Giorno: 24 Ottobre 2012

"L'Aquila, il verbale dello scandalo", di Stefania Maurizi

I sei esperti non sono stati condannati per «non aver previsto il terremoto» ma perché la Commissione Grandi Rischi, strafinanziata da Bertolaso e guidata da Boschi, liquidò in meno di un’ora quello stava accadendo in Abruzzo senza alcuna analisi scientifica. Ripubblichiamo questo pezzo del 2009 alla luce della condanna degli esperti a sei anni per aver dato ai residenti avvertimenti insufficienti sul rischio sismico. Nella comunità scientifica, la tragedia abruzzese ha riaperto una ferita: quella della prevenzione. Nessuno ha il coraggio di uscire allo scoperto. Ma scossa dopo scossa, tornano in discussione vecchi dubbi, che riguardano l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, da 26 anni regno di Enzo Boschi. Una struttura unica nel mondo della ricerca italiana. Mille dipendenti tra precari e stabilizzati, fondi per 94 milioni nel 2008, Boschi e la sua creatura sono riusciti a sopravvivere a tutti i terremoti italiani, quelli reali e quelli politici. L’Ingv è l’unico ente di ricerca che ha assunto un ruolo strategico nella vita del paese grazie alla convenzione con la Protezione civile. Senza questo legame, ammette …

Bersani: «Le regole delle primarie non le ho fatte da solo», di Valentina Longo

Le regole per le primarie «sono regole che abbiamo deliberato all’unanimità. Adesso ci sono i garanti che devono farle rispettare: le regole non le ho fatte io, sono in mano ai garanti ». La risposta all’attacco per le vie legali sulle regole sferrato dal comitato per Renzi arriva in serata, quando il Pier Luigi Bersani sta per dare il via alla conferenza stampa insieme al presidente della Spd, Sigmar Gabriel, in visita a Roma fino a domani quando incontrerà Mario Monti. Già prima Roberto Speranza aveva chiarito che la trasparenza è il « valore irrinunciabile», per dare «forza alla partecipazione. Chi va a votare alle primarie – dice il coordinatore della campagna di Bersani – contribuisce a una scelta decisiva per l’Italia e per il centrosinistra», precisazione necessaria, «visto il ricorso presentato dal comitato per Renzi». Ma l’appuntamento all’hotel Nazionale non lascia altro spazio alle polemiche sulle primarie. Il leader democratico riparte dal lavoro fatto in quest’ultimo anno con Gabriel e gli altri leader progressisti, quello che li portò a firmare il 17 marzo scorso …

“Non si può processare la scienza” La rivolta globale dei super esperti, di Elena Dusi

«Siamo nel Paese di Galileo, certe cose non cambiano mai». L’intervento a gamba tesa di Michael Halpern basterebbe da solo a spiegare come la scossa della condanna si è propagata con tutta la sua veemenza nella comunità scientifica mondiale. Halpern pubblica il suo giudizio a nome della Union of Concerned Scientists, storica ong fondata al Mit di Boston che oggi comprende 400mila fra scienziati e cittadini. Ma il suo attacco contro «una decisione assurda e pericolosa» è condiviso dalla maggior parte degli esperti stranieri, di sismologia ma non solo. «Dopo l’episodio italiano gli scienziati non vorranno più collaborare con le autorità civili » è la facile previsione dell’American Geophysical Union. A giugno 2010 Alan Leshner, segretario dell’influente American Association for the Advancement of Science, aveva scritto direttamente al presidente Giorgio Napolitano per protestare contro le «accuse sleali e naif» rivolte ai membri della Grandi Rischi. Il documento chiedeva al capo dello Stato di «esercitare i poteri inerenti alla sua carica» e si chiudeva con le firme di 5mila scienziati. Se un difetto di comunicazione c’è …

Norme Assurde e Pericolose", di Luigi Ferrarella

Proprio un bel paradosso, la nuova legge sulla stampa elaborata dalla commissione Giustizia e oggi al voto in Senato: farà la felicità dei giornali che mettono a bilancio aziendale la diffamazione commissionata dal padrone, e nel contempo ridurrà a «giapponesi» nella giungla i giornalisti che si ostineranno a scrivere verità sgradite a chi se ne senta off eso Il problema di questo testo, infatti, non è cosa succederà (giustamente) allo spacciatore di notizie false per il quale (altrettanto giustamente) si conviene non sia più adeguato il ricorso al carcere, ma cosa succederà a chi si azzarderà a scrivere ancora fatti veri che non garbino ai loro protagonisti. Per cominciare, dovrà pubblicare qualunque rettifica senza commento, anche qualora sia documentabile che essa è falsissima, e dovrà pubblicarla nella sua interezza, anche se per assurdo occupasse intere pagine di giornale: altrimenti l’offeso potrà farsi dare d’urgenza dal giudice civile un ordine di pubblicazione accompagnato da una sanzione da 15.000 a 25.000 euro. Inoltre l’offeso, quando si è ancora lontanissimi da qualunque accertamento della non verità di una …

