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"Scuola, iscrizione on line 'negata' agli stranieri irregolari", da unita.it

Tra i campi obbligatori da compilare nelle iscrizioni scolastiche on line cè anche il codice fiscale, il che escluderebbe tutti i figli degli immigrati privi di permesso di soggiorno. Lo scrive in una nota Daniele Lanni, portavoce nazionale della Rete degli Studenti Medi, secondo cui tutto ciò «è inammissibile». «L’iscrizione – spiega – deve essere possibile anche per i figli di immigrati privi di permesso di soggiorno, come ci spiega l’articolo 38 del testo unico immigrazione, e il ministero deve provvedere a modificare i campi di iscrizione immediatamente». «È incredibile – conclude Lanni – che le famiglie e gli studenti quest’anno debbano affrontare mille difficoltà per iscrivere i propri figli a scuola».

LA DENUNCIA DI MELTING POT
Da quest’anno le iscrizioni alle scuole elementari si effettueranno solo on line. Sito intasato, dati non salvati, dati stravolti dopo il salvataggio, sono solo alcuni degli effetti di questa nuova procedura che hanno colpito i genitori di tutta Italia. Per chi non dispone di una connessione internet e di un computer le difficoltà sono ovviamente maggiori anche se gli istituti comprensivi, un po’ ovunque, si sono resi disponibili per l’assistenza alla compilazione delle iscrizioni. Ma i disservizi non sono l’unico effetto prodotto dal nuovo sistema. La procedura di iscrizione on line infatti, con la richiesta tra i campi obbligatori del codice fiscale, esclude la possibilità di iscrizione dei figli alle scuole elementari da parte di genitori privi di permesso di soggiorno.

Inutile ricordare che la scuola elementare (scuola primaria) è scuola dell’obbligo. L’articolo 38 del Testo Unico immigrazione è assolutamente lapidario: i minori stranieri presenti sul territorio sono soggetti all’obbligo scolastico.

L’articolo 45 del Regolamento di attuazione poi chiarisce in maniera inequivocabile come i minori stranieri presenti sul territorio nazionale abbiano diritto all’istruzione indipendentemente dalla regolarità della posizione in ordine al loro soggiorno, nelle forme e nei modi previsti per i cittadini italiani.

La mancanza del codice fiscale per i genitori stranieri privi di permesso di soggiorno che vogliano iscrivere i loro figli a scuola risulta quindi un ostacolo inaggirabile per procedere all’iscrizione.

L’Agenzia delle Entrate, per il rilascio del codice Fiscale, richiede comunque l’esibizione del visto di ingresso o del permesso di soggiorno e a poco serve la soluzione “fai da te” di chi cerca di generare il codice fiscale autonomamente. nulla di ufficiale. In buona sostanza il sistema predisposto dal Ministero preclude l’esercizio dell’obbligo/diritto di frequenza alle scuole elementari, come denunciato da diversi insegnanti.

Ai Miur è indirizzata la diffida del Progetto Melting Pot Europa affinchè modifichi immediatamente il sistema dando indicazioni chiare perchè il diritto all’istruzione sia garantito a tutti i minori su tutto il territorio nazionale a prescindere dalla posizione di soggiorno dei loro genitori.