Mese: Giugno 2013

"I falsi di Travaglio su l’Unità e il Fondo per l’editoria", di Claudio Sardo

Anche ieri Marco Travaglio su Il Fatto ha dedicato parte del suo articolo ad insultare il nostro giornale. Tra le balle che ha sparato, la più ingiuriosa è che lo Stato pagherà i debiti de l’Unità. E Travaglio ha mentito ben sapendo di mentire. Infatti, a l’Unità riportata in edicola nel 2001 dalla società Nie, dopo aver rilevato la testata dalla precedente editrice Travaglio ha lavorato, ha percepito il giusto compenso e quel lavoro contribuì in parte al suo successo professionale. La Nie è una società per azioni e come tale è soggetta al diritto comune: grazie ad essa l’Unità è tornata in edicola senza ereditare in alcun modo i debiti accumulati dallo storico giornale del Pci. Se ci fossero problemi residui legati a quel debito pregresso, non riguarderanno certo la nuova società e il giornale rinato ormai da tredici anni. Le parole di Travaglio appartengono dunque al genere del discredito gratuito, dell’insulto usato come arma polemica. Lo Stato c’entra invece con il Fondo destinato all’editoria cooperativa, politica e di idee. Da qualche tempo Travaglio …

"Chiuse 55mila aziende manifatturiere. S&P: le banche hanno tolto 44 miliardi alle imprese", di Matteo Colaninno

“I dati comunicati oggi dal Centro Studi di Confindustria confermano la profondità della crisi e le sue pesanti ripercussioni sul sistema industriale italiano. È necessario tamponare con urgenza un’emorragia che tra il 2009 e il 2012 ha fatto chiudere i battenti a 55 mila imprese, al ritmo di 40 al giorno, e perdere oltre mezzo milione di posti di lavoro nel settore manifatturiero. Affinché l’Italia si confermi nei prossimi anni la settima potenza industriale del mondo e la seconda in Europa alle spalle della Germania, non possiamo più attendere l’adozione di nuove politiche industriali, fondate su una strategia di riposizionamento competitivo del nostro sistema industriale, che faccia dell’occupazione e innovazione i punti di riferimento imprescindibili. Per questo è necessario concentrare su queste due priorità le risorse che il governo riuscirà a recuperare e insistere a livello europeo per un cambiamento della linea politica della Ue, in modo da affiancare all’attenzione sui conti pubblici la spinta e il sostegno allo sviluppo”. Così Matteo Colaninno, parlamentare e componente della segreteria del PD. ***** Nel manifatturiero il calo …

Flc-Cgil scrive a Carrozza: sanate “Quota 96”, di P.A. da La Tecnica della Scuola

Domenico Pantaleo, il segretario generale della Flc-Cgil, prende la penna a favore del personale di “Quota 96” e scrive alla ministra Carrozza: assuma tutte le iniziative per la risoluzione dell’ingiustizia dalla riforma Fornero nei riguardi del personale della scuola che aveva maturato i precedenti requisiti per il pensionamento al 31 agosto del 2012 La Flc-Cgil del resto aveva già preso posizione su questa scottante quanto assurda vicenda che ha penalizzato circa 3500 lavoratori, colpevoli di avere a disposizione la sola finestra di uscita corrispondente con la fine dell’anno scolastico per la pensione. Oggi questa ulteriore spinta in modo da risolvere al più presto il torto subito e ripristinare il dirittoprima che inizi il nuovo anno scolastico. La Riforma, dice infatti Pantaleo, non ha tenuto in conto che per il comparto scuola il servizio prestato si valuta sull’anno scolastico e non su quello solare. Nella stessa lettera la FLC CGIL chiede che venga consentito l’accesso al pensionamento a coloro che, appartenendo a profili o insegnamenti in esubero, hanno i requisiti richiesti dall’articolo 14 della spending review …

Fuga dai test di medicina e architettura “La prova a luglio fa crollare le iscrizioni”, di Corrado Zunino

