Giorno: 11 Ottobre 2012

Scuola: Bindi a Profumo, non voteremo altri sacrifici

”Vedremo se le anticipazioni, davvero preoccupanti, che riguardano il mondo della scuola sono solo gossip, come afferma il ministro Profumo. Ma fin d’ora il ministro sappia che per quanto ci riguarda la scuola ha gia’ dato molto e non e’ il caso di chiedere ulteriori sacrifici. Soprattutto quando si presentano come uno stravolgimento del contratto, nello stesso anno in cui non sono stati pagati gli scatti e molti di loro si sono visti sfumare la pensione”. Lo afferma in una nota la presidente dell’Assemblea del Pd e vicepresidente della Camera, Rosy Bindi. ”Sappia – prosegue Bindi rivolgendosi al ministro – che non saremo disponibili a votare tagli mascherati e misure che disattendono i legittimi diritti degli insegnanti e le aspettative di migliaia di giovani che da anni aspirano inutilmente all’insegnamento”. da Agenzia Ansa ****** “Docenti al lavoro per 24 ore a settimana”, di Eugenio Bruno Arriva la mini-stretta sulla scuola – Pd e sindacati in allarme per l’impatto sui precari: basta tagli Nel giro di vite sul pubblico impiego spunta una “mini-stretta” sulla scuola. Che, …

"Il talento di Tonino nello scegliere le persone sbagliate", di Mattia Feltri

Ah, quando si dice la sfortuna. Litigò con Elio Veltri. Con la Freccia del Sud, Pietruzzo Mennea. Con Giulietto Chiesa. Gira e rigira erano questioni di soldi a dividere Antonio Di Pietro dai prestigiosi seguaci. Valerio Carrara, unico senatore eletto dall’Italia dei Valori nel 2001, dopo venti minuti di legislatura passò con Silvio Berlusconi. Domenico Scilipoti (ex docente del Departamento de Anatomía Humana all’Università Federale del Paraná, ex vicesindaco socialdemocratico di Terme Vigliatore e acclamato frontman della legislatura in corso, di cui è deputato con qualche guaietto giudiziario per debiti e calunnie), il celeberrimo 14 dicembre 2010 si iscrisse al Gruppo Misto e salvò il governo del Pdl. Lo aiutò Antonio Razzi (ex presidente degli immigrati abruzzesi in Svizzera, associazione che gli ha intentato causa per sottrazione di fondi) che il medesimo giorno abbandonò Idv per tuffarsi in NoiSud; nessun denaro mi è stato promesso, disse Razzi, al massimo la rielezione. Ah che sfortuna. Anche Cristo – disse Tonino – sbagliò uno dei tredici apostoli. E’ che qui di apostolo non se ne salva uno. …

"Il talento di Tonino nello scegliere le persone sbagliate", di Mattia Feltri

Ah, quando si dice la sfortuna. Litigò con Elio Veltri. Con la Freccia del Sud, Pietruzzo Mennea. Con Giulietto Chiesa. Gira e rigira erano questioni di soldi a dividere Antonio Di Pietro dai prestigiosi seguaci. Valerio Carrara, unico senatore eletto dall’Italia dei Valori nel 2001, dopo venti minuti di legislatura passò con Silvio Berlusconi. Domenico Scilipoti (ex docente del Departamento de Anatomía Humana all’Università Federale del Paraná, ex vicesindaco socialdemocratico di Terme Vigliatore e acclamato frontman della legislatura in corso, di cui è deputato con qualche guaietto giudiziario per debiti e calunnie), il celeberrimo 14 dicembre 2010 si iscrisse al Gruppo Misto e salvò il governo del Pdl. Lo aiutò Antonio Razzi (ex presidente degli immigrati abruzzesi in Svizzera, associazione che gli ha intentato causa per sottrazione di fondi) che il medesimo giorno abbandonò Idv per tuffarsi in NoiSud; nessun denaro mi è stato promesso, disse Razzi, al massimo la rielezione. Ah che sfortuna. Anche Cristo – disse Tonino – sbagliò uno dei tredici apostoli. E’ che qui di apostolo non se ne salva uno. …

