Giorno: 7 Novembre 2012

Lavoro: Ghizzoni, equo compenso subito in calendario

Risposta di civiltà per garantire diritto costituzionale. “Farò tutto quanto è in mio potere per calendarizzare, già nel prossimo ufficio di presidenza, il provvedimento sull’equo compenso e giungere, finalmente, a un esito positivo per una norma attesa da migliaia di precarie e precari dell’informazione. – lo dichiara Manuela Ghizzoni, presidente della Commissione Cultura, scienza e Istruzione della Camera dei Deputati – Non ci possono essere ulteriori indugi nel licenziare in via definitiva una legge, già approvata all’unanimità durante la prima lettura in sede legislativa nella Commissione che presiedo, che impedisca lo sfruttamento del lavoro di donne e uomini che contribuiscono a garantire il diritto costituzionale all’informazione. È la risposta di civiltà che la politica e il Parlamento devono dare – conclude la presidente Ghizzoni – per garantire libertà d’informazione e autonomia del giornalismo.”

Costi della politica, deputati Pd “Sul sisma una vittoria solo parziale”

Ghizzoni, Miglioli e Santagata: “Passi avanti, ma anche nodi non risolti in materia fiscale”. Alcune delle richieste presentate dai parlamentari modenesi sono state accolte, altri nodi sempre in materia fiscale non sono stati risolti: “L’esito del duro confronto con il Governo in commissione Bilancio – spiegano i deputati modenesi del Pd Manuela Ghizzoni, Ivano Miglioli e Giulio Santagata – ha portato a una vittoria solo parziale rispetto alle esigenze delle popolazioni terremotate”. L’accordo fa sì che accederanno al mutuo senza interessi anche gli esercenti attività commerciali e agricole; stessa modalità di accesso al finanziamento e sospensione del pagamento dei tributi fino al 30 giugno pure per i privati proprietari di un immobile che ha subito danni consistenti. “L’esito del duro confronto con il Governo in commissione Bilancio ha portato a una vittoria solo parziale rispetto alle esigenze delle popolazioni terremotate. – lo dichiarano i deputati modenesi del Pd Manuela Ghizzoni, presidente della Commissione Cultura alla Camera (e prima firmataria degli emendamenti presentati), Ivano Miglioli e Giulio Santagata. – Il testo su cui è stato raggiunto …

"Allarme pensioni, esodati nuovo stop", di Bianca di Giovanni

La precarietà pesa sui conti della previdenza. E con la riforma Fornero si crea un combinato disposto esplosivo. A lanciare l’allarme è la Corte dei Conti. I magistrati contabili sottolineano che la riforma ha certamente introdotto nel sistema maggiore equità, con il legame più stretto tra assegno e contributi versati, ma ha abbandonato il principio dell’adeguatezza previdenziale. Le «crescenti forme di precarietà del mercato del lavoro (nei posti e nelle retribuzioni) che incidono sui futuri trattamenti pensionistici, soprattutto per le fasce più deboli (dei giovani, delle donne e dei più anziani), con riflessi sull’adeguatezza delle prestazioni e sulla sostenibilità sociale dell’intero sistema». Così i giudici nella relazione sulla gestione finanziaria dell’Inps, a cui chiedono di attuare «misure di risanamento dei principali Fondi amministrati». Non solo i giovani atipici hanno difficoltà ad «accumulare» contributi, ma hanno anche bassissime possibilità di crearsi una pensione integrativa, per via delle retribuzioni tanto basse che non consentono di accantonare i versamenti. Insomma, il futuro è nero. E anche sul presente non mancano pesanti criticità, come quella degli esodati. Ieri alla …

“Allarme pensioni, esodati nuovo stop”, di Bianca di Giovanni

La precarietà pesa sui conti della previdenza. E con la riforma Fornero si crea un combinato disposto esplosivo. A lanciare l’allarme è la Corte dei Conti. I magistrati contabili sottolineano che la riforma ha certamente introdotto nel sistema maggiore equità, con il legame più stretto tra assegno e contributi versati, ma ha abbandonato il principio dell’adeguatezza previdenziale. Le «crescenti forme di precarietà del mercato del lavoro (nei posti e nelle retribuzioni) che incidono sui futuri trattamenti pensionistici, soprattutto per le fasce più deboli (dei giovani, delle donne e dei più anziani), con riflessi sull’adeguatezza delle prestazioni e sulla sostenibilità sociale dell’intero sistema». Così i giudici nella relazione sulla gestione finanziaria dell’Inps, a cui chiedono di attuare «misure di risanamento dei principali Fondi amministrati». Non solo i giovani atipici hanno difficoltà ad «accumulare» contributi, ma hanno anche bassissime possibilità di crearsi una pensione integrativa, per via delle retribuzioni tanto basse che non consentono di accantonare i versamenti. Insomma, il futuro è nero. E anche sul presente non mancano pesanti criticità, come quella degli esodati. Ieri alla …

