Giorno: 9 Ottobre 2012

"Imu alla Chiesa, tutto da rifare", di Giacomo Galeazzi

Il Consiglio di Stato boccia il regolamento: serve una legge. Il ministro Grilli: l’obiettivo è far pagare chiunque. L’Imu applicabile ai beni della Chiesa vale circa 600 milioni di euro. In ballo ci sono 600 milioni di euro, più le sanzioni in arrivo dall’Unione europea. Il Consiglio di Stato blocca il decreto che estende l’Imu alla Chiesa. La scure di Palazzo Spada cala sulla tassazione degli «immobili di Dio» e subito riesplodono le polemiche attorno alla «vexata quaestio» che dal 1992 spacca trasversalmente la politica tra laici e cattolici. Entro la fine dell’anno va riscritto il regolamento, altrimenti dal 1° gennaio niente imposte per le strutture ecclesiastiche. «L’obiettivo del governo resta quello di far pagare tutti, quindi troveremo le soluzioni appropriate», assicura il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, mentre in Cei si auspica che la bocciatura sia l’occasione per un approfondimento della materia e per una «più chiara ed equa definizione del recinto delle esenzioni». Una salutare pausa di riflessione, quindi. Il governo «non rinunci», rilanciano i socialisti. Il Consiglio di Stato, nel parere in cui …

"Imu alla Chiesa, tutto da rifare", di Giacomo Galeazzi

Il Consiglio di Stato boccia il regolamento: serve una legge. Il ministro Grilli: l’obiettivo è far pagare chiunque. L’Imu applicabile ai beni della Chiesa vale circa 600 milioni di euro. In ballo ci sono 600 milioni di euro, più le sanzioni in arrivo dall’Unione europea. Il Consiglio di Stato blocca il decreto che estende l’Imu alla Chiesa. La scure di Palazzo Spada cala sulla tassazione degli «immobili di Dio» e subito riesplodono le polemiche attorno alla «vexata quaestio» che dal 1992 spacca trasversalmente la politica tra laici e cattolici. Entro la fine dell’anno va riscritto il regolamento, altrimenti dal 1° gennaio niente imposte per le strutture ecclesiastiche. «L’obiettivo del governo resta quello di far pagare tutti, quindi troveremo le soluzioni appropriate», assicura il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, mentre in Cei si auspica che la bocciatura sia l’occasione per un approfondimento della materia e per una «più chiara ed equa definizione del recinto delle esenzioni». Una salutare pausa di riflessione, quindi. Il governo «non rinunci», rilanciano i socialisti. Il Consiglio di Stato, nel parere in cui …

"A Isernia 7 persone condannate per aver cantato «Bella ciao», in Abruzzo strade intestate a gerarchi, e a Catanzaro…", di Roberto Rossi

Scriveva Luis Sepulveda che «un popolo senza memoria è un popolo senza futuro». La memoria aggrega, è il collante che unisce generazioni, la memoria è la base della storia e del civismo. Ma in Italia la memoria spesso cambia forma, muta la sua pelle, si plasma a seconda della forma e dei contesti. Lascia spazio, alle volte, a rigurgiti di nostalgia che in politica trovano terreno nei movimenti che si rifanno al fascismo. Che non solo vengono tollerati, ma che spesso sono incoraggiati anche dai pubblici amministratori e ufficiali.Come è successo a Isernia. Dove fra qualche settimana si discuterà l’appello contro una strana sentenza di condanna di cinque uomini e due donne avvenuta il 5 maggio scorso. Strana non tanto per l’entità della pena, otto giorni di reclusione poi trasformati in un’ammenda da 1350 euro per ciascun imputato, quanto per le aggravanti. I fatti, in breve. Il 27 ottobre del 2011 nella città molisana si confrontano due gruppi. Da una parte Casa Pound e Gioventù Italiana del Molise, movimenti di estrema destra, dall’altra il Comitato …

"A Isernia 7 persone condannate per aver cantato «Bella ciao», in Abruzzo strade intestate a gerarchi, e a Catanzaro…", di Roberto Rossi

