Giorno: 13 Ottobre 2012

C'era una volta la Lega

Oggi sono di lotta e di cadrega. Lo scandalo alla Regione Lombardia, il Pirellone assediato, l’ombra della ‘ndrangheta: non è mai abbastanza per arrendersi. Duri e puri. Lontani dagli scandali dei palazzi romani, predicavano la secessione, l’amore incondizionato per la Padania, leggendario territorio bagnato dal fiume sacro Po. Come delle incarnazioni di William Wallace anche loro, cuori impavidi, urlavano libertà. Erano i leghisti, i verdi paladini della sicurezza incontaminata del Nord. Oggi Lega fa rima con “cadrega”, ovvero poltrona: non certo un modello Ikea ma uno scranno rosso . Lo scandalo nella Regione Lombardia è un esempio della conversione. Si comincia la mattina dopo l’arresto dell’assessore regionale Domenico Zambetti con le dichiarazioni del segretario lombardo Matteo Salvini che annuncia in uno stato ancora onirico di essere “orgoglioso dei nostri consiglieri e assessori perché disposti a dimettersi, dimostrando così che non siamo attaccati alle poltrone. Vorrei che fosse chiaro a tutti – aggiunge forse alzando il kilt scozzese in segno di sfida – che per noi la puzza della ‘ndrangheta dentro l’istituzione Regione è insopportabile”. Non …

"Quei minori «rapiti per legge» che non fanno notizia", di Carla Forcolin*

Tutta l’Italia si indigna o finge di indignarsi davanti al filmato che ci mostra un bambino di 10 anni, conteso dai genitori, mentre viene preso con la forza all’uscita da scuola e caricato in una macchina della polizia. Leonardo si oppone disperatamente al suo trasferimento forzato in una struttura di Cittadella, al suo allontanamento dalla madre, dalla zia, dai suoi compagni … Ma non viene ascoltato, viene preso a viva forza. Non entro in merito alle decisioni della Corte d’Appello del Tribunale dei Minorenni di Venezia, non ho gli elementi per farlo, ma non posso non vedere in questo bambino, che tutta l’Italia ha visto combattere una lotta impari contro i poliziotti che lo hanno prelevato all’uscita della scuola, tutti i bambini rapiti per legge. E per bambini «rapiti» intendo coloro che sono costretti a cambiare famiglia, ambiente e tutta la loro vita contro la loro volontà. Non solo i bambini contesi tra madre e padre, ma anche i bambini posti in affidamento e poi costretti a lasciare la famiglia affidataria, per finire in qualche …

"Quei minori «rapiti per legge» che non fanno notizia", di Carla Forcolin*

Tutta l’Italia si indigna o finge di indignarsi davanti al filmato che ci mostra un bambino di 10 anni, conteso dai genitori, mentre viene preso con la forza all’uscita da scuola e caricato in una macchina della polizia. Leonardo si oppone disperatamente al suo trasferimento forzato in una struttura di Cittadella, al suo allontanamento dalla madre, dalla zia, dai suoi compagni … Ma non viene ascoltato, viene preso a viva forza. Non entro in merito alle decisioni della Corte d’Appello del Tribunale dei Minorenni di Venezia, non ho gli elementi per farlo, ma non posso non vedere in questo bambino, che tutta l’Italia ha visto combattere una lotta impari contro i poliziotti che lo hanno prelevato all’uscita della scuola, tutti i bambini rapiti per legge. E per bambini «rapiti» intendo coloro che sono costretti a cambiare famiglia, ambiente e tutta la loro vita contro la loro volontà. Non solo i bambini contesi tra madre e padre, ma anche i bambini posti in affidamento e poi costretti a lasciare la famiglia affidataria, per finire in qualche …

"L’altolà del Colle impatta sulla riforma. Nel mirino c’è il premio di coalizione", di Rudy Francesco Calvo