"Il senso delle primarie del Pd", di Piero Ignazi

Il nostro sistema politico è entrato di nuovo in una dinamica “rivoluzionaria”. Per fortuna il comitato di salute pubblica presieduto da Mario Monti non induce preoccupazione alcuna. Solo Berlusconi poteva straparlare di “terrore fiscale”. Nessuno intravede ghigliottine dietro la grisaglia e l’understatement del professore. Del resto, Robespierre non ha mai trovato imitatori nel paese dove crescono i limoni. Eppure la vita della nostra repubblica non scorre tranquilla. Siamo in uno stato di flusso, di indeterminatezza, di tensione. Il nostro futuro politico e istituzionale (per non dire di quello economico) è incerto. Così come vent’anni fa. Allora, dopo Mani Pulite, il sistema dei partiti, immobile per quarant’anni con le sue 7 stelle fisse (per i giovani: Msi, Pli, Dc, Psdi, Pri, Psi, Pci), crollò di schianto e ne emerse uno nuovo di zecca. Tanto nuovo da aver fatto parlare di una seconda Repubblica che invece non ha preso forma perché nessuna riforma costituzionale è mai stata approvata. Silvio Berlusconi, insieme all’amico Umberto, incarnò il “nuovo”. In effetti Forza Italia fu un unicum nel panorama europeo. Un …

“Il senso delle primarie del Pd”, di Piero Ignazi

Il nostro sistema politico è entrato di nuovo in una dinamica “rivoluzionaria”. Per fortuna il comitato di salute pubblica presieduto da Mario Monti non induce preoccupazione alcuna. Solo Berlusconi poteva straparlare di “terrore fiscale”. Nessuno intravede ghigliottine dietro la grisaglia e l’understatement del professore. Del resto, Robespierre non ha mai trovato imitatori nel paese dove crescono i limoni. Eppure la vita della nostra repubblica non scorre tranquilla. Siamo in uno stato di flusso, di indeterminatezza, di tensione. Il nostro futuro politico e istituzionale (per non dire di quello economico) è incerto. Così come vent’anni fa. Allora, dopo Mani Pulite, il sistema dei partiti, immobile per quarant’anni con le sue 7 stelle fisse (per i giovani: Msi, Pli, Dc, Psdi, Pri, Psi, Pci), crollò di schianto e ne emerse uno nuovo di zecca. Tanto nuovo da aver fatto parlare di una seconda Repubblica che invece non ha preso forma perché nessuna riforma costituzionale è mai stata approvata. Silvio Berlusconi, insieme all’amico Umberto, incarnò il “nuovo”. In effetti Forza Italia fu un unicum nel panorama europeo. Un …

“L’ultima possibilità”, di Claudio Sardo

In commissione al Senato ieri è accaduto il peggio. Il Pdl, sostenuto da Lega e Udc,ha votato emendamenti al Porcellum che hanno il senso di una provocazione, se non di un disprezzo verso le istituzioni. Ha fissato, con una forzatura, al 42,5% la soglia oltre la quale far scattare il premio di maggioranza alla coalizione più votata, e si è ben guardato dal prevedere istituti capaci di evitare un’ulteriore spinta alla frammentazione politica. Il Pdl non è apparso minimamente interessato a ragioni di sistema: l’obiettivo è mettere ostacoli, se non rendere proibitivo, un governo a guida Pd. Non pago di aver fatto tutto questo in spregio di ogni possibile intesa, non pago neppure delle sue colpe passate (perché – è bene ricordarlo – il Porcellum che umilia l’Italia venne approvato sei anni fa dalla stessa maggioranza che ieri lo ha corretto peggiorandolo), il Pdl ha pure deciso di aumentare il numero delle preferenze in modo da vanificare la norma sull’uguaglianza di genere, e colpire così la rappresentanza delle donne in Parlamento. Il voto in commissione …