Scriveva Luis Sepulveda che «un popolo senza memoria è un popolo senza futuro». La memoria aggrega, è il collante che unisce generazioni, la memoria è la base della storia e del civismo. Ma in Italia la memoria spesso cambia forma, muta la sua pelle, si plasma a seconda della forma e dei contesti. Lascia spazio, alle volte, a rigurgiti di nostalgia che in politica trovano terreno nei movimenti che si rifanno al fascismo. Che non solo vengono tollerati, ma che spesso sono incoraggiati anche dai pubblici amministratori e ufficiali.Come è successo a Isernia. Dove fra qualche settimana si discuterà l’appello contro una strana sentenza di condanna di cinque uomini e due donne avvenuta il 5 maggio scorso. Strana non tanto per l’entità della pena, otto giorni di reclusione poi trasformati in un’ammenda da 1350 euro per ciascun imputato, quanto per le aggravanti. I fatti, in breve. Il 27 ottobre del 2011 nella città molisana si confrontano due gruppi. Da una parte Casa Pound e Gioventù Italiana del Molise, movimenti di estrema destra, dall’altra il Comitato …

"Vita da prof: dopo 20 anni di lavoro record di disturbi psichiatrici", di Flavia Amabile

I prof andranno in pensione più tardi come tutti in Italia ma sappiamo a che cosa andranno incontro i nostri figli? La risposta è nel primo studio condotto in Italia sui docenti inidonei e sulle loro malattie realizzato da Vittorio Lodolo D’Oria, medico specialista che dal 1998 si sta occupando del Disagio Mentale Professionale negli insegnanti con pubblicazioni dale cifre sempre più chiare. Gli inidonei sono i professori che hanno un esonero dall’insegnamento per malattia e che fino all’anno scorso hanno lavorato in segreterie e biblioteche e che ora il governo ha deciso di declassare a bidelli. Quello che emerge dallo studio è l’alta incidenza di diagnosi psichiatriche (il 64%) a dispetto del fatto che quella dei prof è considerata una professione a mezzo servizio, come sottolinea Vittorio Lodolo D’Oria nello studio. Questo lavoro continuato per cinque giorni, nell’arco di nove mesi l’anno comporta un’usura psicofisica: l’87% delle diagnosi si riferisce a problemi ansioso-depressivi, il 13% si divide tra disturbi di personalità e psicosi. Un altro dato interessante è l’anzianità di servizio media al momento …

"Vita da prof: dopo 20 anni di lavoro record di disturbi psichiatrici", di Flavia Amabile

I prof andranno in pensione più tardi come tutti in Italia ma sappiamo a che cosa andranno incontro i nostri figli? La risposta è nel primo studio condotto in Italia sui docenti inidonei e sulle loro malattie realizzato da Vittorio Lodolo D’Oria, medico specialista che dal 1998 si sta occupando del Disagio Mentale Professionale negli insegnanti con pubblicazioni dale cifre sempre più chiare. Gli inidonei sono i professori che hanno un esonero dall’insegnamento per malattia e che fino all’anno scorso hanno lavorato in segreterie e biblioteche e che ora il governo ha deciso di declassare a bidelli. Quello che emerge dallo studio è l’alta incidenza di diagnosi psichiatriche (il 64%) a dispetto del fatto che quella dei prof è considerata una professione a mezzo servizio, come sottolinea Vittorio Lodolo D’Oria nello studio. Questo lavoro continuato per cinque giorni, nell’arco di nove mesi l’anno comporta un’usura psicofisica: l’87% delle diagnosi si riferisce a problemi ansioso-depressivi, il 13% si divide tra disturbi di personalità e psicosi. Un altro dato interessante è l’anzianità di servizio media al momento …

Scuola DDL Aprea, Ghizzoni: infondato parlare di privatizzazione, si rafforzano autonomia istituti e partecipazione", di Alessandra Migliozzi

“Voglio rassicurare i docenti, gli studenti e i genitori. La cosiddetta legge Aprea, che e’ stata ampiamente rivista in questi mesi, non prevede alcuna privatizzazione o aziendalizzazione della scuola pubblica. Il testo originale e’ stato profondamente modificato. Quella che voteremo nelle prossime ore e’ una legge che riforma la governance degli istituti, ovvero gli organi di governo delle scuole, che ha al centro l’autonomia delle istituzioni scolastiche connessa alla loro responsabilita’”. Manuela Ghizzoni, deputata del Pd e presidente della commissione Cultura della Camera, illustra alla DIRE i contenuti del disegno di legge che mette in allarme studenti, insegnanti e genitori. Una legge che ha mantenuto negli anni il nome della ormai ex deputata Valentina Aprea, oggi assessore in Lombardia. Ma che nei suoi lunghi mesi di gestazione ha cambiato pelle, trasformandosi oggi nel provvedimento che, a distanza di oltre trent’anni dall’ultima modifica, rimette mano agli organi collegiali e di governo delle scuole. Aprendo ad una stagione di riscrittura delle regole interne degli istituti che, secondo Ghizzoni, “puo’ essere una stagione di nuovo protagonismo della stessa …