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“Contrordine, torna l’accordo fra Lega e Pdl. Che però perde il pezzo più nero”, di Fabrizia Bagozzi

Fra uno show del Cavaliere – chez Barbara D’Urso nella rete ammiraglia di casa – e una concomitante convention dei montiani del Pdl su cui opportunamente – via Angelino Alfano – il medesimo non ha mancato di far sentire la sua presa, vanno avanti movimenti e sommovimenti in zona centrodestra. Con un gran via vai di pezzi da Novanta leghisti e pidiellini (di marca ex An) dalle parti di Arcore.
Ieri a villa san Martino, oltre al fedelissimo avvocato e deputato Nicolò Ghedini, si sono infatti visti prima il leader del Carroccio Roberto Maroni (per un faccia a faccia con Berlusconi saltato ben due volte) e poi Daniela Santanchè e Ignazio La Russa, oltre al segretario del Pdl Angelino Alfano.
In attesa che Monti sciolga ufficialmente la riserva, un Cavaliere che la pervasiva presenza televisiva segnala ormai in piena campagna elettorale, comincia a tessere la tela. Con l’idea che il premier dirà di no alle sue profferte e temendone una discesa in campo diretta, Silvio affronta Maroni e Calderoli sul tema delle possibili alleanze in Lombardia e sul versante delle politiche nazionali. Questioni cruciali per il Popolo delle libertà che senza quella che un tempo era la “sua” regione” rischia di non avere i numeri al senato ma anche per la Lega che vuole arrivare a governarla, anche se di Berlusconi candidato premier di una coalizione non montiana non vuol sentire parlare.
Dall’incontro di ieri non è arrivato un accordo ufficiale ma si è ragionato su un’intesa di massima lungo due direttrici: il Pdl sosterrebbe l’ex ministro dell’interno nella corsa al Pirellone, mentre al Cavaliere spetterebbe alle politiche il ruolo di leader del centrodestra, ma non quello di candidato premier.
Maroni ha poi riferito al consiglio federale del suo partito dove si è tornato a discutere a lungo sulla questione – a puntare i piedi per andare da soli è in particolare l’ala non lombarda del Carroccio – che gli ha dato mandato pieno a trattare sulle alleanze. Ma una parola definitiva arriverà soltanto dopo un nuovo vertice fra Maroni e Berlusconi, che avrà luogo venerdì, in attesa di ulteriori sviluppi del quadro politico e di eventuali indicazioni del premier sul suo futuro. Prima di allora nulla di deciso o di annunciabile ufficialmente, tant’è che la conferenza stampa convocata dopo il consiglio federale non ha avuto luogo.
Intanto, però, ha sciolto la riserva un altro degli interlocutori dell’intensa mattinata di Arcore. Ieri aPorta a Porta Ignazio La Russa ha reso ufficiale l’addio al Popolo delle libertà per dar vita a una formazione politica a un movimento di centrodestra che sarà coalizzato con il Pdl. Saranno della partita anche Meloni e Crosetto, con l’ex ministro della gioventù in un ruolo di prima fila. Che si chiami “Centrodestra nazionale” o in un altro modo, La Russa fa sapere che non ne faranno parte solo esponenti ex An ma anche ex Forza Italia. Non ci sarà invece Maurizio Gasparri. Il capogruppo del Pdl al senato rimane al suo posto. Per ora.
da Europa Quotidiano 18.12.12