Giorno: 28 Novembre 2012

I giudici bocciano la Polverini “Il Lazio deve votare subito”, di Mauro Favale

Cinque giorni per archiviare l’election day o “resuscitarlo” con un decreto del governo. Al momento le possibilità di celebrare il 10 e 11 marzo le elezioni regionali e (forse) le politiche sono scarse. Effetto del pronunciamento di ieri del Consiglio di Stato che conferma la sentenza del Tar di due settimane fa, boccia il ricorso di Renata Polverini, le intima di indire le elezioni, appunto, «entro 5 giorni» e «nel più breve tempo tecnicamente compatibile » e, di fatto, sgancia la Regione Lazio dall’accorpamento con Lombardia e Molise suggerito direttamente dal capo dello Stato Giorgio Napolitano. Se non ci sarà più l’election day, almeno per il Lazio, dipende adesso dall’esecutivo che, in queste ore, sta valutando la possibilità di approvare un decreto per unificare, a marzo, il voto aggirando così il Consiglio di Stato. Al momento, però, è molto più probabile che per la Regione scivolata sullo scandalo dei fondi ai gruppi, sulla quale pesano gli arresti di Franco Fiorito (Pdl) e Vincenzo Maruccio (Idv), si vada alle urne nella seconda metà di gennaio. Bisognerà …

“La doppia miopia dalla noncuranza all’iper-rigore”, di Mario Deaglio

Partito con difficoltà quasi 130 anni fa, l’acciaio italiano potrebbe oggi finire peggio, vittima della noncuranza con cui l’Italia sta affrontando le proprie scelte industriali: di una viscerale incomprensione dei processi economici e industriali da parte della magistratura e di un atteggiamento a dir poco non lungimirante della società proprietaria. La costruzione della prima grande acciaieria italiana non fu decisa in base a calcoli economici ma a considerazioni militari e, forse, anche clientelari: si scelse Terni, città isolata dai mercati di consumo del Nord e con forti problemi di trasporti e comunicazioni. Lo si fece su pressione della Marina Militare, che non voleva dipendere dall’estero per l’acciaio necessario alla costruzione delle corazzate e che vedeva nell’isolamento una garanzia contro possibili invasioni straniere. Diversi studi indicano però anche possibili interessi personali del ministro competente, un copione italiano con radici antiche: alcuni suoi amici e parenti possedevano terreni nella zona e vi avevano già impiantato una fonderia. Decisioni politiche e decisioni economiche, del resto, si intrecciano forse inevitabilmente, in ogni grande settore il che non è un …

“Il welfare ferito al cuore”, di Chiara Saraceno

Non si sentiva proprio il bisogno di questa ultima esternazione di Monti che adombra la possibilità che il sistema sanitario nazionale possa venir smantellato, o ridotto, a favore di un allargamento dello spazio per le assicurazioni private. Maliziosamente, qualcuno potrebbe pensare che, dopo aver colpito la sanità (come la scuola) in modo indiscriminato e a colpi d’accetta, rendendone sempre più difficile il funzionamento, ritenga che essa sia ormai così squalificata agli occhi dei cittadini da potersi permettere di prevederne la messa in liquidazione. Che la sanità italiana sia in affanno è sotto gli occhi di tutti, ma le cause di questo affanno sono molto meno chiare e univoche di quanto vogliano far credere le parole di Monti. E tra queste cause c’è anche il modo un po’ sconsiderato con cui si sta procedendo a contenerne i costi. Che siano state parole da tecnico così super partes e così preso dalla propria tecnicità da non curarsi dell’effetto delle proprie parole, o da politico che sta mettendo a punto la propria prossima agenda, le parole di Monti …