Gli studenti italiani, in attesa di maturarsi, già sono scappati dai test d’accesso alle facoltà universitarie a numero chiuso, da quest’anno previste subito dopo l’esame di Stato. Per la prima volta dalla sua introduzione (1990), gli iscritti alla prova selettiva di Medicina sono in calo, in netto calo. Ad Architettura, addirittura, a un giorno dalla chiusura delle iscrizioni le richieste sono in media la metà certificando un crollo del 60 per cento all’Università Tor Vergata di Roma (dove Ingegneria edile, anche lei a numero programmato, registra domande inferiori del 72 per cento rispetto al 2012). È una diserzione, più che una crisi: la fuga dal test. Certo, si possono trovare spiegazioni in ragionamenti fatti sul futuro: un dipartimento è a numero chiuso perché ci sono troppi laureati in quella specialità in giro per l’Italia, e quindi poco lavoro disponibile. L’architettura, da noi, è un mestiere inflazionato e sottopagato. Ma in realtà il test flop ha ragioni più contingenti, legate al recente “bonus maturità”, l’ultima legge del penultimo ministro, Francesco Profumo. Oltre ad offrire una possibilità …

"Il paradosso che può aiutare il cambiamento", di Luigi La Spina

Parte oggi, con la convocazione al Quirinale per l’insediamento della commissione dei 35 saggi, il nuovo tentativo di cambiare norme importanti della Costituzione italiana. Di una grande riforma del nostro assetto istituzionale, ormai, si parla da oltre 25 anni e da un quarto di secolo sono falliti tutti i tentativi per riuscirci. La domanda che gli italiani si stanno facendo in questi giorni, perciò, è ovvia e parte da un’osservazione di puro buon senso: visto che il Paese soffre la più grave crisi economica dalla nascita della Repubblica ed è attraversato da tensioni sociali molto forti è davvero questo il momento più opportuno per provarci ancora una volta? Non sarebbe meglio che il governo si concentrasse sull’emergenza più preoccupante per la vita quotidiana di tanta gente e rimandasse il grande progetto di riforma a tempi migliori? Il dubbio non solo è legittimo, perché il buon senso è una virtù, nonostante la sua cattiva fama presso intellettuali e politici nostrani, ma è anche opportuno, perché la comprensione dei cittadini, in una democrazia, dovrebbe costituire la spinta …

"Quella famiglia a caccia di verità", di Carlo Bonini

La morte di Stefano Cucchi meritava e merita giustizia. Non la ha avuta. Lo Stato che, una notte di ottobre di 4 anni fa, lo aveva preso in custodia sano e lo ha restituito cadavere si dichiara irresponsabile “per insufficienza di prove”. La sentenza della terza Corte di Assise di Roma derubrica la fine di questo ragazzo tra indicibili tormenti a banale colpa medica. Di quelle che nei tribunali sbrigano i giudici monocratici di fronte all’imperizia, alla negligenza di qualche camice distratto. Le lesioni di cui Stefano ha cominciato a morire in un sotterraneo del Palazzo di Giustizia non hanno responsabili. Perché compatibili non solo con la furia di un pestaggio per mano di agenti penitenziari, ma anche con “una caduta dalle scale”. L’imperizia, il cinismo di chi, infermiere, lo vide spegnersi in un letto del “reparto protetto” (insopportabile ironia della lingua italiana) dell’ospedale Sandro Pertini, sono state ritenute “irrilevanti” perché non causa diretta della morte. In fondo, nel cadavere di Stefano furono ritrovati solo 1.400 centimetri cubi di urina. In fondo, il catetere cui …

Concordia (mo) – Incontro/Dibattito: Tra populismi e larghe intese: il PD protagonista delle scelte di governo per il Paese e per la ricostruzione dell’Emilia

Sala delle Capriate – 2° piano Biblioteca Via per S.Possidonio, 2 CONCORDIA Incontro – dibattito con l’On. Manuela GHIZZONI Vicepresidente della Commissione cultura, scienza e istruzione della Camera Introduce Gianni LEVRATTI, Segretario PD Concordia