Il capo dello stato insiste sulla legge elettorale, ma frena su possibili alleanze eterogenee. Giorgio Napolitano è contento a metà. Il capo dello stato ha ricordato a ogni occasione utile al parlamento la necessità di riformare la legge elettorale. Per questo, l’adozione di un testo base da parte della commissione affari costituzionali al senato è un fatto «positivo». Lo ha scritto lui stesso in una lettera inviata al presidente dell’assemblea di palazzo Madama, Renato Schifani. Sul merito, però, non mancano le perplessità del Quirinale. Napolitano, infatti, nel suo messaggio insiste su «nuove regole che consentano agli elettori di compiere scelte determinanti per la composizione del parlamento», ma anche «di evitare il ricorso a incentivi e vincoli tali da indurre a vasti raggruppamenti elettorali di dubbia idoneità a garantire stabilmente il governo del paese ». L’allarme, lanciato ieri anche da Europa, di una legge elettorale che impedirebbe la formazione di una maggioranza stabile in parlamento preoccupa il capo dello stato. Con i numeri previsti attualmente da tutti i sondaggi, infatti, il premio di maggioranza del 12,5 …

"L’altolà del Colle impatta sulla riforma. Nel mirino c’è il premio di coalizione", di Rudy Francesco Calvo

Il capo dello stato insiste sulla legge elettorale, ma frena su possibili alleanze eterogenee. Giorgio Napolitano è contento a metà. Il capo dello stato ha ricordato a ogni occasione utile al parlamento la necessità di riformare la legge elettorale. Per questo, l’adozione di un testo base da parte della commissione affari costituzionali al senato è un fatto «positivo». Lo ha scritto lui stesso in una lettera inviata al presidente dell’assemblea di palazzo Madama, Renato Schifani. Sul merito, però, non mancano le perplessità del Quirinale. Napolitano, infatti, nel suo messaggio insiste su «nuove regole che consentano agli elettori di compiere scelte determinanti per la composizione del parlamento», ma anche «di evitare il ricorso a incentivi e vincoli tali da indurre a vasti raggruppamenti elettorali di dubbia idoneità a garantire stabilmente il governo del paese ». L’allarme, lanciato ieri anche da Europa, di una legge elettorale che impedirebbe la formazione di una maggioranza stabile in parlamento preoccupa il capo dello stato. Con i numeri previsti attualmente da tutti i sondaggi, infatti, il premio di maggioranza del 12,5 …

Il prossimo giro non si governa senza popolo

Presentata a Roma la Carta d’Intenti per l?italia bene comune e le regole delle Primarie 2012 del centrosinistra. “Le primarie sono fatte cosi’: ci può essere qualche intoppo e il dibattito può essere un po’ troppo aspro. Ma le primarie sono la più grande e bella cosa che la politica possa offrire oggi in Italia. Noi siamo orgogliosi di quello che stiamo facendo, non solo per noi ma per l’Italia: siamo orgogliosi di mettere finalmente una cosa bella”. Così Pier Luigi Bersani intervenendo sul palco della Sala Fellini presso il Centro Congressi Roma Eventi per la presentazione della Carta d’Intenti per l’Italia bene comune. Europa, democrazia, lavoro, uguaglianza, libertà, sapere, sviluppo sostenibile, beni comuni diritti e responsabilità: sono queste le 10 parole che ispirano e caratterizzano l’alleanza di centrosinistra che si riconosce e darà vita alle primarie. 10 parole e 10 impegni programmatici che sono delineati nella Carta d’Intenti che è stata sottoscritta da Pier Luigi Bersani, il leader di Sinistra Ecologia e Libertà, Nichi Vendola e il segretario del Psi, Riccardo Nencini. ***** Appello …

"Se manca un progetto è inutile aumentare l’orario", di Benedetto Vertecchi

Non era difficile immaginare che nel clima già caldo che in questo inizio d’anno domina nelle scuole parlare di un possibile aumento dell’orario di lavoro degli insegnanti avrebbe aggiunto a quelle già esistenti ulteriori ragioni di disagio. E ciò non solo per le fosche previsioni che si possono fare circa la capacità del sistema educativo di assorbire nuovo personale o, quanto meno, di collocare dignitosamente quello che da anni ruota in condizione di precarietà attorno alla scuola. Ma ancor più perché la sortita estemporanea sul nuovo orario di cattedra costituisce un ulteriore prova dell’improvvisazione con la quale si interviene, o si dichiara di voler intervenire, sul funzionamento del sistema scolastico. L’orario di lavoro non è, infatti, qualcosa che possa essere variato prescindendo da considerazioni che riguardano i modelli organizzativi e didattici dell’attività educativa. Si può anche considerare inadeguato l’orario attuale: ciò non perché sia inadeguato il numero di ore richiesto agli insegnanti, ma perché tale orario rispecchia una concezione dell’educazione scolastica che poteva essere accettata fino ad alcuni decenni fa, mentre oggi risulta incapace di …