"L’ultima spiaggia del Celeste" , di Piero Colaprico

Dove c’era la “capitale morale”, c’è adesso Mimmo Zambetti, il primo assessore regionale beccato a comprare il portafoglio dei voti della ‘ndrangheta. Ci sono le intercettazioni, una microspia nell’auto, e i carabinieri che lo fotografano dopo l’incontro con le persone che vanno a ritirare in un’associazione politica l’ultima rata, 30 mila euro. «Bisogna fare attenzione, quando si mangia», gli dicono, e lui, l’assessore pdl, è così stressato, spaventato, che a sessant’anni scoppia a piangere, e i boss si divertono. In Lombardia, a Milano, oggi. Non nel Sud di vent’anni fa. Roberto Formigoni, presidente della Regione, sotto inchiesta per corruzione, all’inizio sorvola la questione: «Riguarda lui, Zambetti, e non ha più le deleghe», dice. Come se bastasse. Come se non ascoltasse. E ci vuole la Lega, in tarda serata, per fargli capire che ormai il banco della Regione può saltare: «Ho in mano le dimissioni di tutti i consiglieri e assessori della Lega e lasciamo a Formigoni la scelta se fare un passo indietro o di lato», dice Matteo Salvini. E il suo ultimatum a Formigoni …

"L’ultima spiaggia del Celeste" , di Piero Colaprico

Dove c’era la “capitale morale”, c’è adesso Mimmo Zambetti, il primo assessore regionale beccato a comprare il portafoglio dei voti della ‘ndrangheta. Ci sono le intercettazioni, una microspia nell’auto, e i carabinieri che lo fotografano dopo l’incontro con le persone che vanno a ritirare in un’associazione politica l’ultima rata, 30 mila euro. «Bisogna fare attenzione, quando si mangia», gli dicono, e lui, l’assessore pdl, è così stressato, spaventato, che a sessant’anni scoppia a piangere, e i boss si divertono. In Lombardia, a Milano, oggi. Non nel Sud di vent’anni fa. Roberto Formigoni, presidente della Regione, sotto inchiesta per corruzione, all’inizio sorvola la questione: «Riguarda lui, Zambetti, e non ha più le deleghe», dice. Come se bastasse. Come se non ascoltasse. E ci vuole la Lega, in tarda serata, per fargli capire che ormai il banco della Regione può saltare: «Ho in mano le dimissioni di tutti i consiglieri e assessori della Lega e lasciamo a Formigoni la scelta se fare un passo indietro o di lato», dice Matteo Salvini. E il suo ultimatum a Formigoni …

A casa. Dopo l'ennesimo scandalo alla Regione Lombardia a Formigoni non resta che una sola scelta

“Vogliamo sciogliere il consiglio regionale della Lombardia, il problema è che per farlo dobbiamo arrivare a 41” consiglieri dimissionari. Così Marco Minniti, deputato del Pd, intervenendo ad Agorà su Rai3. “Quella presidenza, quel consiglio, ha cessato di svolgere le sue funzioni – spiega Minniti – La vicenda di Zambetti ha segnato un passo decisivo: si è messa in discussione la legittimità democratica del Consiglio regionale della Lombardia. Se la legge per lo scioglimento dei consigli comunali fosse applicabile ai consigli regionali, cosa che mi auguro faccia il legislatore, il consiglio regionale della Lombardia sarebbe stato posto sotto indagine per inquinamento mafioso. Nel momento in cui si dimostra che un’organizzazione criminale ha influito sull’elezione anche di un solo rappresentante – conclude – si e’ inquinato il processo democratico”. “Mi pare che emerga il lascito di una stagione in cui, come testimoniano gli ultimi e sempre più numerosi avvenimenti, la politica e’ stata concepita più come un modo per arricchirsi e occupare il potere che per servire l’interesse generale dell’Italia”. Lo ha detto Nicola Latorre , vicepresidente …

"I partiti personali aumentano la corruzione", di Michele Prospero

Quanto sta accadendo in Lombardia e nel Lazio registra una caduta impressionante del tasso di eticità del ceto amministrativo locale. La scarsa qualità della classe politica e l’infimo senso del pubblico che traspare in molta destra che governa i territori accelerano la delegittimazione della politica. Le manette ai polsi di un altro assessore della giunta guidata da Roberto Formigoni smascherano una inaccettabile compenetrazione di affari, mafia e gestione del governo. Sotto la scure della Procura sta franando una macchina granitica che poggia sul sistema di potere personale di un governatore che si reputa inamovibile e attorno al quale ruotano spezzoni subalterni di classe politica (anche del Carroccio) che malversa con incursioni spericolate nel melmoso continuum politica-denaro. Nel profondo Nord, nelle aree più ricche del Paese, affiora l’intreccio perverso tra amministrazione e voto di scambio, tra carriera politica personale e appoggio della criminalità organizzata nel raccoglimento (ben remunerato, sembra) delle migliaia di preferenze che occorrono per la scalata al seggio. Questi fenomeni degenerativi confermano che nel ventennio post-partitico soprattutto a destra è stata adottata una selezione …