Giorno: 6 Ottobre 2012

"Il coraggio ci fa bene", di Pier Luigi Bersani

“Siamo oggi sotto gli occhi del mondo, la serietà e il rigore delle nostre decisioni daranno un segno rilevante delle prospettive dell’Italia e non solo del PD”. Relazione di Pier Luigi Bersani di apertura dei lavori dell’Assemblea Nazionale del PD con la replica a chiusura del dibattito La mia non sarà una relazione organica ma solo qualche considerazione introduttiva dei lavori che avremo qui oggi all’Assemblea. Il primo punto da analizzare è la solennità e la crucialità di questo momento: siamo oggi sotto gli occhi del mondo, la serietà e il rigore delle nostre decisioni daranno un segno rilevante delle prospettive dell’Italia e non solo del PD. Il distacco tra cittadini e politica, la condizione economica-sociale la più grave dal dopo guerra, i rischi di balcanizzazione del sistema politico, la crisi scomposta della destra e il sorgere di nuovi populismi, la voglia di semplice rifiuto che corre nel paese, sono tutti elementi che portano ad un’unica conclusione: senza il PD non c’è possibilità alcuna di mettere ordine alle prospettive del paese e suscitare la riscossa …

"Il coraggio ci fa bene", di Pier Luigi Bersani

“Siamo oggi sotto gli occhi del mondo, la serietà e il rigore delle nostre decisioni daranno un segno rilevante delle prospettive dell’Italia e non solo del PD”. Relazione di Pier Luigi Bersani di apertura dei lavori dell’Assemblea Nazionale del PD con la replica a chiusura del dibattito La mia non sarà una relazione organica ma solo qualche considerazione introduttiva dei lavori che avremo qui oggi all’Assemblea. Il primo punto da analizzare è la solennità e la crucialità di questo momento: siamo oggi sotto gli occhi del mondo, la serietà e il rigore delle nostre decisioni daranno un segno rilevante delle prospettive dell’Italia e non solo del PD. Il distacco tra cittadini e politica, la condizione economica-sociale la più grave dal dopo guerra, i rischi di balcanizzazione del sistema politico, la crisi scomposta della destra e il sorgere di nuovi populismi, la voglia di semplice rifiuto che corre nel paese, sono tutti elementi che portano ad un’unica conclusione: senza il PD non c’è possibilità alcuna di mettere ordine alle prospettive del paese e suscitare la riscossa …

"La crescente amarezza di Napolitano verso un sistema politico inerte", di Stefano Folli

Non è la prima volta che il capo dello Stato mostra la sua amarezza verso un quadro politico definito «inadeguato» e privo dell’indispensabile «slancio morale». Si avverte una crescente delusione in queste frasi di Napolitano, dopo che per mesi, anzi anni, egli ha insistito perché i partiti avviassero il rinnovamento e si dedicassero alle riforme, a cominciare dalla legge elettorale. Non è successo niente e ora abbiamo i «danni incalcolabili» (parole del premier Monti) inferti all’immagine dell’Italia dai recenti scandali. Non c’è bisogno di leggere fra le righe per capire quanto la politica, nella lettura convergente di Napolitano e Monti, sia lontana da uno standard dignitoso. E quanto questa condizione pesi come un grande punto interrogativo a pochi mesi dalle elezioni. Nel complesso, lo sappiamo, i partiti appaiono sordi e si muovono lungo un orizzonte piuttosto provinciale. Si è detto tutto sulle primarie del Pd. Ma a destra c’è di peggio. Ad esempio, l’annuncio di un nuovo rimescolamento di carte nel Pdl, allo scopo di ritrovare lo spirito delle origini, suscita una certa malinconia. È …

"La crescente amarezza di Napolitano verso un sistema politico inerte", di Stefano Folli

Non è la prima volta che il capo dello Stato mostra la sua amarezza verso un quadro politico definito «inadeguato» e privo dell’indispensabile «slancio morale». Si avverte una crescente delusione in queste frasi di Napolitano, dopo che per mesi, anzi anni, egli ha insistito perché i partiti avviassero il rinnovamento e si dedicassero alle riforme, a cominciare dalla legge elettorale. Non è successo niente e ora abbiamo i «danni incalcolabili» (parole del premier Monti) inferti all’immagine dell’Italia dai recenti scandali. Non c’è bisogno di leggere fra le righe per capire quanto la politica, nella lettura convergente di Napolitano e Monti, sia lontana da uno standard dignitoso. E quanto questa condizione pesi come un grande punto interrogativo a pochi mesi dalle elezioni. Nel complesso, lo sappiamo, i partiti appaiono sordi e si muovono lungo un orizzonte piuttosto provinciale. Si è detto tutto sulle primarie del Pd. Ma a destra c’è di peggio. Ad esempio, l’annuncio di un nuovo rimescolamento di carte nel Pdl, allo scopo di ritrovare lo spirito delle origini, suscita una certa malinconia. È …

