. “Il Partito democratico vuole bene alla scuola pubblica e la difende – ha aggiunto – non voterà mai i nuovi tagli all’istruzione contenuti nella legge di stabilità. Il contributo di generosità venga chiesto stavolta a chi non ha mai pagato la crisi. Lo scambio tra ferie e giorni di lavoro in più è una truffa per licenziare altri insegnanti”. Sul concorso pubblico indetto dal ministro della Scuola, Puglisi ha dichiarato: “Avevamo chiesto che il concorso fosse bandito esclusivamente sulle classi di concorso esaurite o in via di esaurimento così, invece, si trasforma in una lotta fra precari e non in una apertura di credito verso i giovani. Ora serve un nuovo piano pluriennale di esaurimento delle graduatorie per …

Legge stabilità: Pd "no ennesimo scippo a sistema scolastico"

“Siamo solidali con i lavoratori del mondo e con gli studenti che oggi hanno manifestato in tutta Italia contro i tagli che il governo vorrebbe ancora infliggere alla scuola. La scuola ha gia’ dato, fin troppo, e si trova adesso in una situazione molto complessa e difficile. I dati dell’Ocse parlano chiaro: siamo il fanalino di coda del mondo occidentale in termini di investimento in istruzione. Questa situazione va ribaltata, per questo chiediamo con forza al ministro Profumo di non sottovalutare le ragioni della protesta e ripensare le norme nella legge di stabilita’. E’ chiaro che noi non le voteremo, le consideriamo un vero e proprio colpo di mano, l’ennesimo scippo al nostro sistema di istruzione”. Cosi’ la capogruppo del Pd nella commissione Cultura della Camera, Maria Coscia.

Legge stabilità: Pd "no ennesimo scippo a sistema scolastico"

“Siamo solidali con i lavoratori del mondo e con gli studenti che oggi hanno manifestato in tutta Italia contro i tagli che il governo vorrebbe ancora infliggere alla scuola. La scuola ha gia’ dato, fin troppo, e si trova adesso in una situazione molto complessa e difficile. I dati dell’Ocse parlano chiaro: siamo il fanalino di coda del mondo occidentale in termini di investimento in istruzione. Questa situazione va ribaltata, per questo chiediamo con forza al ministro Profumo di non sottovalutare le ragioni della protesta e ripensare le norme nella legge di stabilita’. E’ chiaro che noi non le voteremo, le consideriamo un vero e proprio colpo di mano, l’ennesimo scippo al nostro sistema di istruzione”. Cosi’ la capogruppo del Pd nella commissione Cultura della Camera, Maria Coscia.

"Il PD pronto ad opporsi contro l'ennesima batosta dell'orario di lavoro da 18 a 24 ore", di Giuseppe Grasso

Dopo il “no” a votare l’aumento del carico di lavoro ai professori, contenuto nella Legge di stabilità, di Rosy Bindi e di Tonino Russo, arriva anche quello di Manuela Ghizzioni e di Dario Franceschini. L’ultimo attacco alla scuola pubblica è stato assestato dal governo Monti. Si legge in una bozza della prossima legge di stabilità che riguarda la scuola – e che è stata pubblicata su più quotidiani on line di settore – che «a decorrere dal 10 settembre 2013 l’orario di servizio del personale docente della scuola primaria e secondaria di primo e di secondo grado, incluso quello di sostegno, è di 24 ore settimanali». Poi si aggiunge, per soprammercato, che nelle «sei ore eccedenti l’orario di cattedra il personale docente non di sostegno della scuola secondaria titolare su posto comune è utilizzato per la copertura di spezzoni orario disponibili nell’istituzione scolastica di titolarità e per l’attribuzione di supplenze temporanee per tutte le classi di concorso per cui abbia titolo nonché per posti di sostegno, purché in possesso del relativo diploma di specializzazione». Il …

"Il PD pronto ad opporsi contro l'ennesima batosta dell'orario di lavoro da 18 a 24 ore", di Giuseppe Grasso

Dopo il “no” a votare l’aumento del carico di lavoro ai professori, contenuto nella Legge di stabilità, di Rosy Bindi e di Tonino Russo, arriva anche quello di Manuela Ghizzioni e di Dario Franceschini. L’ultimo attacco alla scuola pubblica è stato assestato dal governo Monti. Si legge in una bozza della prossima legge di stabilità che riguarda la scuola – e che è stata pubblicata su più quotidiani on line di settore – che «a decorrere dal 10 settembre 2013 l’orario di servizio del personale docente della scuola primaria e secondaria di primo e di secondo grado, incluso quello di sostegno, è di 24 ore settimanali». Poi si aggiunge, per soprammercato, che nelle «sei ore eccedenti l’orario di cattedra il personale docente non di sostegno della scuola secondaria titolare su posto comune è utilizzato per la copertura di spezzoni orario disponibili nell’istituzione scolastica di titolarità e per l’attribuzione di supplenze temporanee per tutte le classi di concorso per cui abbia titolo nonché per posti di sostegno, purché in possesso del relativo diploma di specializzazione». Il …

"Tornano le preferenze Il Pd: nostro no invalicabile", di Andrea Carugati

Alla fine, dopo mesi di estenuante trattativa, la bozza di nuova legge elettorale è arrivata. Si è materializzata ieri mattina nell’Aula della Commissione Affari co- stituzionali del Senato, con il voto a favore della vecchia Casa delle libertà: Pdl, Lega, Udc e Fli. E il voto di contrario di Pd e Idv. Eccola qui, la nuova bozza: sistema proporzionale con sbarramento al 5%, premio del 12,5% alla prima coalizione (che si traduce in 76 seggi alla Camera e 37 al Senato), eletti scelti per due terzi con le preferenze e in circoscrizioni amplissime, e per un terzo con le liste bloccate, come avviene con la legge in vigo- re dal 2005. Di collegi uninominali, quell’innovazione introdotta a furor di popolo nel 1993, nemmeno l’ombra. Nonostante questa fosse la richiesta princi- pale del Pd, che infatti ha votato contro e ora annuncia battaglia a colpi di emen- damenti in Commissione, e poi in Aula, dove il testo dovrebbe arrivare «entro fine mese», come spiega Schifani. La nuova bozza, almeno per un aspetto, corrisponde ai desiderata più …