Norme Assurde e Pericolose", di Luigi Ferrarella

Proprio un bel paradosso, la nuova legge sulla stampa elaborata dalla commissione Giustizia e oggi al voto in Senato: farà la felicità dei giornali che mettono a bilancio aziendale la diffamazione commissionata dal padrone, e nel contempo ridurrà a «giapponesi» nella giungla i giornalisti che si ostineranno a scrivere verità sgradite a chi se ne senta off eso Il problema di questo testo, infatti, non è cosa succederà (giustamente) allo spacciatore di notizie false per il quale (altrettanto giustamente) si conviene non sia più adeguato il ricorso al carcere, ma cosa succederà a chi si azzarderà a scrivere ancora fatti veri che non garbino ai loro protagonisti. Per cominciare, dovrà pubblicare qualunque rettifica senza commento, anche qualora sia documentabile che essa è falsissima, e dovrà pubblicarla nella sua interezza, anche se per assurdo occupasse intere pagine di giornale: altrimenti l’offeso potrà farsi dare d’urgenza dal giudice civile un ordine di pubblicazione accompagnato da una sanzione da 15.000 a 25.000 euro. Inoltre l’offeso, quando si è ancora lontanissimi da qualunque accertamento della non verità di una …

"La mala rottamazione", di Barbara Spinelli

Rottamazione, dice il vocabolario, è l’azione che si compie quando si demoliscono oggetti fuori uso: specie automobili. Vengono triturati, per riutilizzare le parti metalliche. A volte, ottieni sconti sulla nuova vettura. Applicata alle persone e al ricambio di dirigenti politici, è una delle parole più maleducate e violente che esistano oggi in Italia. Irottamatori sono fieri di chiamarsi così, e quando l’operazione riesce esibiscono le spoglie del vinto: «La rottamazione comincia a produrre i primi frutti», ripeteva Matteo Renzi, domenica in un’intervista in tv. La lotta per l’avvicendamento ai vertici della politica ha sue ragioni, e lo stile brutale risponde a un’ansia, enorme e autentica, di cambiamento: si vorrebbe azzerare l’esistente, e come nella poesia di Rimbaud ci si professa «assolutamente moderni». È un conflitto legittimo, anche necessario: che va portato alla luce perché nell’ombra degenera o ammutolisce. È il grande merito del sindaco di Firenze, come di Grillo. Impressionante è la campagna di quest’ultimo in Sicilia: lunga, martellante, è rifiuto del mutismo. Da due settimane è nell’isola; nessuno s’era messo per tanto tempo in …

"La mala rottamazione", di Barbara Spinelli

Rottamazione, dice il vocabolario, è l’azione che si compie quando si demoliscono oggetti fuori uso: specie automobili. Vengono triturati, per riutilizzare le parti metalliche. A volte, ottieni sconti sulla nuova vettura. Applicata alle persone e al ricambio di dirigenti politici, è una delle parole più maleducate e violente che esistano oggi in Italia. Irottamatori sono fieri di chiamarsi così, e quando l’operazione riesce esibiscono le spoglie del vinto: «La rottamazione comincia a produrre i primi frutti», ripeteva Matteo Renzi, domenica in un’intervista in tv. La lotta per l’avvicendamento ai vertici della politica ha sue ragioni, e lo stile brutale risponde a un’ansia, enorme e autentica, di cambiamento: si vorrebbe azzerare l’esistente, e come nella poesia di Rimbaud ci si professa «assolutamente moderni». È un conflitto legittimo, anche necessario: che va portato alla luce perché nell’ombra degenera o ammutolisce. È il grande merito del sindaco di Firenze, come di Grillo. Impressionante è la campagna di quest’ultimo in Sicilia: lunga, martellante, è rifiuto del mutismo. Da due settimane è nell’isola; nessuno s’era messo per tanto tempo in …