"La conoscenza in testa, gli universitari si mobilitano", di Mario Castagna

Mentre nelle piazze di tutta Italia tra polizia e studenti medi scoppiavano gli scontri, nelle aule dell’università La Sapienza gli universitari della Rete Universitaria Nazionale tenevano la loro assemblea nazionale per lanciare il percorso della mobilitazione studentesca che li porterà in piazza venerdì prossimo. Ragazzi di tutta Italia sono arrivati nella capitale per lanciare le loro parole d’ordine: sapere, innovazione, lavoro. «La conoscenza in testa» è il loro slogan, ad indicare chiaramente quale debba essere il primo punto del prossimo programma di governo. Sullo sfondo vecchi e nuovi problemi dell’università. Il primo, sicuramente, il numero enorme di «idonei non assegnatari», burocratica formula che sta ad indicare quanti, pur avendo diritto ad una borsa di studio, non riescono ad ottenerla a causa della mancanza di fondi. Purtroppo questi studenti sono sempre più numerosi, a causa dei continui tagli di bilancio, ed è solo grazie all’aumento delle tasse universitarie a carico degli studenti che si riesce a garantire una copertura minima, seppur ancora insufficiente. La risposta del governo non è delle migliori. Infatti il ministro Profumo ha …

"La conoscenza in testa, gli universitari si mobilitano", di Mario Castagna

Mentre nelle piazze di tutta Italia tra polizia e studenti medi scoppiavano gli scontri, nelle aule dell’università La Sapienza gli universitari della Rete Universitaria Nazionale tenevano la loro assemblea nazionale per lanciare il percorso della mobilitazione studentesca che li porterà in piazza venerdì prossimo. Ragazzi di tutta Italia sono arrivati nella capitale per lanciare le loro parole d’ordine: sapere, innovazione, lavoro. «La conoscenza in testa» è il loro slogan, ad indicare chiaramente quale debba essere il primo punto del prossimo programma di governo. Sullo sfondo vecchi e nuovi problemi dell’università. Il primo, sicuramente, il numero enorme di «idonei non assegnatari», burocratica formula che sta ad indicare quanti, pur avendo diritto ad una borsa di studio, non riescono ad ottenerla a causa della mancanza di fondi. Purtroppo questi studenti sono sempre più numerosi, a causa dei continui tagli di bilancio, ed è solo grazie all’aumento delle tasse universitarie a carico degli studenti che si riesce a garantire una copertura minima, seppur ancora insufficiente. La risposta del governo non è delle migliori. Infatti il ministro Profumo ha …

Camusso: "la politica si occupi del paese il lavoro è la priorità assoluta", di Rinaldo Gianola

Niente politica industriale, disattenzione alle emergenze del lavoro, zero investimenti, crescita pericolosa delle diseguaglianze. Questo autunno propone un’Italia in piena emergenza economica e sociale, una situazione che viene fronteggiata dal governo con politiche inadeguate, insufficienti. Per questo Susanna Camusso chiama la Cgil a una nuova stagione di mobilitazione e di impegno. A partire dalla giornata del 20 ottobre, in piazza San Giovanni a Roma, la piazza delle grandi sfide sindacali. Spiega: «Chiediamo al governo scelte chiare di politica industriale, difesa degli insediamenti produttivi, detassazione delle tredicesime, sostegno ai lavoratori esodati, ai dipendenti delle aziende in difficoltà. C%%è bisogno di una svolta profonda di politica economica perchè il Paese non ce la fa». Segretario Camusso, qual è la situazione del lavoro e dell’industria? «Assistiamo con enorme preoccupazione alla scomparsa di pezzi importanti del tessuto industriale. Siderurgia, auto, alluminio, distribuzione sono settori a rischio. Siamo un Paese che non investe. Per richiamare l’attenzione i lavoratori devono mettere in pericolo la propria vita salendo sui tetti, sulle torri, sui campanili. Il governo e il Paese forse non comprendono …